powerball

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Buon giorno a tutti.
Ho un questito da porre perchè un mio amico si trova in questa situazione.
Alla fine del 2010 gli è stato chiesto di fare da prestanome in una s.r.l. (dietro un compenso mensile mai percepito) in cui lui, tuttoggi, risulta socio al 51%, l'altro socio (sempre prestanome) al 49%. Il secondo amministratore. La società era stata creata ad hoc per far "uscire" dei beni da un'altra azienda agricola per evitarne il pignoramento.
Il mio amico, socio al 51% non ha mai ricevuto nessun utile da questa società, non ha mai partecipato a riunioni e non sa nemmeno dove abbia sede legale. insomma non se ne è mai interessato e mai ha ricevuto nessuna notizia dall'amministratore. Dopo diversi anni in cui ha chiesto più volte di poterne uscire fra una cosa e l'altra è sempre stato smarcato e lui è ancora li.
La sua preoccupazione è quella di poter finire nei guai o peggio di incorrere in problemi giudiziari.
Il mese scorso ha fatto scrivere una raccomandata dal suo avvocato nella quale chiedeva un resoconto sull'attività e sulla situazione della società.
La mia domanda è questa:
In che modo può usciirne senza rischiare di avere conseguenze?
La società fattura circa 4ml di € ed ha un utile di circa 270mila €. Decidendo di uscire dalla società può chiedere la liquidazione della sua quota di utile?
Il capitale sociale non interamente versato è di 10mila €. Può chiedere la restituzione dell'importo versato (non da lui ovviamente perchè non ha mai tirato fuori una lira).
Insomma in che modo può uscirne senza danni e "farla pagare" a chi lo ha preso per i fondelli per tutti questi anni con la scusa dell'amicizia?
Scusate la schiettezza. Vi ringrazio anticipatamente per la risposta.
 

powerball

Nuovo Iscritto
So che, essendo ora tutto gestito telematicamente, può andare anche da un commercialista che faccia appunto la comunicazione telematica. Il problema è : se ne esce rischia qualcosa non avendo mai percepito utili e nemmeno ricevuto comunicazioni? Può uscirne facendosi liquidare la sua parte, sempre mantenendo la sua immunità, oppure se percepisse qualcosa diventerebbe responsabile anche lui della gestione? Capite bene che non sapendo nulla sulla gestione e potendo solo leggere eventualmente un bilancio scaricato dalla camera di commercio, ha timore che la gestione "reale" faccia qualche cavolata che porti al fallimento della società stessa..
 

essezeta67

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Se un socio vuole recedere vuol dire che la quota deve essere acquistata da qualcun altro (l'altro socio o un nuovo socio). Per questa cessione di quote è previsto l'atto notarile come da art. 2470 c.c. Saluti.
 

Nemesis

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Se un socio vuole recedere vuol dire che la quota deve essere acquistata da qualcun altro (l'altro socio o un nuovo socio). Per questa cessione di quote è previsto l'atto notarile come da art. 2470 c.c.
Se un socio recede vuol dire che ha diritto al rimborso della sua partecipazione in proporzione del patrimonio sociale. Il rimborso può avvenire anche mediante acquisto da parte degli altri soci proporzionalmente alle loro partecipazioni oppure da parte di un terzo concordemente individuato da soci medesimi. Qualora ciò non avvenga, il rimborso è effettuato utilizzando riserve disponibili o, in mancanza, corrispondentemente riducendo il capitale sociale. Pertanto la quota del socio che recede non deve necessariamente essere acquistata da altri soggetti.
 

arianna26

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Tu sei stato schietto. il tuo amico almeno imprudente. forse se smettessimo di aiutare glia ltri ad evitare le responsabilità delle proprie azioni, o meglio se avesse evitato di inguiare qualcuno che non si è visto corrispondere quanto di dovere grazie al suo aiuto adesso il tuo amico sarebbe più sereno.
 

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