magia2002

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Nel sito dell' Agenzia delle Entrate puoi formulare il quesito per iscritto e ti rispondono per iscritto sulla tua email . Ti stampa la risposta e procedi con le detrazioni . In caso di controlli e di contestazioni ti opponi alla commissione tributaria con questa email che ti arriva con carta intestata dell'Agenzia delle Entrate .Anche io mi rivolgo spesso al call center e quelli di Cagliari ho constatato che sono molto competenti . Ma in questo caso verba volant,scripta manent.
 
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Biz Consulting

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Nel sito dell' Agenzia delle Entrate puoi formulare il quesito per iscritto e ti rispondono per iscritto sulla tua email . Ti stampa la risposta e procedi con le detrazioni . In caso di controlli e di contestazioni ti opponi alla commissione tributaria con questa email che ti arriva con carta intestata dell'Agenzia delle Entrate .Anche io mi rivolgo spesso al call center e quelli di Cagliari ho constatato che sono molto competenti . Ma in questo caso verba volant,scripta manent.
Se volete un consiglio, non affidatevi alle mail dell contact center dell'Agenzia delle Entrate per mettevi al riparo da eventuali contestazioni e vi spiego il perchè.
Premetto che è dal 2007 che seguo pratiche di detrazione fiscale (ne gestisco coi colleghi oltre 200 l'anno...) e "Ho visto cose che voi umani non potreste nemmeno immaginare" (cit. Blade Runner).
Non so quanti di voi abbiano avuto a che fare con il call center (servizio telefonico) o il contact center (servizio mail) del Fisco. Io penso di aver passato più tempo a parlare e a scrivere ai loro addetti che ai miei clienti.
Il primo problema è che non si sa mai chi risponde nè quanta competenza abbia sull'argomento (di solito poca o molto generica).
Tant'è che, sia nelle pagine informative del sito dell'Agenzia delle Entrate sia direttamente nelle mail che inviano, c'è scritto in calce qualcosa tipo "le risposte fornite dal nostro servizio non possono essere considerate in alcun modo di valore legale, ma hanno il solo scopo di fornire interpretazioni e indicazioni al contribuente".
Considerato che ormai è un pò che ho smesso di perdere tempo per avere questo genere di "aiuto", non ricordo esattamente la frase usata nè se la adoperino ancora.
Ma la realtà dei fatti non cambia: gli unici documenti che possono essere usati in sede legale senza timore che siano cestinati sono quelli ufficiali (Risoluzioni, Circolari, Provvedimenti, ecc.) del Fisco e le sentenze dei tribunali amministrativi.
Tant'è che mi è capitato più volte di inviare la stessa domanda in due momenti al contact center e di ricevere risposte diametralmente opposte. In questo caso come la mettiamo?
Non mi dilungo oltre perchè ne avrei mille da raccontare, comprese spiacevoli cause intentate ai clienti .
Ma seguite il mio suggerimento: non rischiate contestazioni senza avere davvero le spalle coperte.
 

Biz Consulting

Membro Attivo
Professionista
Grazie mille...sei molto esauriente.....ora mi chiedo però se io proprietaria tra un anno fitto l appartamento ristrutturato, mio marito perde le detraZioni ?( in quanto la norma parla di" Abitazione a disposiZione del nucleo familiare " non specificando se tale requisito debba permanere nel tempo e quindi.si riferisca solo ad immobili dove io una parte della anno possa viverci come ad esempio..case vacanze ...case in.montagna e non case che poi vengano date in fitto)
Questa penso sia una delle domande che ho ricevuto più spesso dai clienti.
In effetti è una situazione molto diffusa: si ristruttura la casa per poi darla in affitto. Per cui, nel momento in cui si sostengono le spese, i requisiti per detrarre ci sono senza ombra di dubbio, ma poi la situazione cambia radicalmente.
Ora, come si risolve la faccenda?
In effetti non esistono documenti ufficiali, nè del Fisco nè dei Ministeri, che diano una risposta a riguardo. E, che io sappia, nemmeno sentenze amministrative.
Per cui, ad oggi, ci si deve rifare alla prassi suggerita da sentenze che sono state emesse per casi fiscalmente simili. Non mi dilungo riportando le citazioni dei suddetti documenti perchè sarebbe noioso (e perchè dovrei andare a spulciare i miei "archivi segreti" e non ho tempo ;)).
Basti sapere che la linea seguita dai Tribunali e, a quanto mi è sembrato di leggere nella risposta di qualcuno degli altri che sta partecipando alla discussione, anche dalle varie agenzie territoriali del Fisco è la seguente:
Il diritto alla detrazione non impedisce la successiva cessione a terzi dell’immobile. Quindi, seppure il diritto lo si ha in qualità di familiare convivente, come nel caso di tuo marito, la successiva locazione non lo fa venir meno, anche se la convivenza in quell’immobile non è più possibile.
L’importante è che le spese siano state interamente sostenute nel periodo in cui la casa era a piena disposizione del nucleo familiare.
E qui scatta un altro consiglio che deriva dalla mia esperienza di lavoro quotidiana: non fidatevi ciecamente di quello che dicono i CAF perchè, a livello di competenza specifica sul tema, sono messi esattamente come i call/contact center dell'Agenzia delle Entrate. E ho detto tutto nel mio intervento precedente...
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Quindi, seppure il diritto lo si ha in qualità di familiare convivente, come nel caso di tuo marito, la successiva locazione non lo fa venir meno, anche se la convivenza in quell’immobile non è più possibile.
Interessante. Però in altri casi è esplicitamente indicata una risposta diversa.

Vero che è una situazione differente: ma ad esempio in caso di eredità, si subentra nelle detrazioni solo nel periodo in cui l'immobile ristrutturato eredità rimane nella disponibilità diretta dell'erede.

Se successivamente lo si da in locazione, il diritto verrebbe meno per il periodo di vigenza della locazione
 

Cinzia79

Nuovo Iscritto
Proprietario Casa
Questa penso sia una delle domande che ho ricevuto più spesso dai clienti.
In effetti è una situazione molto diffusa: si ristruttura la casa per poi darla in affitto. Per cui, nel momento in cui si sostengono le spese, i requisiti per detrarre ci sono senza ombra di dubbio, ma poi la situazione cambia radicalmente.
Ora, come si risolve la faccenda?
In effetti non esistono documenti ufficiali, nè del Fisco nè dei Ministeri, che diano una risposta a riguardo. E, che io sappia, nemmeno sentenze amministrative.
Per cui, ad oggi, ci si deve rifare alla prassi suggerita da sentenze che sono state emesse per casi fiscalmente simili. Non mi dilungo riportando le citazioni dei suddetti documenti perchè sarebbe noioso (e perchè dovrei andare a spulciare i miei "archivi segreti" e non ho tempo ;)).
Basti sapere che la linea seguita dai Tribunali e, a quanto mi è sembrato di leggere nella risposta di qualcuno degli altri che sta partecipando alla discussione, anche dalle varie agenzie territoriali del Fisco è la seguente:
Il diritto alla detrazione non impedisce la successiva cessione a terzi dell’immobile. Quindi, seppure il diritto lo si ha in qualità di familiare convivente, come nel caso di tuo marito, la successiva locazione non lo fa venir meno, anche se la convivenza in quell’immobile non è più possibile.
L’importante è che le spese siano state interamente sostenute nel periodo in cui la casa era a piena disposizione del nucleo familiare.
E qui scatta un altro consiglio che deriva dalla mia esperienza di lavoro quotidiana: non fidatevi ciecamente di quello che dicono i CAF perchè, a livello di competenza specifica sul tema, sono messi esattamente come i call/contact center dell'Agenzia delle Entrate. E ho detto tutto nel mio intervento precedente...
Direi che lei mi ha fornito una risposta davvero soddisfacente ed esauriente .La ringrazio x le.info...
 

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