beauty

Membro Junior
Sto cercando di capire se mi conviene affittare un appartamento a canone concordato o a canone libero.
Il problema è che non mai avuto a che fare con il canone concordato e vorrei qualche spiegazione da chi è più esperto di me.
In breve, l'appartamento è a Osimo (AN); cercando su internet ho scoperto che esiste un accordo tra le associazioni di categoria relativo al 17/3/2044 in cui si stabiliscono valori minimi, medi e massimi dell'affitto annuale per mq di superficie netta.
Seguendo tale accordo riesco, bene o male, a calcolare un valore annuo che poi spalmo in 12 mensilità.
La mia domanda principale è: se i valori di riferimento risalgono al 2004 è necessario un aggiornamento istat (al 75 o 100%)?
La seconda domanda è questa. Ammesso che mi convenga il canone concordato, posso redigere io il contratto? devo consegnarlo al Comune per le eventuale agevolazioni fiscali? devo per forza iscrivermi a UPPI? posso fare il SIRIA?
Grazie per la collaborazione
 

jac0

Membro Senior
Proprietario Casa
L'accordo per il 17/3/2044 non esiste ancora, forse ne esce una bozza il prossimo anno.
Scherzi a parte, non è facile fare un contratto, conviene rivolgersi all'UPPI o ad associazioni simili.
 
J

JERRY48

Ospite
  1. aggiornamento ISTAT al 75%
  2. il contratto concordato, invece, dev’essere necessariamente stipulato seguendo i contratti-tipo predisposti in sede locale dalle organizzazioni più rappresentative della proprietà edilizia e dei conduttori, e depositati presso il Comune.
  3. sì, puoi utilizzare il modello SIRIA
 

jac0

Membro Senior
Proprietario Casa
L'avverbio di modo NECESSARIAMENTE, se tolto, cambia senso alla frase? Proprio no! Dunque a che serve?
 
J

JERRY48

Ospite
Avverbio "rafforzativo" che non abbia dèbᾳcle.
Potrei dire, ma in effetti...hai ragione.:rabbia:
Un'altra bacchettata!
 

supermax

Membro Attivo
Proprietario Casa
Da Sicet Pisa - Consigli sugli affitti
• Nei comuni (di norma quelli considerati a tensione abitativa) per i quali erano stati
sottoscritti accordi territoriali sulla base del precedente decreto ministeriale del 5
marzo 1999 e non più rinnovati (tali Accordi hanno, di solito, cadenza triennale). Il
decreto prevede l’aggiornamento delle fasce di oscillazione, previste da tali Accordi,
sulla base dell'intera variazione Istat intercorsa fra il mese successivo alla data di
sottoscrizione degli Accordi in questione e il mese precedente la stipula del nuovo,
singolo contratto di locazione.

ed inoltre
• Qualora ci sia stato un precedente Accordo e non sia stato rinnovato, devono essere
utilizzate le quote a metro quadro ivi previste e incrementate con la variazione
ISTAT al 100% riferita all’indice per le famiglie di operai e impiegati; facendo la
somma di tali indici ISTAT a partire dal mese successivo alla firma di tale Accordo
fino al mese precedente la data di stipula del contratto.
Esempio: Dato che il primo Accordo stipulato a Pisa è del Luglio 1999, qualora. il
contratto venga stipulato nel Maggio 2006 e il canone concordato in base al
conteggio dell'Accordo '99 è di €. 400, tale quota va rivalutata degli indici
ISTAT annuali maturati dall’Agosto 99 ad Agosto 2005 a cui va aggiunto l'
ISTAT residuo maturato da questo mese fino a Aprile 2006 e cioè 14,3 + 1,1
= 15,4% quindi il canone sarà di €. 461,60.

Dopo aver fatto il contratto, gli aggiornamenti Istat sono al 75%

Io credo che ciò sia più che corretto

Per cortesia fatemi sapere se le informazioni di Sicet le condivitete corrette
 

jac0

Membro Senior
Proprietario Casa
Da Sicet Pisa - Consigli sugli affitti
• Nei comuni (di norma quelli considerati a tensione abitativa) per i quali erano stati
sottoscritti accordi territoriali sulla base del precedente decreto ministeriale del 5
marzo 1999 e non più rinnovati (tali Accordi hanno, di solito, cadenza triennale). Il
decreto prevede l’aggiornamento delle fasce di oscillazione, previste da tali Accordi,
sulla base dell'intera variazione Istat intercorsa fra il mese successivo alla data di
sottoscrizione degli Accordi in questione e il mese precedente la stipula del nuovo,
singolo contratto di locazione.

ed inoltre
• Qualora ci sia stato un precedente Accordo e non sia stato rinnovato, devono essere
utilizzate le quote a metro quadro ivi previste e incrementate con la variazione
ISTAT al 100% riferita all’indice per le famiglie di operai e impiegati; facendo la
somma di tali indici ISTAT a partire dal mese successivo alla firma di tale Accordo
fino al mese precedente la data di stipula del contratto.
Esempio: Dato che il primo Accordo stipulato a Pisa è del Luglio 1999, qualora. il
contratto venga stipulato nel Maggio 2006 e il canone concordato in base al
conteggio dell'Accordo '99 è di €. 400, tale quota va rivalutata degli indici
ISTAT annuali maturati dall’Agosto 99 ad Agosto 2005 a cui va aggiunto l'
ISTAT residuo maturato da questo mese fino a Aprile 2006 e cioè 14,3 + 1,1
= 15,4% quindi il canone sarà di €. 461,60.

Dopo aver fatto il contratto, gli aggiornamenti Istat sono al 75%

Io credo che ciò sia più che corretto

Per cortesia fatemi sapere se le informazioni di Sicet le condivitete corrette

Sono pigro, rivolgetevi all'UPPI!
 
J

JERRY48

Ospite
Da UPPI Ancona:

10. Aggiornamenti del canone di locazione

Il canone di locazione così ricavato, e stabilito dalle parti per i singoli contratti di locazione, potrà
essere aggiornato – su richiesta del locatore - nella misura massima del 75% della variazione annua
accertata dall’ISTAT (indice FOI) dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati verificatosi
rispetto alla data di stipula del contratto stesso.
I contratti già stipulati con riferimento al precedente Accordo Comunale del 7.9.1999 e tuttora in corso,
potranno essere rinnovati, previa disdetta inviata almeno sei mesi prima, alla prima scadenza utile, con
riferimento alla nuova valutazione dell’alloggio secondo i criteri stabiliti dal presente Accordo.

Quindi a mio parere, bisogna per i nuovi contratti, attenersi ai criteri stabiliti, facendo riferimento alla nuova valutazione dell'alloggio e non alla variazione dell'indice ISTAT
che rimane del 75%.
 

supermax

Membro Attivo
Proprietario Casa
Ciao Jerri48 sono sicuramente convinto che quanto hai scritto si riferisce all'adeguamento Istat dopo il 1° anno e l'altro riferimento ai contratti stipulati prima del 1999.
Secondo quanto scritto da Sicet ma prioritariamente secondo la logica se fosse valido quanto da te affermato il fitto delle case a canone concordato diventerebbe, con il passare degli anni, sempre meno interessante e competitivo.
I contratti a canone concordato, dopo 3+2 anni, ( per 5 anni aggiornamenti al 75%) possono essere ridefiniti e quindi recuperare quel 25 % perso negli anni.
Saluti
 

beauty

Membro Junior
Grazie per le risposte.
Ricapitolando, i valori minimo, medio e massimo dell'accordo marzo 2004 vanno rivalutati al 75% della variazione ISTAT, quindi aumentati di circa il 15%.
Posso fare la dichiarazione con il SIRIA e quindi non serve consegnare il cartaceo all'ufficio delle Entrate (con la cedolare secca il canone rimarrà fisso per 3+2 anni).
Dal calcolo con la rivalutazione mi viene 427 euro/mese, ma mi sono accordato per 420.
Nel contratto va inserito tutto il calcolo o solo l'importo concordato o basta fare riferimento all'accordo?
Poiché l'affitto a canone concordato ha delle agevolazioni fiscali (es. 15% di cedolare secca oltre all'IMU attuale), è necessario qualche comunicazione particolare al Comune o all'Ufficio delle Entrate?
 

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