Ciro

Nuovo Iscritto
confermo essezeta67, il 4% è assoggettato ad IVA ma non a ritenuta. Quanto al concetto di corporazione ricordo che, solo fuori dal linguaggio giuridico, il termine corporazione è raramente utilizzato con il significato proprio mentre, invece, è frequentemente utilizzato per indicare le corporazioni delle arti e mestieri, nonché, per estensione e con intento polemico, quelle categorie professionali e le rispettive associazioni che difendono in modo intransigente propri interessi particolari e privilegi.Gli Ordini Professionali, invece, nell'ordinamento italiano sono l'istituzione di autogoverno di una professione riconosciuta dalla legge, avente il fine di garantire la qualità delle attività svolte dai professionisti; ad essa lo Stato affida il compito di tenere aggiornato l'albo e il codice deontologico, tutelando la professionalità della categoria. Mi sembra altra cosa.

Ciao emass
non intendevo sollevare diatribe in merito alla parola "corporazione". Il senso che attribuivo al termine è proprio quello ,non polemico ,di associazione di categoria. Questo però non toglie nulla al mio dubbio iniziale: colui che intende fregiarsi del timbro dell'iscritto all'albo degli ingegneri ed architetti ( traendone peraltro tutti i benefici, anche economici, che convengono dall'appartenenza a tale consesso di iscritti) non dovrebbe forse impegnare qualcosa di suo ,per mantenere in piedi un ente che lo certifica ? Per farmi capire, mi sembra lo stesso paradosso che si verrebbe a creare, per esempio, se io accendessi una polizza assicurativa sul mio appartamento, pretendendo di farne pagare le rate al mio vicino di casa !!!
Perdona la mia ignoranza , ma l'Inarcassa (ove confluiscono i fondi CNPAIA) che attività istituzionali svolge a tutela della professionalità degli iscritti (in pratica) , così onerose da dover richiedere il 4% sulle parcelle pagate da tutti i committenti di opere affidate a architetti ed ingegneri ?
 

griz

Membro Storico
Professionista
Ciao emass
non intendevo sollevare diatribe in merito alla parola "corporazione". Il senso che attribuivo al termine è proprio quello ,non polemico ,di associazione di categoria. Questo però non toglie nulla al mio dubbio iniziale: colui che intende fregiarsi del timbro dell'iscritto all'albo degli ingegneri ed architetti ( traendone peraltro tutti i benefici, anche economici, che convengono dall'appartenenza a tale consesso di iscritti) non dovrebbe forse impegnare qualcosa di suo ,per mantenere in piedi un ente che lo certifica ? Per farmi capire, mi sembra lo stesso paradosso che si verrebbe a creare, per esempio, se io accendessi una polizza assicurativa sul mio appartamento, pretendendo di farne pagare le rate al mio vicino di casa !!!
Perdona la mia ignoranza , ma l'Inarcassa (ove confluiscono i fondi CNPAIA) che attività istituzionali svolge a tutela della professionalità degli iscritti (in pratica) , così onerose da dover richiedere il 4% sulle parcelle pagate da tutti i committenti di opere affidate a architetti ed ingegneri ?

chiariamo un poco:
il contributo che viene esposto sulle fatture è una parte del contributo che viene prelevato dai compensi incassati per alimentare la cassa delle pensioni dei professionisti, è una parte in quanto il prelievo totale è attorno al 10%, quindi non serve ad alimentare le "corporazioni", queste sono infatti gestite col denaro proveniente dalle quote annuali di affiliazione all'ordine/collegio
la legge stabilisce questo e questo viene applicato
 

emass

Membro Junior
Buonasera griz e Ciro62, solo qualche precisazione. I contributi previdenziali dovuti dagli iscritti sono: il contributo soggettivo, il contributo integrativo e il contributo maternità.
Per il 2012 il contributo soggettivo è pari al 13,5% del reddito professionale dichiarato ai fini IRPEF sino a € 87.700,00 ed al 3% sul reddito superiore a tale importo quindi superiore al 10% richiamato da griz. il contributo integrativo è pari al 4% del volume d'affari dichiarato ai fini IVA ed è quello che si ritrova, per legge, in fattura.
Da gennaio 2013, il soggettivo passerà al 14,5%, un discreto salasso destinato a garantire la solvibilità della cassa di previdenza per 50 anni come legge richiede.
 

griz

Membro Storico
Professionista
Buonasera griz e Ciro62, solo qualche precisazione. I contributi previdenziali dovuti dagli iscritti sono: il contributo soggettivo, il contributo integrativo e il contributo maternità.
Per il 2012 il contributo soggettivo è pari al 13,5% del reddito professionale dichiarato ai fini IRPEF sino a € 87.700,00 ed al 3% sul reddito superiore a tale importo quindi superiore al 10% richiamato da griz. il contributo integrativo è pari al 4% del volume d'affari dichiarato ai fini IVA ed è quello che si ritrova, per legge, in fattura.
Da gennaio 2013, il soggettivo passerà al 14,5%, un discreto salasso destinato a garantire la solvibilità della cassa di previdenza per 50 anni come legge richiede.


grazie!

mi serviva proprio un po' di conforto :-o:rabbia:
 

Ciro

Nuovo Iscritto
Penso che non si arriverà mai ad un colloquio sano e sereno se ci si arrocca su determinate posizioni: vi siete mai sentiti presi in giro, quando l'idraulico (ma potrebbe essere l'elettricista o un qualunque prestatore d'opera), vi comunica il prezzo di un lavoro (che voi credete essere omnicomprensivo) e poi al momento di pagare vi sentite rispondere " ... se poi vuoi la fattura, dobbiamo aggiungerci l'IVA al 21% - come se la fattura fosse un'opzione a scelta del cliente) ? Questa voce "aggiunta" della CNPAIA che di fatto innalza ad oltre il 25% la tassazione totale, se permettete, rappresenta un'anomalia, e bene sarebbe se il professionista potesse proporre il proprio preventivo, calcolato già maggiorato del 4%, sapendo di dover corrispondere a fine anno, sul suo giro d'affari, quel 4% alla propria associazione di categoria.
Che poi le leggi dello Stato siano diverse da quello che piacerebbe a me, è un dato di fatto e non posso farci nulla, ma in linea di principio non credo di sbagliare.
 

griz

Membro Storico
Professionista
Penso che non si arriverà mai ad un colloquio sano e sereno se ci si arrocca su determinate posizioni: vi siete mai sentiti presi in giro, quando l'idraulico (ma potrebbe essere l'elettricista o un qualunque prestatore d'opera), vi comunica il prezzo di un lavoro (che voi credete essere omnicomprensivo) e poi al momento di pagare vi sentite rispondere " ... se poi vuoi la fattura, dobbiamo aggiungerci l'IVA al 21% - come se la fattura fosse un'opzione a scelta del cliente) ? Questa voce "aggiunta" della CNPAIA che di fatto innalza ad oltre il 25% la tassazione totale, se permettete, rappresenta un'anomalia, e bene sarebbe se il professionista potesse proporre il proprio preventivo, calcolato già maggiorato del 4%, sapendo di dover corrispondere a fine anno, sul suo giro d'affari, quel 4% alla propria associazione di categoria.
Che poi le leggi dello Stato siano diverse da quello che piacerebbe a me, è un dato di fatto e non posso farci nulla, ma in linea di principio non credo di sbagliare.


il tuo punto di vista è legittimo e non credo si tratti di arroccarsi su posizioni più o meno garantiste o come altro vogliamo interpretarle,
ormai si è arrivati ad una giungla, le tariffe professionali non esistono più quindi il professionista deve stilare un preventivo che viene accettato del cliente
chiaro che il preventivo deve esporre anche quelli che sono gli oneri fiscali così che il cliente non arrivi ed avere sorprese
 

emass

Membro Junior
Scusa Ciro62, ma non vedo proprio il nesso tra un tentativo maldestro e assolutamente censurabile di evadere il fisco (vedasi l'artigiano) facendo leva sull'applicazione dell'IVA, ancor più censurabile dal momento che il pagamento senza fattura (e IVA) non tiene conto del suo risparrmio relativo all'IRPEF, ed i contributi previdenziali. Tanto per dirla tutta tutti noi, per primi faremmo a meno sia del contributo integrativo che dell'aumento del soggettivo (tra 50 anni campa cavallo... ). Ancora, per chi è in pensione con il retributivo non c'è forese un contributo di tutti tratto dalla fiscalità generale? E che dire di quei clienti privati che la fattura non la vogliono proprio per risparmiare IVA soptrattutto e non il 4%. Spesso sono loro che ti dicono " non se ne potrebbe fare a meno ?". Il nostro è uno strano paese.
PS:Una cosa comunque non capisco: coma fa il 4% ad innalzare al 25% la tassazione totale visto che il 14,5% lo mette di tasca sua il professionista. Buon fine settimana
 

Ciro

Nuovo Iscritto
Scusa Ciro62, ma non vedo proprio il nesso tra un tentativo maldestro e assolutamente censurabile di evadere il fisco (vedasi l'artigiano) facendo leva sull'applicazione dell'IVA, ancor più censurabile dal momento che il pagamento senza fattura (e IVA) non tiene conto del suo risparrmio relativo all'IRPEF, ed i contributi previdenziali. Tanto per dirla tutta tutti noi, per primi faremmo a meno sia del contributo integrativo che dell'aumento del soggettivo (tra 50 anni campa cavallo... ). Ancora, per chi è in pensione con il retributivo non c'è forese un contributo di tutti tratto dalla fiscalità generale? E che dire di quei clienti privati che la fattura non la vogliono proprio per risparmiare IVA soptrattutto e non il 4%. Spesso sono loro che ti dicono " non se ne potrebbe fare a meno ?". Il nostro è uno strano paese.
PS:Una cosa comunque non capisco: coma fa il 4% ad innalzare al 25% la tassazione totale visto che il 14,5% lo mette di tasca sua il professionista. Buon fine settimana
 

Ciro

Nuovo Iscritto
Ciao emass, infatti volevo mettere in evidenza la perplessità che sollevano quei preventivi, quando per i più svariati motivi (compresa la mia ignoranza relativa alle suddette "anomalie" fiscali),si gonfiano rispetto a quanto pattuito in prima istanza. Per me, la legge dovrebbe essere, sempre, :" Il costo di quest'opera è "x euro", che comprende: IVA, contributi vari ....e caffè !!!" Ma questa è un'altra storia, e chissà che forse da qualche parte qualcuno si comporti già così. A proposito del " ... più del 25% ..." il conto è presto fatto:
21% IVA + 4% CNPAIA + 21% sul 4% di CNPAIA che vale 0,84% per un totale di 25,84% (che escono dal portafogli del cliente, anche se non entrano nelle tasche del professionista) . Con questo, ribadisco che non ho voluto affrontare questa discussione per fare "lotte di classe", ben venga la pensione per tutti, ed adeguata al costo della vita, per tutti i lavoratori che hanno speso le proprie energie onestamente e meritano qualche anno tranquillo per riposarsi le ossa. Chissà se la sig.ra Fornero ci permetterà di goderci qualche briciola di pensione, sopratutto , prima che si diventi talmente vecchi da non aver più molti desideri da realizzare. Ciao e grazie dei chiarimenti.
 

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