chiacchia

Membro Storico
Proprietario Casa
l'articolo su citato impone all'amministratore di agire per la riscossione forzosa delle somme dovute dagli obbligati entro sei mesi dalla chiusura dell'esercizio, ok ma questo per le normali quote del condominio, ma se si tratta di lavori, pertanto bisogna accantonare, se non tutta la somma almeno l'anticipo, la domanda è : dopo quanto tempo l'amministratore è abligato ad agire per poi arrivare alla fine all'ingiuzione?
 

arciera

Membro Senior
Proprietario Casa
sei mesi dalla chiusura dell'esercizio. Ovvero: riunione, delibera, riscossione. Chiusura dell'esercizio, sei mesi, ingiunzione
 

meri56

Membro Assiduo
Proprietario Casa
l'articolo su citato impone all'amministratore di agire per la riscossione forzosa delle somme dovute dagli obbligati entro sei mesi dalla chiusura dell'esercizio,
Ma mica gli vieta di agire prima. In caso di accantonamento o anche di gestione ordinaria il decreto ingiuntivo può essere fatto sulla base del preventivo.
 

chiacchia

Membro Storico
Proprietario Casa
Ecco infatti è questo il nocciolo della questione, io amministratore devo raccogliere l'anticipo per dare inizio a dei lavori approvati ecc. chiedo ai condomini che mi vengano versate, rispettivamente, le quote per poi dare inizio ai lavori, cosa faccio, 1° sollecito, alcuni condomini non ritirano le raccomandate per prendere tempo, 2° sollecito, stessa situazione, cosa faccio io amministratore? faccio partire l'ingiunzione dall'avvocato? entro quanto tempo ci sono delle indicazioni di tempo in qualche legge? poi facciamo il salto della barricata, cosa può fare il condomino in difficoltà monetaria?
 

MagoMerlino

Membro Attivo
Proprietario Casa
Caro chiacchia, per legge chi non ritira o rifiuta una raccomandata è perché ne conosce il contenuto e quindi l'avviso è data certa di consegna in caso di non ritiro; per cui si può procedere al'ingiunzione decorsi i termini di legge per la "consegna" della raccomandata.
 

arciera

Membro Senior
Proprietario Casa
c'è una povera signora alle prese con un postino sfaccendato che è un anno che cerca di far recapitare una ingiunzione. proprio qui su propit. potresti postare la legge o chi per lei perchè ci siamo messi in molti ad aiutarla. (mi devo ricordare come si chiama)
 

dolly

Membro Senior
Professionista
Caro chiacchia, per legge chi non ritira o rifiuta una raccomandata è perché ne conosce il contenuto e quindi l'avviso è data certa di consegna in caso di non ritiro;
Una raccomandata inviata presso la residenza anagrafica del destinatario e da questi non ritirata si considera ugualmente valida e ha tutti gli effetti legali. Se il destinatario si rifiuta di ricevere la raccomandata o è assente, il plico viene depositato presso l’ufficio postale per un mese.
Lì sta in giacenza: durante tale periodo, il destinatario può comunque decidere di andare a ritirare il plico (esibendo la ricevuta che il postino gli ha lasciato nella cassetta postale). Allo scadere del mese, se il destinatario non ha ritirato la raccomandata si forma la cosiddetta "compiuta giacenza" e la lettera viene restituita al mittente. Tuttavia, gli effetti per il mittente sono gli stessi di quelli che si sarebbero prodotti se la lettera fosse stata ricevuta dal destinatario. Infatti, la raccomandata A/R spedita da chiunque (anche da uno studio legale) e non ritirata per qualsivoglia motivo (a meno di “sconosciuto all'indirizzo”), si considera comunque ricevuta dal destinatario. Con la conseguenza che qualsiasi diffida o contestazione fosse contenuta nel plico, si presume conosciuta dal destinatario. In sintesi, in caso di rifiuto, assenza o mancato ritiro della raccomandata scatta la presunzione di conoscenza (art. 1335 c.c.): la lettera, cioè, si presume conosciuta salvo che il destinatario provi di essersi trovato nell'impossibilità di averne avuto notizia (Cassazione sent. n. 6527 del 24.04.2003 n. 6527 e n. 2847/1997).
 

Lizzie

Membro Attivo
Proprietario Casa
Grazie Arciera ma la situazione riportata qui è differente. Il postino nel mio caso non lascia alcun avviso, scrive "trasferito" e festa finita.
Se avesse lasciato l'avviso di giacenza la notifica sarebbe stata valida, ma non lo fa purtroppo perché non c'è il nome sulla cassetta postale e i vicini gli hanno detto che non vive più lì anche se non è vero (saranno stati istruiti a dire così).
Per legge il postino non è tenuto ad indagare più di tanto.
 

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