Luigi Criscuolo

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Da un pò di anni le società che erogano dei servizi a pagamento dove è previsto il versamento in toto del costo del servizio (per esempio l'abbonamento ad antivirus oppure l'abbonamento a siti di incontri) o la creazione di un plafond per servizi a consumo (per esempio la sottoscrizione a servizi internazionali di telefonia via pc) inseriscono in modo non evidente la clausola del rinnovo automatico dell'abbonamento, oppure la ricostituzione del plafond, con conseguente autorizzazione al prelievo di soldi attraverso la carta di credito i cui numeri sono stati comunicati con il primo pagamento. Ciò è lecito oppure si tratta di un patto leonino?
Io, come forma di precauzione nei confronti di azioni di "fishing", sono uso fare pagamenti on line attraverso carte di credito virtuali che si annullano una volta effettuato il pagamento; ora queste società, con una ventina di giorni prima della scadenza, mi mandano dei messaggi tutte preoccupate, a volte con toni minacciosi, perché non trovano più la mia carta di credito che avevo comunicato.
Volevo sapere se è possibile fare una azione in modo che questa autorizzazione al rinnovo automatico sia evidenziata ed abbia una sua casella da flaggare e che il mancato consenso al rinnovo automatico non pregiudichi il contratto richiesto.
Cosa ne pensate?
 

alberto bianchi

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Anche io uso esclusivamente nla carta virtuale per qualsiasi acquisto/abbonamento tramite Internet. Ho Carta Blu del Gruppo Intesa/San Paolo, ma è possibile anche tramite CartaSì.
 

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