nivis

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Salve vorrei un aiuto per la seguente problematica:
la mia compagna, vive con la madre in una villetta (piano terra e primo piano). Per motivi affettivi alla morte della madre (che è daccordo con questa idea della figlia), vorrebbe per la sua parte di eredità (50%) mantenere una porzione dell'immobile per farne la propria abitazione.
Il fratello si oppone a questa possibilità, pensando invece di vendere tutto l'immobile.
E' legittima la richiesta della mia compagna?
Vi ringrazio per l'aiuto
 
la questione e' abbastanza ingarbugliata, le possibilita' sono diverse. Provo a darti qualche indicazione: intanto se ho capito bene, alla morte della mamma, che ha due figli, non ha marito vivente ne' genitori viventi, gli eredi legittimi sono fratello e sorella al 50% ciascuno. Quindi se non c'e' testamento la casa viena "successa" meta' ciascuno. Il problema e' che si tratta di un unico immobile, non frazionato allo stato attuale, ma frazionabile in due appartamenti. Per cui i guai si porrebbero dopo, nel senso che essendo fratello e sorella in disaccordo sulla destinazione, si rischierebbe una disputa antipatica. Io suggerisco questa soluzione: procedere ora al frazionamento dell'immobile in due unita' immobiliari, una da destinare alla figlia (dove potrebbe gia' abitarvi sin d'ora) e una da destinare al figlio maschio (dove potrebbe avere il diritto di abitazione la madre, fino alla sua dipartita). Si tratterebbe di compensare economicamente il mancato usufrutto del fratello sulla sua parte (conguaglio a carico della sorella). A questo punto, ipotizzando che i due appartamenti siano piu' o meno uguali e che non ci siano altri cespiti ereditari, le cose sarebbero equamente divise. La figlia avrebbe la sua casetta per vivere e il fratello avrebbe la sua casa da vendere. Il frazionamento ovviamente ha dei costi, sia di pratica edilizia che di lavori edili. :daccordo:
 
questa è sicuramente la soluzione ideale ed anch'io avevo pensato a questa ipotesi. Quindi se
ho capito bene, il fratello non si può opporre al frazionamento della casa da parte della mamma
ancora in vita.
Grazie per ora. :daccordo
 
certamente no, se la casa e' tutta intestata alla mamma. Quello che potra' fare il fratello e' , al momento della morte della mamma, qualora ravvisasse che il sede di successione ereditaria e' stata lesa la sua quota legittima testamentaria (pari al 50%), che include anche le donazioni in vita ( ad eccezione di quelle di modico valore), richiedere per vie legali che vengano ristabilite le quote. ciao
 
:oops:Mi scuso ma ho avuto un dettaglio che non conoscevo e cioè che la madre era compropietaria con il marito e quindi alla sua morte, come per legge, ha eriditato la quota maggiore ma in piccola percentuale anche i figli. In questo caso la madre può sempre decidere in autonomia di creare due appartementi? Spero ci possa essere un alternativa anche in questo caso.
Grazie
 
Ciao nivis, sono un tuo concittadino (sto in Borgo, anche se ho lo studio fuori provincia e di solito torno solo nel week-end).
Dunque, se non ho capito male la proprietà attualmente è suddivisa per 4/6 alla madre e per 1/6 a ciascuno i figli.
In tale caso anche il figlio comproprietario dovrebbe avallare la trasformazione dell'immobile, sebbene talvolta alcuni comuni non lo richiedano "espressamente" (Livorno lo richiede, ma il bene è nel nostro Comune?).
Ad ogni modo questa autorizzazione da parte del figlio potrebbe essere ottenuta per vie giudiziali, anche se ovviamente i tempi si allungano.
Per il discorso successione, in codesto caso la quota di legittima è di 1/3 per ciascun figlio mentre l'ultimo 1/3 è disponibile, quindi con le quote di cui sopra, se la mamma facesse testamento in favore della figlia, i suoi 4/6 andrebbero per 4/18 al figlio e per 8/18 alla figlia, con una distribuzione finale di 7/18 al figlio e 11/18 alla figlia
(spero di non incasinarti troppo, è che io questa roba la faccio praticamente tutti i giorni per dei notai).
Però la madre quanti anni ha? Mica la dobbiamo far trapassare tanto alla svelta, cerchiamo di risolvere la situazione finché è in vita, così è più sicuramente contenta (e magari riesce anche a persuadere il figlio, senza minacciare ).
La figlia potrebbe acquistare (ma non per finta, proprio pagandola!) la quota della madre, ma rimarrebbe sempre il problema del 1/6 al fratello. Poi ci si mette intorno ad un tavolino, magari con du' acciughine e un bicchiere di vino, e si cerca un accordo in modo che gli convenga anche a lui. E poi potrete mantenere dei buoni rapporti, il che vale sempre di più dei vilissimi soldi.
Come già detto da altri, comunque, la situazione appare piuttosto complessa, perché dipende anche da altri fattori di opportunità e convenienza che difficilmente si possono riassumere in un post.
Però non ti angustiare, perché per esperienza, è molto più frequente di quanto un profano non si immagini.
Volendo ci si può vedere lì a Livorno per un caffè (o una spuma, dipende che ora è), così mi spieghi meglio e ti do qualche indicazione (naturalmente aggratis, però il caffè lo paghi te!); poi valuterete cosa fare e magari mettiamo le considerazioni sul forum, che potrebbero sempre servire a qualcun altro.
Se ti va, mandami un messaggio privato così ci mettiamo in contatto.
Ciao.
 

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