effemme8

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Proprietario Casa
Volevo soltanto sapere se davanti al fisco e alle tassazioni locali, la formula in oggetto é vera... Oppure se un appartamento in multi-proprietà (come é l'appartamento di un ex-portiere)... Sommando le quote dovute da tutti i condomini (gestite dall'amministrazione del condominio) alla fiscalità generale (nazionale e locale) può, invece, essere superiore o differente da una seconda casa di proprietà di 1 singola persona.

Spero sia stato chiaro
 

basty

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immagino che sia l’ex alloggio del portiere, forse oggi dato in locazione.
È una comproprietà per quote millesimale e come tale è considerata seconda casa.
Di solito la IMU la versa l’amministratore, mentre ogni condomino deve inserirla nel prospetto fabbricati IRPEF, se la rendita che gli spetta supera un minimo (25€ ?)
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
Altra sentenza Cassazione che stabilisce che: ...affinché un locale sito nell’edificio che, per sua collocazione, può essere adibito ad alloggio del portiere, oppure utilizzato come qualsiasi altra unità abitativa, diventi una parte comune si sensi dell’art.1117 del Codice Civile occorre che all’atto della costituzione del condominio al detto locale sia stata assegnata quella destinazione.

Morale della favola dovete prendervi sia l’atto costitutivo del condominio a cui viene allegati il relativo regolamento iniziale con tanto di planimetrie catastali di allora per poter individuare correttamente la destinazione d’uso dei locali comuni!
Sentenza su alloggio portiere
 

Franci63

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Proprietario Casa
immagino che sia l’ex alloggio del portiere, forse oggi dato in locazione.
È una comproprietà per quote millesimale e come tale è considerata seconda casa.
Di solito la IMU la versa l’amministratore, mentre ogni condomino deve inserirla nel prospetto fabbricati IRPEF, se la rendita che gli spetta supera un minimo (25€ ?)
Immagino la stessa cosa.
Ma mi pare che la domanda verta sui costi di gestione (in senso lato, comprensivi di spese condominiali e imposte), rispetto a un immobile di proprietà di uno solo.
Non dovrebbero esserci differenze, a parità di valore catastale e millesimi condominiali.
Ma il quesito continua a risultarmi ...ostico.
 

Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
Sommando le quote dovute da tutti i condomini (gestite dall'amministrazione del condominio) alla fiscalità generale (nazionale e locale) può, invece, essere superiore o differente da una seconda casa di proprietà di 1 singola persona.
L'importo delle imposte e tributi locali complessivamente dovuti su un immobile di proprietà condominiale non può mai essere superiore a quello dovuto su un immobile di proprietà di un singola persona.
Può invece essere (anche di molto) inferiore. Dato che i locali per la portineria, l’alloggio del portiere e gli altri servizi di proprietà condominiale dotati di rendita catastale autonoma devono essere dichiarati dal singolo condomino solamente se la quota di reddito che gli spetta per ciascuna unità immobiliare è superiore a 25,82 euro.
Salvo che si tratti di immobili concessi in locazione (o negozi, anche sfitti).
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
mi pare che la domanda verta sui costi di gestione
Non credo,
Sommando le quote dovute da tutti i condomini (gestite dall'amministrazione del condominio) alla fiscalità generale (nazionale e locale) può, invece, essere superiore o differente da una seconda casa di proprietà di 1 singola persona.

Se interpreto correttamente la domanda (che manca di un punto interrogativo...), risponderei che in termini di fiscalità, in teoria non ci sarebbe differenza tra quote suddivise e unica quota, salvo almeno due fatti.
- gli arrotondamenti
- la progressività delle aliquote IRPEF (che variano da condomino a condomino)
 

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