Franco08

Membro Attivo
Proprietario Casa
buonasera a tutti,
qualcuno gentilmente può chiarire la situazione ?

mio zio, morì quasi 10 anni fa, lasciando il suo unico appartamento alla moglie e ai suoi 2 figli

i figli, da tempo, non coabitano più con l'anziana madre: da qualche mese costretta a contina sorveglianaza, resiede in una struttura con altri anziani da lei scelta

uno dei figli è in difficoltà economiche, l'altro ha famiglia con figli

la zia vorrebbe, prima di affittare il suo appartamento, concentrare tutti gli usufrutti verso il figlio in difficoltà economiche : quindi lui percepirebbe tutti gli affitti mentre, per legge, ogni proprietario sarebbe responsabile delle spese spettanti ai proprietari

oltre all'immediata conseguenza sull'ISEE, in quanto chi ha diritto reale di godimento avrà un aumento del proprio valore ISEE, cos'altro avviene agli altri ?
e cosa succederà alla morte dell'anziana madre, soprattutto facendo riferimento all'usufrutto donato in vita ?

mi chiedo anche cosa possa succedere nel caso il figlio che godrebbe dell'intero usufrutto, rifiuterà l'eredita
 

vittorievic

Membro Senior
Proprietario Casa
mio zio, morì quasi 10 anni fa, lasciando il suo unico appartamento alla moglie e ai suoi 2 figli
Se l'appartamento era al 100% di proprietà dello zio e non ha fatto testamento la divisione è:
- 1/3 di proprietà più il diritto di abitazione della casa coniugale e l'uso del mobilio ivi contenuto al coniuge superstite
- 2/3 di proprietà da dividere in parti uguali tra i figli cioè 1/3 a testa.
se l'appartamento era di proprietà tra i coniugi al 50% fra loro:
- la proprietà dell'appartamento del coniuge superstite diventa di 4/6 più il diritto di abitazione della casa coniugale e l'uso del mobilio ivi contenuto
- la proprietà dei figli diventa di 1/6 ciascuno.
i figli, da tempo, non coabitano più con l'anziana madre:
quindi per loro sono quote di proprietà di una seconda casa.
la zia vorrebbe, omissis , concentrare tutti gli usufrutti verso il figlio in difficoltà economiche
per far ciò deve essere piena proprietaria degli immobili: l'usufrutto può essere ceduto,donato o venduto. Però l'usufrutto termina con la morte dell'usufruttuario originario. Se chi vuole cedere l'usufrutto è pieno proprietario solo di una porzione l'usufrutto riguarderà solo la parte legata alla porzione. Siccome per affittare un immobile non è necessario essere pieno proprietario o pieno usufruttuario, se si vuole destinare il reddito da affitto di tutto l'appartamento ci vorrebbe il benestare dei pieni proprietari delle altre quote.
cosa succederà alla morte dell'anziana madre, soprattutto facendo riferimento all'usufrutto donato in vita ?
che tutte le entrate verranno considerate un anticipo dell'eredità e quindi verranno conteggiate in capo al beneficiario.
 

Franco08

Membro Attivo
Proprietario Casa
che tutte le entrate verranno considerate un anticipo dell'eredità e quindi verranno conteggiate in capo al beneficiario.

grazie @vittorievic

questa ultima parte non la comprendo proprio : "verranno considerate e considerate " da chi , dagli eredi ? dall'Agenzia delle Entrate ?

poi, supponevo che si potesse anche vendere l'usufrutto, ma tra familiari: supponendo che non ci sarà alcun corrispettivo scambio di beni/danaro, che differenza ci sarebbe tra cessione e donazione dell'usufrutto ?
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
questa ultima parte non la comprendo proprio : "verranno considerate e considerate " da chi , dagli eredi ? dall'Agenzia delle Entrate ?
Tecnicamente quando mancherà la madre , si “dovrebbero” virtualmente riunire alle proprietà lasciate anche le donazioni effettuate in vita. Il tutto costituisce l’asse ereditario da ripartire.

Ho usato il condizionale perché l’altro erede potrebbe non pretenderlo, anche se fosse lesa la sua quota legittima, oppure (credo) se l’atto di donazione includesse la esenzione dalla “collazione” (cioè dal conteggiare nell’asse il valore della donazione)
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
e non ci sarà alcun corrispettivo scambio di beni/danaro, che differenza ci sarebbe tra cessione e donazione dell'usufrutto ?
Se la vendita avviene senza scambio di denaro, è una vendita fittizia e viene equiparata ad una donazione.

Una donazione di non modico valore, dovrebbe avvenire con atto notarile
 

Franci63

Membro Storico
Proprietario Casa
ma la cessione, cosa avrebbe di differente dalla vendita o dalla donazione ?
Vendita e donazione sono forme diverse di cessione.
Ovvero, si può cedere con una vendita, o con una donazione.
Ma ognuna delle due forme necessita di atto fatto dal notaio , con relative spese.
Perché non vendere la casa, e donare al figlio bisognoso la parte che gli spetterebbe dopo la morte della madre (o più) ?
 
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