wmar

Membro Attivo
Proprietario Casa
Mentre qualcuno parla di una inversione di tendenza della "crisi", si sta costituendo una gigantesca minaccia per chi, in generale, è proprietario di immobili in Italia: la "revisione del catasto dei fabbricati". Trattasi dell'art. 2, così rubricato, del disegno di legge delega al Governo n. 5291 presentato il 15.06.2012, recante "disposizioni per un sistema fiscale più equo, trasparente e orientato alla crescita", ed appena licenziato in seconda lettura dal Senato. Sia chiaro, che su un immobile sito nella periferia degradata di una città italiana gravi una imposizione fiscale maggiore di quella che grava su un immobile sito in Costa Smeralda o in qualche località sciistica, è una ingiustizia che deve essere eliminata allo scopo di difendere il bene della collettività. Ciò non toglie, però, che l'eliminazione di questa ingiustizia attraverso la revisione del catasto dei fabbricati potrà colpire gravemente numerosi proprietari di immobili, costringendoli, semplicemente, a (cercare di) vendere (sopportando chissà quali perdite). Parlo dei piccoli proprietari, che si trovano ad aver acquistato e/o ereditato uno o più immobili (ma non certo decine), ai quali magari sono legati anche da ragioni affettive. Il rischio che su tutto questo la macchina della salvaguardia del (concediamolo) bene collettivo passi come un carrarmato, è più che concreto.

Per questa ragione ritengo che sia il caso che, fin da ora, la comunità di Propit si attivi per cercare di dare, ai propri membri, una informazione il più possibile oggettiva sui contenuti e sul destino legislativo di questo disegno di legge delega. Soprattutto in riferimento alla possibilità, per i singoli contribuenti, di trasmettere i dati dei propri immobili all'Agenzia delle Entrate, ai fini della determinazione delle nuove rendite catastali e dei nuovi valori patrimoniali. O forse sono l'unico, qui dentro, ad avvertire la gigantesca minaccia?
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
No non sei l'unico a pensarla così d'altra parte io già in altri thread come quello intitolato "Riforma del Catasto" dove anch'io ero molto perplesso di quello che si sta facendo. Un conto è correggere le difformità dello stesso (più che altro riguardano i vecchi fabbricati prima dell'80) un'altro con la scusa di fare una Correzzione dello stesso, aumentare le rendite catastali a tutti compresi quelli corretti.
 

wmar

Membro Attivo
Proprietario Casa
Mi fa piacere di non essere l'unico a temere la revisione del catasto dei fabbricati (che vincolerà i nuovi valori patrimoniali, dai quali deriveranno le nuove rendite catastali, alla redditività dell'immobile). Detto in parole povere, se è vero che la tassazione complessiva dovrà rimanere immutata, qualcuno (pochi o molti) verrà colpito molto duramente (per usare un eufemismo), e non necessariamente questi "qualcuno" saranno dei milionari ovvero dei proprietari di decine di immobili. Tutt'altro. Che poi tutto questo sia per certi versi una conseguenza inevitabile di una riforma certamente necessaria, lo concedo senza problemi. Morale della favola: cerchiamo, su questo forum, di darci una mano a vicenda, fosse solo per chiarire il quadro della situazione.
 

jac0

Membro Senior
Proprietario Casa
Il passaggio dai vani ai metri quadri non deve essere l'occasione per aumentare le imposte sugli immobili. Se i politici ritengono che la macchina dello Stato abbia bisogno di finanziamenti, li chiedano a sé medesimi e ai boiladri di Stato (Mastropasqua, ad es., colpevole o meno, Duilio Poggiolini, etc.).
 

wmar

Membro Attivo
Proprietario Casa
A parte Mastrapasqua (con due "a"), non si tratterà solo di passare dai vani ai metri quadri, ma anche di vincolare la determinazione dei valori patrimoniali e delle rendite catastali rispettivamente ai valori di mercato e alla redditività media da locazione (nella loro relazione con la localizzazione e le caratteristiche edilizie dell'unità immobiliare). Il disegno di delega obbliga sì il governo ad operare la revisione in modo da "evitare un aggravio del carico fiscale medio", ma hai presente il pollo di Trilussa?
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
Il passaggio dai vani ai metri quadri non deve essere l'occasione per aumentare le imposte sugli immobili. Se i politici ritengono che la macchina dello Stato abbia bisogno di finanziamenti, li chiedano a sé medesimi e ai boiladri di Stato (Mastropasqua, ad es., colpevole o meno, Duilio Poggiolini, etc.).
Purtroppo in Italia funziona così, comunque mi ripeto che forse sarebbe più logico nell'immediato (volendo conoscere i mq catastali) ricopiare i dati sulle visure "Ricevuta di avvenuto aggiornamento al catasto urbano" sulle visure ordinarie proprio facendo riferimento all'esempio in PDF che avevo postato tempo fa nel tuo thread "dai vani a i mq", ricordi?? almeno sai la rendita dei vani e mq catastali prima e dopo la riforma passando solo ai mq. Li avresti la risposta definitiva sull'innalzamento o meno delle rendite. Purtroppo la proprietà immobiliare, è ancora un polletto da spennare.
Se non fosse così ci sarebbe da chiedersi perché un alloggio inagibile (non abitabile) che non può fornire nessun reddito dove comunque pagare un imposta IMU al 50% (come seconda casa) e come mai c'è un aliquota ordinaria identica sulle seconde case sia che siano delle baracche in A/5 siano che siano degli A/8; ma qui entriamo in un discorso lungo e difficile.

Che poi tutto questo sia per certi versi una conseguenza inevitabile di una riforma certamente necessaria, lo concedo senza problemi
Non sono neppure sicuro che serva, quello che serve è che quando il classamento di un immobile con finiture, vedute e superfici particolari, il Comune e l'ex Agenzia del Territorio mandino gli accertamenti per verificarle sul posto e se necessario cambiarle. In Italia funzionano poco e male i controlli, e si cerca di far passare mediaticamente il messaggio dell'equità come colpa della proprietà immobiliare in generale. Se fossero veramente capaci a fare il loro lavoro (e ne avrebbero pure i mezzi) basterebbe fare una verifica a campione e i risultati salterebbero agli occhi immediatamente. In Italia hanno fatto pure di più ,quando i controlli latitano hanno caricato i cittadini l'onere di fare i controlli. Vedere per esempio il caso dei coordinatori della sicurezza nei cantieri (che di fatto fanno un lavoro che dovrebbe ma non riesce a fare lo Spresal,La Direzione Provinciale del Lavoro, I vigili del Fuoco ecc.
Oppure l'onere a detta di uno dei decreti di Bersani del 06 di controllare il pagamento dell'IVA di fatto poi non attuato per l'impossibilità nel farlo.
Questa è la serietà italiana.

Altro se tra le tante caratteristiche degli immobili si vuol tener conto dell'anno di costruzione dell'immobile (ad esempio 90) nel 2014 avrà un parametro, che già nel 2015 dovrà essere modificato (essendo più vecchio di un anno) le rendite non dovrebbero essere più fisse ma variabili di anno in anno. C'è un altro problema le abitazioni già al 31/12/2010 erano ben 34.500.000 unità (esclusi i commerciali e industriali) e 22.000.000 le sole pertinenze (box ,posti auto, cantine) . Ora siamo nel 2014 ammesso anche che dal 2010 non si sia più realizzato neanche un'immobile (cosa per altro non vera) con 56.500.000 unità (22.000.000+34.500.000) con (valore di rendita variabile di anno in anno) mi devono anche spiegare come intendono risolvere il problema del calcolo della rendita che varia di anno in anno. Non sono capaci di controllare questi 56.000.000 e vogliono controllarne anche le variabili?? A me pare assurdo, lascio a voi le considerazioni del caso.
 
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jac0

Membro Senior
Proprietario Casa
Se non fosse così ci sarebbe da chiedersi perché un alloggio inagibile (non abitabile) che non può fornire nessun reddito dove comunque pagare un imposta IMU al 50% (come seconda casa) e come mai c'è un aliquota ordinaria identica sulle seconde case sia che siano delle baracche in A/5 siano che siano degli A/8; ma qui entriamo in un discorso lungo e difficile.
Se uno ha case così inutili non potrebbe regalarle, magari al fisco?
 

Plutonia

Membro Attivo
Proprietario Casa
Sono d'accordo con jac0: sicuramente si possono regalare ANCHE le cose inutili e non propriamente al fisco: l'elenco dei destinatari potrebbe essere molto lungo e spesso il regalo sarebbe " a loro insaputa"....
 

wmar

Membro Attivo
Proprietario Casa
Non sono neppure sicuro che serva, quello che serve è che quando il classamento di un immobile con finiture, vedute e superfici particolari, il Comune e l'ex Agenzia del Territorio mandino gli accertamenti per verificarle sul posto e se necessario cambiarle. In Italia funzionano poco e male i controlli, e si cerca di far passare mediaticamente il messaggio dell'equità come colpa della proprietà immobiliare in generale. Se fossero veramente capaci a fare il loro lavoro (e ne avrebbero pure i mezzi) basterebbe fare una verifica a campione e i risultati salterebbero agli occhi immediatamente. In Italia hanno fatto pure di più ,quando i controlli latitano hanno caricato i cittadini l'onere di fare i controlli. Vedere per esempio il caso dei coordinatori della sicurezza nei cantieri (che di fatto fanno un lavoro che dovrebbe ma non riesce a fare lo Spresal,La Direzione Provinciale del Lavoro, I vigili del Fuoco ecc.
Oppure l'onere a detta di uno dei decreti di Bersani del 06 di controllare il pagamento dell'IVA di fatto poi non attuato per l'impossibilità nel farlo.
Questa è la serietà italiana.

Beh, sì! Anch'io mi chiedo come sia possibile adeguare periodicamente i valori patrimoniali e le rendite catastali di decine di milioni di immobili. Ma, se me lo consenti, voglio entrare subito nel merito della problematica pratica, cioè dei probabili incubi burocratici (soldi da spendere a parte), che si troveranno ad affrontare i contribuenti che, a quanto pare, potranno/dovranno trasmettere dati all'Agenzia delle Entrate ai fini della revisione.
Dunque, dovendo recentemente produrre un APE per un immobile da cedere in locazione, il tecnico incaricato ha verificato l'indisponibilità, nell'archivio informatico (quello interrogabile telematicamente, insomma), della planimetria catastale (dalla quale, immagino, sia immediatamente desumibile il valore della superficie espresso in metri quadri). Non ho la minima idea se la planimetria non sia stata informatizzata, se sia stata smarrita dall'ufficio ovvero se non sia mai stata presentata (l'immobile, da me ereditato, è stato costruito ed acquistato prima del 1967). Come procedere per non trovarsi impreparati? E cosa fare per conto suo l'Agenzia delle Entrate, nel caso di immobili sprovvisti di planimetria catastale?
Credo che questo sia il primo problema, che personalmente vorrei inquadrare, chiarire, ed eventualmene risolvere. Grazie![DOUBLEPOST=1391679270,1391679114][/DOUBLEPOST]
Purtroppo in Italia funziona così, comunque mi ripeto che forse sarebbe più logico nell'immediato (volendo conoscere i mq catastali) ricopiare i dati sulle visure "Ricevuta di avvenuto aggiornamento al catasto urbano" sulle visure ordinarie proprio facendo riferimento all'esempio in PDF che avevo postato tempo fa nel tuo thread "dai vani a i mq", ricordi?? almeno sai la rendita dei vani e mq catastali prima e dopo la riforma passando solo ai mq. Li avresti la risposta definitiva sull'innalzamento o meno delle rendite. Purtroppo la proprietà immobiliare, è ancora un polletto da spennare.

Cioè, stai dicendo che è possibile farsi una idea della futura rendita catastale (per come verrà determinata dal passaggio ai mq) sin da ora? Sono utente di propit.it da non molto tempo. Se puoi farmi capire questa cosa in ogni suo passaggio, te ne sarei grato.
 

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