Una nostra vicina di casa (anziana e un po' polemica) mi ha detto che il supermercato di Torino dove fa la spesa da qualche mese ha iniziato ad arrotondare l'importo degli scontrini solo per i pagamenti in contanti.
Così a volte il cliente paga un po' di meno e a volte un po' di più.
Io vado di rado in quel supermercato e spesso in altri punti vendita della stessa catena, ma pagando sempre col bancomat non conoscevo la legge che consente gli arrotondamenti.
La sua domanda, a cui non so rispondere, è: se il cliente paga in contanti con i soldi giusti (compresi i centesimi) può opporsi alla regola dell'arrotondamento?
Esempio: scontrino per un piccolo acquisto € 5,38. Lei aveva la somma esatta in contanti ma la cassiera ha arrotondato e le ha fatto pagare € 5,40.
Così a volte il cliente paga un po' di meno e a volte un po' di più.
Io vado di rado in quel supermercato e spesso in altri punti vendita della stessa catena, ma pagando sempre col bancomat non conoscevo la legge che consente gli arrotondamenti.
La sua domanda, a cui non so rispondere, è: se il cliente paga in contanti con i soldi giusti (compresi i centesimi) può opporsi alla regola dell'arrotondamento?
Esempio: scontrino per un piccolo acquisto € 5,38. Lei aveva la somma esatta in contanti ma la cassiera ha arrotondato e le ha fatto pagare € 5,40.