Signor Francis: sono perfettamente consapevole delle difficoltà in cui si trovano le persone delle quali lei si ta occupando, e non solo loro, ma tutti coloro che sono coinvolti in un evento catastrofico. La lunigiana è storicamente una zona sismica, se non sbaglio in questo mese di luglio ci sono stati due eventi importanti da essere riportati dalla stampa nazionale. Io credo che per quanto riguarda il trasloco di mobili se questi non vengono riutilizzati sia meglio non farlo. Già ci sono delle problematiche connesse con i rischi di stabilità del fabbricato e chi va dentro a smontare i mobili? Per poi portarli sul piazzale di carico, trasportarli e stivarli temporaneamente in magazzino, ritrasportarli nella casa nuova, rimontarli (ammesso che si riesca) per poi scoprire che bisogna fare delle modifiche per poterli usare. Il rischio vale la candela? Forse costa di meno comprare mobili nuovi, idonei per i nuovi locali dove dovranno essere montati. Forse, per i non proprietari di casa, è megli che lo stato riconosca un risarcimento forfettario per l'acquisto di mobili nuovi. Comunque qualora il trasloco fosse possibile deve essere le comunità locali e le associazioni presenti sul territorio, che si organizzano e pianificano gli interventi a prezzi calmierati; non credo proprio che sia un compito dello Stato pagare i traslochi di tutti gli abitanti lesionati.
Per quanto riguarda le utenze mi sembra che, in caso di calamità, ci siano delle tariffe agevolate da parte dei gestori per la dismisssione e la riattivazione delle utenze. Perché non sentire loro prima di lamentarsi?