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JERRY48

Ospite
Quello che io mi chiedo continuamente è come facciano gli operai e i disoccupati a dare il loro voto a questi partiti che li hanno ridotti così e cioè: operai schiavizzati e licenziabili con motivazioni di carattere economico (la crisi) e disoccupati con un anno di assistenza (A.S.P.I.) e poi la fame!!!... O continuano a votare i partiti che li hanno ridotti così oppure danno il loro consenso a chi, come Grillo, ha parlato chiaramente di volerli abolire, i Sindacati!!!... Me lo chiedo continuamente ma una risposta non la trovo!!!... Possibile che siano tutti così idioti da adorare i loro carnefici????...

Poi sento una voce...: svegliati, siamo nel 2014 e non nel 1960, quando 1,5 miliardi di cinesi vivevano con un pugno di riso e il libretto di Mao. Oggi lavorano al posto nostro. Hai voglia di chiedere ai sindacati, parti sociali e politici tutele e garanzie su un lavoro che non esiste più.

Evviva le voci da baritoni a bianche.
 

arciera

Membro Senior
Proprietario Casa
Dobbiamo per forza assumerli. È la forma della democrazia. Vuoi una dittatura dove neanche sai quanto e che cosa si prendono? Come potrebbero avvenire altrimenti le regolamentazioni sociali? Sono essenziali: altrimenti si potrebbe passare ai coltelli o ai mitra, come avviene, sui posti di lavoro
 
J

JERRY48

Ospite
Vuoi una dittatura dove neanche sai quanto e che cosa si prendono?
Forse che, adesso che siamo in "Democrazia", veniamo a conoscenza di tutti gli intrallazzi?
Quel che si scopre è una milionesima parte. E' come il vento che ti porta il tanfo della melma, ma prova a scuoterla un pò e senti il risultato.
 
J

JERRY48

Ospite
Mi sono dimenticato dei sindacati.
Certo che bisogna chiamare tutti a fare quadrato per uscire dalle secche della crisi.
Ma risponde a questa logica l’ennesimo libero sfogo contro il sindacato che sembra “maleficamente” provenire dalle stanze anche si questo governo? Si dice con fastidio: “nessuna concertazione”! Ma qualcuno si è accorto che essa non è praticata più da qualche decennio? Quando negli anni novanta evitò al Paese la bancarotta? Suona davvero sinistro (e non di sinistra purtroppo) questo rispolvero intorno ai provvedimenti “decisionisti” del governo di argomenti abbondantemente scagliati negli ultimi vent’anni contro sindacati e organizzazioni professionali in genere additati come ostacolo alla crescita, invece voluta dal potere esecutivo.
 

arciera

Membro Senior
Proprietario Casa
veniamo a conoscenza di tutti gli intrallazzi?
democrazia. sì siamo in democrazia. e siamo pure liberi di dire quel che pensiamo. dopodichè c'è il gioco. Un gioco che rende a quel che vediamo. noi abbiamo votato i responsabili della cosa pubblica. Questi, in democrazia, sono liberi di uscire e rientrare dai partiti, di eleggersi in parlamento e formare governi di ogni colore, o di tutti i colori. Sì, possono farcene vedere di ogni colore. Il mandato deve essere pieno e libero, senza vincoli di alcun genere perchè devono rispondere solo al popolo votante e non a qualsiasi guru. Che i sindacati vanno riammodernati così come la burocrazia statale ottocentesca è un bisogno dei tempi moderni. Meglio di così la democrazia non potrebbe esistere.
 

meri56

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Il Cnel è la goccia nel mare.
Sono nata nel 1956. In quell'anno fu varata la prima legge per l'abolizione degli enti inutili, molti dei quali istituiti in epoca fascista per necessità di creare posti di lavoro e cariche dirigenziali per gli uomini di partito. Molti di quegli enti sono sopravvissuti alle decine di governi che si sono succeduti e che hanno anzi provveduto ad incrementarli (anche in anni recenti). La moltiplicazione non dei pani o dei pesci, ma dei dirigenti e dei consigli di amministrazione. Ogni tanto qualche ente è stato soppresso, forse perchè non si poteva proprio più giustificarne l'esistenza (resiste però dal ventennio l'Opera Nazionale per i figli degli aviatori affiancata dall'imprescindibile Opera nazionale per la maternità e l'infanzia dei fanciulli ...... sigh!). Alcuni enti sono usciti trionfalmente dalla porta, soppresso!!!!, per rientrare dalla finestra con un nuovo nome oppure sono stati "riorganizzati" e servono sempre tanto uguale.
Ci sono poi enti che potrebbero essere utili ma vanno ricompresi tra quelli inutili, cito l'Enit, che dovrebbe promuovere il turismo nel Bel Paese, che ha sedi anche prestigiose in tutto il mondo, Oceania compresa, e che non ha i fondi per promuovere un bel niente poichè spende tutto il finanziamento ricevuto per la propria sussistenza (sedi, ricchi stipendi ai dirigenti, tanti, rimborsi spese per viaggi all'estero dei tanti suddetti).
Si calcola che i vari enti costino allo Stato, e lo Stato in questo caso purtroppo siamo noi contribuenti, circa 10 miliardi all'anno.
Sento parlare di enti inutili da sempre e ho perso la speranza di vederne la soppressione nel corso della mia vita, spero tanto di sbagliarmi.
 
J

JERRY48

Ospite
@arciera col mi piace a meri56 ti stai contraddicendo. Che senso ha la difesa da parte tua degli enti inutili che svolgono solo il compito di prendere più soldi che possono dal governo, per non licenziare i dirigenti, gli stipendiati sanguisughe che hanno avuto quel posto per aver favorito certi politici piuttosto che altri.
quelli che vengono dopo li devi pagare e profumatamente
e per quale motivo devi assumerne altri, se quelli che sono stati licenziati appartenvano a enti inutili?
Quell’umiliante e spocchioso “togliti tu che mi metto io” sulla poltrona del premier imposto da Renzi a Letta, comunque vadano dopo le cose, rimarrà una indecenza politica.
E' stato eletto democraticamente dal popolo italiano? Ma neanche per sogno, ci è stato imposto.
Ma rimane stupefacente la rapidità di inversione di rotta rispetto a tutta una serie di affermazioni (mai al governo senza passare dal voto) e rassicurazioni (letta stai sereno) che è andato dispensando nelle settimane seguenti alla sua presa, con lancia in resta, della poltrona di segretario del PD.
Con questa zampata, infatti, si catapulta direttamente sul suo obiettivo finale, senza ripassare dalla fastidiosa trafila di nuove primarie per esservi candidato e ad una successiva campagna elettorale per esservi infine eletto (con annesso rischio finale). Eppure questa avrebbe dovuta essere la regola che lui prima degli altri aveva imposto al precedente segretario nazionale.
Questa vicenda sembra così aver segnato il venir meno (definitivo?) di quell’argine politico-culturale che sembrava volesse ambire a costituire il controcanto interno a questa ubriacatura fideistica. Una ubriacatura destinata a finire, prima o poi. E che, azzardiamo, finirà pure in malo modo. Per tutti, purtroppo. Per il PD ed il Paese.
Ora anche il PD sembra essere stato definitivamente ridotto ad un partito "à la carte", in cui il leader ordina e il pranzo viene servito. E se questo è un partito…….allora consoliamoci associandoci all’ironia del tipo letta vado avant iio anche se a te no vien da ridere e cercasi partito vero disperatamente.
Sperando che nessuno mai pensi ad un preoccupante vito stai sereno.
 

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