uva

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Quando si stipula un contratto concordato è obbligatorio utilizzare il modello ministeriale (allegato A al D.M. 16/01/2017).

Bisogna compilare le seguenti righe:

a) estremi catastali identificativi dell'unità immobiliare : ……………………………..……...………
b) prestazione energetica:…………………………………………………………………………….
c) sicurezza impianti ………………………………………………………………………………..…
d) tabelle millesimali: proprietà ……… riscaldamento …….… acqua …… altre …………
………...

Domande:

1) in caso di immobile vetusto, con impianti funzionanti ma rifatti molti anni fa, cosa è meglio scrivere al punto c)?
Impianti a norma/ impianti rifatti nell'anno X/ impianti conformi all'epoca di costruzione dell'immobile?

2) Vi risulta che il Sindacato (tipo l'Uppi) a cui ci si rivolge per l'asseverazione chieda qualche documentazione relativa agli impianti?
Se sì, quale: Dichiarazione di conformità? Dichiarazione di rispondenza?
Per l'impianto elettrico può bastare la fattura/dichiarazione dell'elettricista che ha montato il "salvavita"?

Grazie.
 

uva

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L'ho pensato anch'io, @vittorievic
Ma poi non saprei come documentare il tutto per ottenere l'asseverazione del contratto concordato (obbligatoria affinché il locatore possa usufruire delle agevolazioni fiscali).
 

basty

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Come sai non ho mai fatto contratti concordati, e non so come si comportino le associazioni per la asseverazione.
Ma la impostazione del modulo di contratto non mi pare chieda la luna:
per cui:

Immobili (o impianti) realizzati/rifatti dopo il marzo 1990: richiamerei la Di.CO. e se non più in possesso, farei fare la Di.Ri.

Impianti antecedenti il 1990: "impianto antecedente la L. 46/90, adeguato al DM 37/2008."
 

uva

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Come sai non ho mai fatto contratti concordati
Non lo sapevo, o non me lo ricordo. (Non l'ho letto/non ricordo tu l'abbia scritto in altre discussioni).

C'è qualche motivo particolare? Si riferisce alle difficoltà/costi per ottenere l'asseverazione?
(Se lo vuoi dire, ovviamente)
 

basty

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Leggendo qualche post dell'altra discussione, pare non sia così facile ottenere la Dichiarazione di rispondenza:
Affittare appartamento solamente imbiancato costruito ante 1965 | Pagina 5 | propit.it - Forum per la Casa
(post n. #84 di @Aidualc )
Non ne dubito, ma molti ne sbagliano il significato: compreso l'elettricista che mi ha redatto una DIRI.
Ho constatato che è opinione diffusa che la DiRi venga rilasciata per impianti ante 46/90: il che sembra un errore, (leggi sotto) per altro diffuso : per altro comprensibile, se si interpreta la DiRi come relazione tecnica dell'impianto.

Ti allego due risposte che dovrebbero chiarirti la situazione.

 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Non lo sapevo, o non me lo ricordo. (Non l'ho letto/non ricordo tu l'abbia scritto in altre discussioni).
Per fortuna non sono solo io ad avere memoria corta: ti avevo chiesto se conoscevi quale accordo applicare nella cittadina nelle vicinanze di Torino, che non mi risulta firmataria di accordi specifici. Prendendo gli accordi di Settimo o Leinì, mi parevano sostanzialmente fuori mercato.
 

Aidualc

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Anch'io non ho fatto contratti concordati (ogni tanto si nota da qualche mia svista!) ma cerco di tenermi informata e sto seguendo un corso di aggiornamento proprio in queste settimane.

Prima normativa 3+2 (idem per transitori) 30/12/2002
Il locatore deve allegare le certificazioni degli impianti o indicarne gli estremi in contratto.
Cmq, per quanto riguarda l'impianto elettrico, in caso di immobile ANTE 13/03/1990 , non occorre la certificazione di conformità nè la dichiarazione di rispondenza, potrà bastare un'autocertificazione del proprietario sulla presenza di alcuni elementi minimi di sicurezza (art. 6 comma 3 D.M. 37/2008)

Normativa 16/01/2017:
è cambiata solo la forma grafica del contratto, ma non la sostanza.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Il locatore deve allegare le certificazioni degli impianti o indicarne gli estremi in contratto.
Che sia un obbligo è abbastanza curioso: se non erro ci fu in passato una raffica di provevdimenti, ricordo i nr 112 e 113, il primo prescriveva l'obbligo di fornire la DICo in tutti i conratti; il secondo annullava la precedente direttiva. Che ne sia rimasta traccia nei contratti concordati è piuttosto curioso.
 

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