arciera

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Tu mi mettevi alla berlina con "l'arso vivo" e mettevi alla berlina una grande famiglia come i Savoia e di conseguenza quel bel ducato che fu e che ha prodotto grandissimi uomini fino al Risorgimento ed oltre, fino a Gramsci Togliatti e Terracini. Per la sinistra. Scalfaro e Agnelli per la destra. Fino ad ora caro @jac0
 
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arciera

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La condizione storica che lo ha permesso. Le università e gli studiosi. L' aria che si respira, la profondita' di un credo, l'ambizione, la forma della politica e la dialettica quando c'e', e qui c'e stata come ti ho fatto vedere, tutto questo e' sempre un prodotto della idee circolanti. La' circolavano. Merito di Cavour? Merito di Cavour. Lo scavezzacollo dell'aristocrazia torinese che guarda caso lo ha seguito ed ubbidito.
 

jac0

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Eppure nelle Langhe Cesare Pavese si è ammazzato dopo aver scritto "Lavorare stanca".
Anche Edoardo Agnelli si è ammazzato (in Africa?). Il padre glielo aveva detto, con la sua ben nota erre moscia: "Edoavdo, quante volte ti devo dive che quando pavlo di tvaffico non pavlo di tvaffico di dvoga!"
 
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jac0

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E' vero, la lettera acca, un'acca. In realtà il medico m'ha prescritto un integratore di accenti!
Acca era una Larenziana, pur non essendo etrusca. La chiamavano Acca perché parlava poco. In compenso allattava molto.
 

arciera

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Anche Edoardo Agnelli si è ammazzato (in Africa?). Il padre glielo aveva detto, con la sua ben nota erre moscia: "Edoavdo, quante volte ti devo dive che quando pavlo di tvaffico non pavlo di tvaffico di dvoga!"
Edoardo si è ucciso vicino Torino. Schiacciato da cotanto padre. Il traffico è di Lapo. il nipote.
 

quiproquo

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Molti anni or sono ad un collega che asseriva l'inutilità della storia con un ragionamento non proprio assurdo...che ora non riporto...io opposi questa frase: "La storia oltre a raccontarci il passato. ci illumina il presente e ci indica il futuro"...Ora dopo almeno trent'anni...resto sempre di quell'opinione...ma aggiungo che non può essere fine a se stessa ...o per meglio dire può essere fine a se stessa per un cultore...per un professore di storia...per un editore e via di questo passo...ma non lo può essere per tutti...
perchè alla brutale domanda al cittadino medio: puoi vivere senza la STORIA??? La maggioranza ha risposto di SI'...naturalmente la maggioranza non può far testo e il dilemma resta apertissimo...tuttavia la stessa domanda proiettata su altre materie come le arti, la filosofia e la stessa politica raccoglie identico risultato...piccolo esempio: si può vivere senza la musica...senza la pittura ...la poesia...eccetera??? Qualcuno di voi è
in grado di dirmi perchè Giovanni Agnelli prediligeva solo la pittura e non la musica...verso la quale sembra che avesse addirittura un'avversione??? Ultima riflessione: Oltre alla GRANDE Storia che si studia a scuola vi è anche piccola,piccola quella che va dagli agglomerati geografici fino, udite,udite, a quella familiare dove, nella media, non si risale oltre al bisnonno. In nessun caso il bisnipote si farà influenzare dalle scelte del trisavolo....
Un mio prozio raccontava che suo zio veniva legato regolarmente nella piazza centrale ad un palo (cosiddetto della vergogna) dal padre ogni qualvolta deviava dalle regole...Tutti i discendenti del "despota" (almeno un centinaio) non hanno mai adottato tale misura...io stesso figlio degenere
(terzo di cinque) ho preso botte scientifiche da mio padre fascista fino all'età di anni 21. E mi sono guardato bene dal farlo con le mie due figlie.
E ritorniamo alla domanda: a che e a chi serve la STORIA???. Buon anno
a tutti. Quiproquo. P.S. Prego chi volesse interloquire di non prendere la singola frase e ricamarci impropriamente sopra. Non è propisticamente
ben educato. Grazie!!!
 

arciera

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E' il ricamo la centralità, non un qualsiasi intervento capace di mettere la parola fine. E' il percorso la conquista della maturità non la fine del percorso che e' la sua morte. Altrimenti dopo averti detto che la maggioranza e' maggioranza grazie alla Storia, cosa ci rimarrebbe da rimarcare? Che la maggioranza lo ignora così come ignora chi fosse il suo trisavolo? Domande retoriche a cui sappiamo tutti dare la risposta, anche perché non vi e' risposta. Oggi quindi per certi versi la maggioranza e' diversa dai trisavoli perché raggiunta da una cultura più affascinante, tentatrice, leggera ed indulgente. Che poi abbia bisogno di essere iniziata alla comprensione più profonda degli stimoli in cui e' avvolta, e' un altro paio di maniche. Agnelli non sfuggiva dalla condizione di maggioranza. Sapeva di pittura perché egli stesso era assai decorativo, non sapeva di musica perché ignorava quale messaggio essa celava. Stando al fatto che come scrivi, non la prediligeva.
 

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