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La risposta che hai citato riguarda il caso di immobili abitativi i cui canoni non sono stati percepiti per morosità del conduttore, e il locatore ha proceduto con sfratto o decreto ingiuntivo.ho reperito la risposta
Se intendi dire che l'immobile è stato locato alcuni mesi, per i quali il locatore ha incassato tutti i canoni, ed è rimasto sfitto per il restante periodo dell'anno; allora si devono compilare due righi.per i periodi in cui rimane sfitto
Dipende da cosa fa il locatore.se perdurando la morosità, quelle mensilità dovessero essere trattate con un rigo come se fossero sfitte.
Ma non è il caso della domanda. Che riguardava, come ho poi specificato, come trattare le mensilità in parte saldate ed in parte scoperte con sfratto convalidato.Dipende da cosa fa il locatore.
Vi sono quelli che non procedono né con l'intimazione di sfratto né col decreto ingiuntivo, sperando/illudendosi che il conduttore riesca a sanare la morosità nei mesi successivi.
In questo caso i canoni non incassati vengono tassati.
Se finalmente, perdurando la morosità, il locatore decide per lo sfratto, ha diritto ad un credito d'imposta che può utilizzare nella dichiarazione dei redditi successiva.
a condizione che l'intimazione sfratto per morosità (dal 2020 non è più necessario aspettare la convalida, che in genere si ottiene dopo molti mesi) o l'ingiunzione di pagamento siano stati fatti entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi.Le istruzioni suggeriscono un rigo solo,
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