Gatta

Membro Attivo
Durante le assemblee di condominio si succedono interventi molto lunghi ed a volte superflui.
Lo sappiamo: ci sono i logorroci, quelli che ripetono sempre le stesse cose e non fanno altro che ritardare la conclusione della seduta assembleare.

C'è un rimedio?

Ho trovato una sentenza della Cassazione - che ho citato nel titolo-
di cui riporto anche la data: 13.11.2009, alla luce della quale il Presidente ha la piena legittimità di introdurre limiti temporali agli interventi dei condòmini.

Tanto a prescindere da una specifica disposizione contenuta nel regolamento condominiale.
La ratio dei giudici è fondata sul fatto che ognuno ha il diritto di esprimere nel corso del dibattito le proprie opinioni su tutti gli argomenti. Pertanto al fine di garantire detto risultato il Presidente ha il potere di dirigere la discussione regolamentando la durata degli interventi in modo "intelligente".

Quindi toccherà al Presidente gestire questo delicato incarico, bloccando le discussioni non pertinenti ed evitando noiosi monologhi.
Insomma anche qui - come alla Camera - è legittimo attribuire uno spazio temporale per gli interventi.

Mi sono permesso affrontare questo argomento perchè, purtroppo, molto spesso le assemblee sono alquanto caotiche e non regolamentate.
Grazie della cortese attenzione.
Gatta
 
Credo sia un falso problema la durata degli interventi dei condomini in assemblea anche perchè nella maggior parte dei casi tutti hanno interesse a che la riunione finisca al più presto visto che le assemblee vengono fissate sempre la sera intorno alle 21 e l'indomani si deve andare al lavoro.
Nulla vieta che il presidente proponga di limitare gli interventi a 5-10 minuti e l'assemblea approvi a verbale tale mozione.
La carattersitica degli interventi dovrebbe essere non solo la brevità ma anche la costruttività, che spesso latita, al fine di prendere decisioni e deliberare, come direbbe Plinio, cum grano salis.
Tante delibere assunte con leggerezza, senza le maggioranze di legge o in contrasto con le norme provocano l'impugnazione entro i trenta giorni dalla conoscenza ed intasano i nostri Tribunali.
Avv. Luigi De Valeri
 

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