tiberio

Nuovo Iscritto
Buongiorno. Siamo 2 fratelli ed abbiamo ereditato da nostro padre morto senza testamento
2 locali commerciali: uno centralissimo ma di vecchia costruzione con una rendita catastale molto bassa ma con reddito elevato mentre l'altro periferico ma nuovo con rendita catastale alta ma con reddito basso.
Poiche' la tassazione avviene sulle rendite catastali ci viene consigliato di fare degli aggiustamenti dei valori delle rendite volti ad equilibrare i rapporti tra le quote di diritto e quelle di fatto. Questa operazione e' meno onerosa della divisione con conguaglio.la nostra preoccupazione sta in questo:
Una volta che modifichiamo la rendita catastale ( si può modificare solo in aumento ) questa viene definitivamente acquisita ?
 

adimecasa

Membro Storico
Professionista
non è che si può aumentare o diminuire le rendita catastali a piacere, le rendite vengono fatte dall'Agenzia del Territorio con la supervizione e suggerimenti dell'Ufficio Tecnico del Comune di residenza, per una divisione equa non vi è altro che una compensazione dei valori
 

tiberio

Nuovo Iscritto
Buonasera. Ringrazio per la risposta. Comunque il problema è questo : se le quote da dividere non sono uguali e la differenza supera il 5% in più o in meno il fisco presume che ci sia stata tra gli eredi una compravendita della parte in eccedenza che viene tassata come tale. Cioè al 10%. Per evitare questa tassazione si può aumentare il valore catastale dell'immobile sottostimato in maniera che le quote diventino uguali. L'operazione è conveniente come tassazione ed è' una operazione consentita. Il mio dubbio : l'aumento del valore catastale diventa acquisito ?
 

salves

Membro Assiduo
Professionista
Ciao tiberio
Quello a cui ti riferisci tu è forse un atto di divisione ereditaria?
Se si dovete procedere a dichiarare entrambi che il valore commerciale dei due immobili è uguale, su questo puoi chiedere conferma ad un notaio se quello che ti ho suggerito è corretto e a cosa eventualmente potresti andare incontro.
Ciao salves
 

tiberio

Nuovo Iscritto
Buonasera. La difficoltà sta in questo : le rendite catastali non corrispondono ai valori di mercato. Per ovviare all'inconveniente e rendere uguali le quote si può aumentare volontariamente una rendita catastale e pagare sul totale che risulta. Lasciando invece le rendite invariate la differenza tra le 2 quote viene tassata come una compravendita. La mia domanda iniziale : nel primo caso l'aumento volontario della rendita catastale ha come conseguenza la acquisizione in aumento della rendita. Buon Natale
 

salves

Membro Assiduo
Professionista
Una cosa è la rendita catastale dal quale in base a degli indici scaturisce il valore catastale ed un'altra cosa è dichiarare in rogito il valore commerciale se nel rogito dichiari un valore commerciale maggiore a quello catastale, questo non fa si che venga cambiata la rendita catastale, per cambiare la rendita catastale, per fare ciò occorre procedere nel caso di immobili urbani ad una dichiarazione docfa dove si dichiarano le eventuali variazioni delle caratteristiche dell'immobile che contribuiscono ad una assegnazione di categoria e classe diversa o maggiore alla preesistente, pratica docfa che vene redatta da un tecnico.
P.s. ci possiamo dare del tu. io sono a conoscenza che nei forum avviene ciò.
Ciao salves e auguri di buone feste.
 

tiberio

Nuovo Iscritto
Ringrazio sentitamente. Ritengo tu sia un esperto. Un ultimo chiarimento: nel rogito, anche se la tassazione avviene sui valori catastali, va comunque indicato un valore di mercato ?. Non essendoci una stima grosso modo che valore va indicato ?
Ancora cordialissimi saluti
 

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