gattaccia

Membro Assiduo
Proprietario Casa
boh forse se è tutto regolare (niente evasione o distrazione di denaro) il tutto si traduce in una seccatura, cioè dimostrare che sono effettivamente doni a parenti
comunque dipende molto dalle cifre, secondo me
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Insomma, uno del suo, ancorché guadagnato regolarmente ne deve poter fare quello che vuole. L'onere della prova deve passare al controllore non al cittadino, sovente vessato da uno stato tiranno e che non sa dimostrare di amministrare con oculatezza.
 

quiproquo

Membro Senior
Proprietario Casa
In merito alla discussione , suggerisco di fare come faceva Berlusconi con le sue allegre donnine.
Nel bonifico scriveva " prestito infruttiferi" e sembra sia la formula magica per trasferire qualsiasi cifra senza venire perseguitato ( non mi risulta abbiano mai contestato a Berlusconi i bonifici da questo punto di vista e parliamo di milioni di euro all'anno, si sa che le donne costano).
Ovviamente poi il prestito non sarà rimborsato e diverrà , a tutti gli effetti , una donazione ma , con quella formuletta magica , avrai glissato ogni fiscale intoppo.
Non proprio a tutti gli effetti...solo in parte...Perchè in assenza dell'atto pubblico la donazione è nulla e comunque il prestito è cosa diversa dalla stessa. Viene confermato proprio dagli attori di Arcore, i quali con tre avvocati a busta paga,
hanno trovato il modo, attraverso la "forma" di inc.....re il fisco. Perchè se io ti presto dei soldi facenti parte del mio patrimonio consolidato anche fiscalmente,
il fisco non può intervenire e se in seguito io chiedessi allo stesso di portare
in detrazione come perdita definitiva tale somma, la risposta della belva sarebbe:
"sono affari privati, non ci riguarda"...! La questione si sposterebbe nell'ambito
dei familiari eredi legittimari i quali potrebbero citare le rideflorate donzellette
a restituire il prestito...Con quale esito lascio a voi immaginarlo.
Ora, ritornando al topic, se un cittadino senza eredi decidesse ( per qualsiasi motivo) di beneficiare un amico/a inviando con un bonifico euro 50mila
(pari al 50% del suo unico patrimonio) il fisco potrebbe o meno intervenire
sul beneficiario per illecito arricchimento ??? Nonostante la tracciabilità del
trasferimento??? Questo esempio vale anche se il trasferimento fosse dal
padre al figlio/a. Cosa ne dite, siamo già nella predazione possibile? Oppure
ne siamo ancora indenni??? In attesa che il fisco arzigoghelerà che la mancanza
dell'atto pubblico gli fa perdere le due imposte fisse al di là delle franchigie...
Oltre all'IRPEF del notaio.
Chiudo con il caso segnalato dai siti giuridici che se il figlio a carico (studente)riceve dal padre 800 euro in contanti e con quelli acquista un tablet con fattura
a suo nome, la Belva potrebbe intervenire sul figlio per compensi in nero e...bastonarlo... Diverso se il padre elargisse tale somma con un assegno di 800 euro. E poi si autodefinisce "fisco amico"!!! qpq.
 

giuseppe fattori

Membro Attivo
Professionista
E' chiaro che la formula "prestito infruttifero" occorre usarla con soggetti di estrema fiducia.
Ad esempio se voglio regalare 10.000 euro a mio figlio la legge mi dice di andare dal notaio e fare la donazione con relative imposte .
Facendo il prestito infruttifero nulla è dovuto al fisco ma è chiaro che non richiederò alcunchè a mio figlio che , in quanto mio erede legittimario, non rivendicherà nulla su se stesso ( scusate il ragionamento arzigogolato) .
Ovvio che detta formula è un modo di aggirare il fisco ( se lo faceva Berulsconi poi...) ma , aggiungo , è perfettamente legale .
Credo anche che , se venisse usata in modo massiccio dalle persone per fare bonifici , il fisco inventerebbe un modo di tassare anche questi trasferimenti (sulla carta) infruttiferi.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Le imposizioni fiscali sui regali o sugli aiuti rivolti a che ne ha bisogno sono una vergogna. Lo Stato non può essere così predatore ed importi di stipulare un atto con la conseguente tassazione ed il costo degli onorari del rogante. Vero è che lo scopo si può raggiungere donando lo stesso importo con lunghe dilazioni. Diventa, solo, una questione di tempo.
 

quiproquo

Membro Senior
Proprietario Casa
E' chiaro che la formula "prestito infruttifero" occorre usarla con soggetti di estrema fiducia.
Ad esempio se voglio regalare 10.000 euro a mio figlio la legge mi dice di andare dal notaio e fare la donazione con relative imposte .
Facendo il prestito infruttifero nulla è dovuto al fisco ma è chiaro che non richiederò alcunchè a mio figlio che , in quanto mio erede legittimario, non rivendicherà nulla su se stesso ( scusate il ragionamento arzigogolato) .
Ovvio che detta formula è un modo di aggirare il fisco ( se lo faceva Berulsconi poi...) ma , aggiungo , è perfettamente legale .
Credo anche che , se venisse usata in modo massiccio dalle persone per fare bonifici , il fisco inventerebbe un modo di tassare anche questi trasferimenti (sulla carta) infruttiferi.
Grazie mille per l'intervento. Io credo che il modo massiccio sia già in essere
all'interno della famiglia...e se il fisco per ora tace, credo sia dovuto al fatto che
tutto l'apparato pubblico, ammontante a circa tre milioni, non sia esente da
tale umanissima pratica rientrante nella sfera della libertà individuale...per cui
gli stessi dipendenti ministeriali, oltre alla dirigenza, oltre al parlamento, verrebbero colpiti anch'essi da una predazione liberticida e disumana.
Questa, naturalmente, è solo un'ipotesi. Grazie di nuovo. qpq.
 

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