paolo bellan

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Buon giorno
Mi riaffaccio al Forum, dopo un periodo di silenzio di cui mi scuso, per sottoporre il seguente quesito.
Padre, con tre figlie N, E, G, possiede i 334/1000 di un immobile. Di questo immobile N, inizialmente titolare di 222/1000, ha già acquistato, al un prezzo concordato di X Euro, le quote di 222/1000 che E e G possedevano. Tutti i soggetti le avevano ereditate dal coniuge e madre rispettiva.
Ora, con un atto notarile, il padre ha trasferito l'immobile ad N, mantenendo per quella quota l'usufrutto e ricevendo da N un vitalizio mensile di Y Euro. La cosa è avvenuta senza che E e G fossero preventivamente informate.
La cosa, palesemente ingiusta, può essere riequilibrata con un documento firmato (davanti al Notaio?) dalle tre sorelle con cui il vitalizio Y, viene considerato, diviso per tre, come anticipo della somma per l'acquisto, al prezzo di X Euro già consolidato, dei 111/1000 di E e di G che N avrebbe dovuto versare alle due sorelle alla morte del Padre?
Nell'impossibilità di attuare questa soluzione, ne è possibile un'altra di accertata efficacia?
La questione riveste particolare importanza e costituisce un nodo che, se non viene sciolto, impedirà successivi accordi su altre proprietà, rinviando il tutto all'azione di riduzione che le due sorelle danneggiate eserciteranno alla morte del padre.
Un grande grazie per informazioni, suggerimenti, commenti e punti di vista.
Paolo
 
ma il padre non avrebbe dovuto notificare a tutte le figlie la sua intenzione di vendere? adesso quanto proponi mi sembra irrealizzabile. o N ha acquistato la nuda proprietà del bene (che poteva cederle solo il padre) e paga o non lo ha fatto e quindi non paga niente a nessuno. ma per passare dalla prima, attuale situazione, alla seconda, bisogna, in assenza di accord, passare per il giudice. pagandone le spese.
 
Ringrazio prima di tutto “arianna26” per la sua risposta.

Sono d'accordo con lei nel ritenere doverosa la notifica del padre anche alle figlie E e G di quanto stava per fare con N, ma non l'ha fatto.
N sta ora pagando al padre il vitalizio mensile concordato e precisato nell'Atto.
Se la mia proposta di considerare queste mensilità versate al padre anticipo della somma per l'acquisto di N delle quote che sarebbero andate ad E e G alla morte del padre, non è praticabile, cosa si può pensare di fare per riequilibrare la situazione?
Il padre ha altre proprietà che andranno alle figlie, ma ora non sappiamo se per successione o per testamento.
Forse allora non c'è altro da fare che attendere l'evento ed attivare subito dopo l'”azione di riduzione”.
Ringrazio molto chi mi vorrà dare informazioni e consigli
Paolo
 
secondo non me non si potrà far nula nemmeno alla morte del padre. la figlia ha acquistato una proprietà. forse bisognerebbe sentire un legale per sapere se si può far valere adesso la mancata comunicazione dell'intenzione di vendere a N.
 

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