Cari tutti,
ho chiesto alla mia università, presso la quale ho acquisito il titolo di specializzazione, un certificato di conseguimento del titolo e mi vengono chiesti 16 euro per il "bollo". Io ho però chiesto specificatamente alla segreteria che lo avrei voluto in carta semplice e non bollata e loro mi rispondono che i 16 euro non sono relativi al bollo ma al rilascio del suddetto certificato. Ho contestato la loro risposta e mi hanno risposto così:
"in base all'Art. 15 della Legge 183/2011 sulla certificazione si disciplina che:
a) le certificazioni rilasciate dalla pubblica amministrazione in ordine a stati, qualità personali e fatti sono valide e utilizzabili solo nei rapporti tra privati;
b) sulle certificazioni da produrre ai soggetti privati è sempre apposta, a pena di nullità, la dicitura: "Il presente certificato non può essere prodotto agli organi della pubblica amministrazione o ai privati gestori di pubblici servizi”;
c) nei rapporti con gli organi della pubblica amministrazione e i gestori di pubblici servizi i certificati e gli atti di notorietà sono sempre sostituiti dalle autodichiarazioni e dalle autocertificazione degli interessati (art. 46 e 47 del D.P.R. n. 445 del 2000);
d) ciascuna amministrazione è tenuta ad individuare un ufficio responsabile per le attività volte a gestire, garantire e verificare la trasmissione dei dati o l'accesso diretto agli stessi da parte delle amministrazioni procedenti e le misure organizzative per l’acquisizione d'ufficio dei dati e per l'effettuazione dei controlli, da pubblicare sul sito istituzionale;
e) le amministrazioni pubbliche e i gestori di pubblici servizi sono tenuti ad acquisire d'ufficio le informazioni oggetto delle dichiarazioni sostitutive e i dati e i documenti in possesso delle pubbliche amministrazioni, previa indicazione, da parte dell'interessato, degli elementi indispensabili per il reperimento delle informazioni o dei dati richiesti;
f) le pubbliche amministrazioni possono acquisire senza oneri le informazioni necessarie per effettuare i controlli sulla veridicità delle dichiarazioni e per l’acquisizione d’ufficio, con qualunque mezzo idoneo ad assicurare la certezza della loro fonte di provenienza.
Pertanto la marca da bollo nel riquadro che vede in alto a dx è da apporre SOLO se deve presentare a privati o all'estero la certificazione in questione.
Tra enti pubblici "i certificati e gli atti di notorietà sono sempre sostituiti dalle autodichiarazioni e dalle autocertificazione degli interessati".
Se scuole o altri enti pubblici le hanno richiesto fisicamente questa certificazione lo hanno fatto contrariamente a quanto detta l'art. 15 della legge 185/2011 e comunque in nessuno di questi casi deve apporre marca da bollo.
Per estrema precisazione:
l’imposta di bollo di 16 euro che viene generata (e che lei ha pagato) quando richiede il certificato è relativa ESCLUSIVAMENTE alla richiesta di certificato ed è obbligatoria per legge (non è da confondersi con la suddetta MARCA DA BOLLO).
L'imposta di bollo di 16 euro che pagherà è dovuta allo Stato, non all'Ateneo, in adempimento alle disposizioni dell'Agenzia delle Entrate".
Peccato però che il bollettino pagoPa era intestato all'università. Avrei apprezzato che la segreteria avesse detto chiaramente che questi 16 euro erano relativi a spese di ufficio anche perchè se veramente mi serve il bollo dovrei aggiungere altri 16 euro per applicarlo sul certificato. Detto questo con molta probabilità farò un'autocertificazione qualora sia necessario perchè mi chiedo e vi chiedo è corretto il comportamento della segreteria? Non poteva rilasciare il certificato in carta semplice senza far pagare nulla?
ho chiesto alla mia università, presso la quale ho acquisito il titolo di specializzazione, un certificato di conseguimento del titolo e mi vengono chiesti 16 euro per il "bollo". Io ho però chiesto specificatamente alla segreteria che lo avrei voluto in carta semplice e non bollata e loro mi rispondono che i 16 euro non sono relativi al bollo ma al rilascio del suddetto certificato. Ho contestato la loro risposta e mi hanno risposto così:
"in base all'Art. 15 della Legge 183/2011 sulla certificazione si disciplina che:
a) le certificazioni rilasciate dalla pubblica amministrazione in ordine a stati, qualità personali e fatti sono valide e utilizzabili solo nei rapporti tra privati;
b) sulle certificazioni da produrre ai soggetti privati è sempre apposta, a pena di nullità, la dicitura: "Il presente certificato non può essere prodotto agli organi della pubblica amministrazione o ai privati gestori di pubblici servizi”;
c) nei rapporti con gli organi della pubblica amministrazione e i gestori di pubblici servizi i certificati e gli atti di notorietà sono sempre sostituiti dalle autodichiarazioni e dalle autocertificazione degli interessati (art. 46 e 47 del D.P.R. n. 445 del 2000);
d) ciascuna amministrazione è tenuta ad individuare un ufficio responsabile per le attività volte a gestire, garantire e verificare la trasmissione dei dati o l'accesso diretto agli stessi da parte delle amministrazioni procedenti e le misure organizzative per l’acquisizione d'ufficio dei dati e per l'effettuazione dei controlli, da pubblicare sul sito istituzionale;
e) le amministrazioni pubbliche e i gestori di pubblici servizi sono tenuti ad acquisire d'ufficio le informazioni oggetto delle dichiarazioni sostitutive e i dati e i documenti in possesso delle pubbliche amministrazioni, previa indicazione, da parte dell'interessato, degli elementi indispensabili per il reperimento delle informazioni o dei dati richiesti;
f) le pubbliche amministrazioni possono acquisire senza oneri le informazioni necessarie per effettuare i controlli sulla veridicità delle dichiarazioni e per l’acquisizione d’ufficio, con qualunque mezzo idoneo ad assicurare la certezza della loro fonte di provenienza.
Pertanto la marca da bollo nel riquadro che vede in alto a dx è da apporre SOLO se deve presentare a privati o all'estero la certificazione in questione.
Tra enti pubblici "i certificati e gli atti di notorietà sono sempre sostituiti dalle autodichiarazioni e dalle autocertificazione degli interessati".
Se scuole o altri enti pubblici le hanno richiesto fisicamente questa certificazione lo hanno fatto contrariamente a quanto detta l'art. 15 della legge 185/2011 e comunque in nessuno di questi casi deve apporre marca da bollo.
Per estrema precisazione:
l’imposta di bollo di 16 euro che viene generata (e che lei ha pagato) quando richiede il certificato è relativa ESCLUSIVAMENTE alla richiesta di certificato ed è obbligatoria per legge (non è da confondersi con la suddetta MARCA DA BOLLO).
L'imposta di bollo di 16 euro che pagherà è dovuta allo Stato, non all'Ateneo, in adempimento alle disposizioni dell'Agenzia delle Entrate".
Peccato però che il bollettino pagoPa era intestato all'università. Avrei apprezzato che la segreteria avesse detto chiaramente che questi 16 euro erano relativi a spese di ufficio anche perchè se veramente mi serve il bollo dovrei aggiungere altri 16 euro per applicarlo sul certificato. Detto questo con molta probabilità farò un'autocertificazione qualora sia necessario perchè mi chiedo e vi chiedo è corretto il comportamento della segreteria? Non poteva rilasciare il certificato in carta semplice senza far pagare nulla?