Alessandro86

Nuovo Iscritto
Buona serata, scusate se vi chiedo dei chiarimenti con una certa premura...

La data fissata per il rogito deve essere portata in avanti di una decina di giorni... con un preavviso di una settimana. Poiché non è ancora completata la perizia dell'immobile - che l'acquirente deve sostenere per sé.

Vi chiedo: visto che sono stato informato in tal senso, per telefono, solo dall'agente immobiliare, occorre qualche procedura scritta per accettare il fatto che il rogito sia posticipato?

Il preliminare dispone che la data del rogito sia fissata per il giorno X. L'agente mi dice che è posticipata per il giorno Y. Io accetto.

Vi sembra una procedura corretta? Ovvero: è sufficiente che io, venditore, mi accordi per telefono con l'agente immobiliare, per questo spostamento della data?
 

Adriano Giacomelli

Membro dello Staff
Proprietario Casa
Tu sei il venditore e l'acquirente, per una serie di motivi non preventivati nel preliminare, ha necessità di posticipare la data dell'atto definitivo. Se ho così capito, chi dovrebbe preoccuparsi di ottenere la deroga e il tuo consenso è l'acquirente che in qualche maniera viene meno a quanto stabilito. Quindi da parte tua non vi sono obblighi di nessun genere, sempre che tu voglia pazientare questo "lasso" di tempo.
D'altronde mettere in mora l'acquirente per 10 gg. o cosa del genere mi sembra assurdo, ma se il cliente stesse cercando di svincolarsi, comunque perderebbe la caparra, che immagino tu abbia precisato e incassato.
Di clienti, in questo momento, non ve ne sono molti, quindi pazienta e monitora attentamente la situazione.
 

Alessandro86

Nuovo Iscritto
Grazie per la risposta. Non ho alcuna intenzione di mettere in mora l'acquirente. Anzi, la proroga mi sembra del tutto ragionevole. Mi (e vi) chiedo se un accordo verbale telefonico sia sufficiente per "modificare" il preliminare.

Io mi sarei aspettato - forse sono preoccupato più del dovuto? - di trovarmi comunque il giorno del rogito, per concordare con l'acquirente il posticipo di fronte al notaio...
 

Adriano Giacomelli

Membro dello Staff
Proprietario Casa
No, come ho cercato di farti vedere la cosa è delicata da parte dell'acquirente, dal tuo punto di vista un verbale e tacito assenso è segno di "grandezza" e di nessuna preclusione dei tuoi diritti. Come descrivi, l'intermediario sta gestendo i tempi e si mette tra voi in posizione di mediazione, accollandosi responsabilità maggiori del dovuto. Se tutto andrà a buon fine, come sembra, non sarà stato che un piccolo contrattempo.
 

Giancarlo Tesei

Nuovo Iscritto
Non è così semplice.
Rendi ufficiale la richiesta verbale con una comunicazione (racc 1 con prova di consegna) con la quale informi l'acquirente e per conoscenza l'agente ed il notaio che è tua intenzione rogitare il giorno previsto nel contratto preliminare.
Che l'agente ha richiesto una proroga per la quale ti rendi disponibile ma che deve essere formalizzata dall'acquirente e dal notaio e che non modificherà assolutamente le date e le scadenze del preliminare se non nella parte che riguarda la scadenza entro la quale si è obbligati a stipulare l'atto.
Forse devi anche modificare il preliminare e sottoscriverlo di nuovo.
Ricorda che il notaio l'ha scelto l'acquirente e che nel preliminare ci sono le penali relative alla caparra: tu sei solo contro tre.

Anche adottando queste misure non sarei tranquillissimo ed un passaggino dall'avvocato lo farei lo stesso.
Saranno quei cento o duecento euro che non sono affatto sprecati.
Giancarlo
 

Adriano Giacomelli

Membro dello Staff
Proprietario Casa
Tutto vero, ma una tacita dilazione, non fa perdere nessun diritto, al venditore, di mettere in mora l'acquirente, nel momento in cui le cose si mettessero male, la scadenza pattuita non è una data oltre la quale i diritti decadono.
L'amico ha descritto perfettamente il percorso minuzioso, ma tra notaio, agente e avvocato, rischi di divenire molto antipatico all'acquirente con il risultato di peggiorare lo spirito della compravendita e tutto per un "normale" ritardo dell'Iter della pratica autorizzativa del mutuo. Se il cliente cerca il mutuo è per pagarti, o no?
 

Giancarlo Tesei

Nuovo Iscritto
Tutto vero, ma una tacita dilazione, non fa perdere nessun diritto, al venditore, di mettere in mora l'acquirente, nel momento in cui le cose si mettessero male, la scadenza pattuita non è una data oltre la quale i diritti decadono.
L'amico ha descritto perfettamente il percorso minuzioso, ma tra notaio, agente e avvocato, rischi di divenire molto antipatico all'acquirente con il risultato di peggiorare lo spirito della compravendita e tutto per un "normale" ritardo dell'Iter della pratica autorizzativa del mutuo. Se il cliente cerca il mutuo è per pagarti, o no?
Davanti a un GURU non posso che confermare: hai ragione.
Però immagino che tu sia un GURU giovane, io invece sono uno Junior vecchio e ne ho viste (e passate) così tante che preferisco un venditore antipatico ma soddisfatto ad un acquirente simpatico che ti fa un brutto scherzo.
Sì, immagino anch'io che sia per il mutuo, ma ho ben presente come le banche sollecitino i loro tecnici al rispetto delle scadenze ed anche come ci sia una bella concorrenza tra le banche stesse a fare mutui "sicuri". Ho visto tanti acquirenti cambiare banca proprio per colpa dei ritardi dei vari impiegati o funzionari.
Una casa non è come un vestitino nel negozio sul mare, chi ha deciso di comprare spesso (se non di norma) si è "innamorato" del bene e ha già fatto tutti i programmi.
Se basta una richiesta di formalizzazione di un ritardo che dipende solo da lui per fargli cambiare idea ho l'impressione che la sua motivazione non sia poi così forte.

"Si vis pacem, para bellum", i romani (quelli antichi) avevano quasi sempre ragione.
Giancarlo
 

Giancarlo Tesei

Nuovo Iscritto
Hai ragione, sono giovane......... Oddio a 56 anni si può dire giovane, vero???
Grazie, comunque, si vede da come scrivo che li porto bene!
Ci scusi l'amico che ha posto il quesito, ma questo è un messaggio per Giacomelli: come riferimento per l'età aggiungi qualche tappo al tuo avatar: i vostri spumanti sono divini e mio fratello che vive da quelle parti mi gratifica spesso con qualche cartone di prosecco.
I :amore: Friuli
Giancarlo
 

Acerbi Luigi

Nuovo Iscritto
Egr. sigg.ri Tesi/ Giacomelli e Alessandro86,
finchè non viene notificata la diffida ad adempiere (1454 c.c.) le date indicate nel preliminare non sono tassative (a meno che vengano espressamente indicate come termini essenziali).
Quindi il proprietario può stare tranquillo e quando lo vorrà potrà inviare RRR con la diffida ad adempiere.
Cordiali saluti a tutti
 

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