arciera

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Glielo potrebbe somministrare la madre a sua insaputa. Gli calmerebbe i bollori. Comunque non credo che vi siano problemi riguardo possibili reclutamenti nel campo dello spaccio visto che i rapporti sessuali si hanno all'insaputa del convivente. Ne' possiamo pensare che tutto questo sia stato ideato per trascinarlo nella droga. Troppo macchinosa sarebbe la faccenda. E' solo esuberanza, a cui non darei peso @rosellina57 . Bisognerebbe indagare sul tipo di rapporti che legano la signorina col suo convivente. Su questo vero problema si puo' coinvolgere il ragazzo, il quale su questo punto dentro di se' e' già d'accordo con voi riguardo la stranezza del rapporto e la sua relativa pericolosità. Non credo quindi sia utile bloccarlo sul rapporto sessuale, quanto fare leva sul poco di buono e le possibili conseguenze.
 

arciera

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Dopo queste quattro pagine sono andata a rileggere cosa effettivamente chiedeva @rosellina57 . Chiedeva cosa si potesse fare in questo frangente. Premesso che non vi e' nessuna differenza per la legge tra maschio e femmina, ancora per rispondere, si possono far intervenire i servizi sociali. Quanto meno rivolgersi ai servizi sociali del comune per informarsi come potrebbero intervenire o se a parer loro fosse il caso di intervenire. Assodato che la legge ultimamente ha elevato alla maggiore età il riconoscimento della capacita' di agire e perciò intende perseguire questi atti su minori definendoli violenza, la madre ha il diritto e se appunto addirittura "terrorizzata" come e' stata definita, di chiedere un intervento della società. Ecco perché fin dall'inizio sono stata stupita dal comportamento della forza pubblica, perché lo Stato in questo caso e' chiamato ad agire d'ufficio, per forza della legge. Avrebbero dovuto almeno fare quattro chiacchiere con il ragazzo. Una bella paternale visto che a quanto pare il padre latita. E' morto? E' divorziato? Conosce la storia? Questo e' essenziale per il proseguo.
 
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rosellina57

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ringrazio per le risposte ,forse non è chiaro il problema ,la madre non vuole interferferire nella vita sessuale di suo figlio, anche se è ovvio che a qualunque genitore impensierirebbe un rapporto tra un sedicenne e una trentenne .il problema sta nel degrado della situazione ,questo convivente è un pregiudicato conosciuto dalle forze dell'ordine ,che non esiterebbe a massacrare di botte (o altro)il ragazzo se venisse a sapere della tresca.è uno che non ha niente da perdere.purtoppo il ragazzo si è chiuso a riccio ,non ascolta nessuno,non frequenta più gli amici ,è come inebettito,non studia più.so che la teoria della nave scuola può far sorridere ,ma purtoppo la situazione è molto seria.
 

arciera

Membro Senior
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Non ha un padre che deve essere avvertito del fatto? Se non esistesse, ci sono queste strade da tentare. Parlare in qualche altro modo con il ragazzo?
 

Luigi Criscuolo

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questo convivente è un pregiudicato conosciuto dalle forze dell'ordine ,che non esiterebbe a massacrare di botte (o altro)il ragazzo se venisse a sapere della tresca.
il fatto che sia pregiudicato è ininfluente per questa situazione: non si sa come reagisce l'uomo. In considerazione dell'età potrebbe darsi che se la prenda con la compagna (che per me sarebbe anche più logico).
In ogni casogli farei presente anche il fatto che la signara frequentando anche un tossicodipendente potrebbe essere portatrice sana di epatite e di altre malattie sessualmente trasmissibili.
 

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