Buongiorno,
il mio è un caso un po' complicato.
L'immobile in questione è una villa disposta su 2 piani, ciascun piano corrisponde ad un appartamento sui 70 metri quadri, con grande terrazza comune grande garage comune e cantine comuni. La completano grande un grande giardino e un edificio adibito un tempo a pollaio-porcile-forno, oggi completamente ristrutturato.
Tale immobile è in comproprietà totale tra 3 parti, di cui una al 50%, e 2 al 25%.
La comproprietà non è solo legale, ma anche materiale, in quanto vi è una evidente promisquità tra i due "appartamenti", con alcuni impianti in comune, caldaie situate tutte al piano superiore, porte comuni su garage e cantine, struttura generale che permette a ciascun inquilino di accedere senza impedimenti alle varie parti della casa.
Le 2 parti al 25% sono di proprietà di mia zia e di mio padre, che vorrebbero cedermi mediate donazione (ben consci di tutte le varie difficoltà della donazione stessa). Io abito da anni in questa porzione di casa (appartamento superiore), in cui ho la residenza.
La parte al 50% (lo zio di mio padre), però, è intenzionata a cedere a qualunque costo la sua parte, anche a terzi, dividendo le porzioni solo sulla carta e non effettuando quegli interventi essenziali a rendere le unità abitative (i due 50%) realmente indipendenti le une dalle altre, ovviamente per ragioni economiche (gli interventi costano).
Pur di ottenere ciò è disposto a mettere il veto (se possibile) sulla mia acquisizione alle porzioni di mia zia e di mio padre.
Allora chiedo:
- è necessaria la firma del proprietario al 50% affinchè mio padre e mia zia possano donarmi le loro porzionidi comproprietà? Da tenere presente che la parte al 50% non ha disponibilità economica sufficiente a far cause successive di alcun tipo.
- Può il proprietario al 50% decidere di vendere a terzi la sua porzione dividendo le comproprietà sulla carta ma senza effettuare gli interventi di ristrutturazione necessari a rendere effettivamente separate ed indipendenti le unità abitative, anche riguardo a giardino, edificio esterno, ecc. (una divisione fittizia), lasciando una situazione promiscua e decisamente inaccettabile fuori da un ambito familiare?
Grazie per l'aiuto a comprendere questa situazione assurda e complicata.
il mio è un caso un po' complicato.
L'immobile in questione è una villa disposta su 2 piani, ciascun piano corrisponde ad un appartamento sui 70 metri quadri, con grande terrazza comune grande garage comune e cantine comuni. La completano grande un grande giardino e un edificio adibito un tempo a pollaio-porcile-forno, oggi completamente ristrutturato.
Tale immobile è in comproprietà totale tra 3 parti, di cui una al 50%, e 2 al 25%.
La comproprietà non è solo legale, ma anche materiale, in quanto vi è una evidente promisquità tra i due "appartamenti", con alcuni impianti in comune, caldaie situate tutte al piano superiore, porte comuni su garage e cantine, struttura generale che permette a ciascun inquilino di accedere senza impedimenti alle varie parti della casa.
Le 2 parti al 25% sono di proprietà di mia zia e di mio padre, che vorrebbero cedermi mediate donazione (ben consci di tutte le varie difficoltà della donazione stessa). Io abito da anni in questa porzione di casa (appartamento superiore), in cui ho la residenza.
La parte al 50% (lo zio di mio padre), però, è intenzionata a cedere a qualunque costo la sua parte, anche a terzi, dividendo le porzioni solo sulla carta e non effettuando quegli interventi essenziali a rendere le unità abitative (i due 50%) realmente indipendenti le une dalle altre, ovviamente per ragioni economiche (gli interventi costano).
Pur di ottenere ciò è disposto a mettere il veto (se possibile) sulla mia acquisizione alle porzioni di mia zia e di mio padre.
Allora chiedo:
- è necessaria la firma del proprietario al 50% affinchè mio padre e mia zia possano donarmi le loro porzionidi comproprietà? Da tenere presente che la parte al 50% non ha disponibilità economica sufficiente a far cause successive di alcun tipo.
- Può il proprietario al 50% decidere di vendere a terzi la sua porzione dividendo le comproprietà sulla carta ma senza effettuare gli interventi di ristrutturazione necessari a rendere effettivamente separate ed indipendenti le unità abitative, anche riguardo a giardino, edificio esterno, ecc. (una divisione fittizia), lasciando una situazione promiscua e decisamente inaccettabile fuori da un ambito familiare?
Grazie per l'aiuto a comprendere questa situazione assurda e complicata.