ombrettina

Membro Attivo
Proprietario Casa
Salve a tutti,grazie di nuovo perche' avete sempre risposte esaurienti.Vi espongo il mio attuale problema:mia madre vuole mettere in vendita una bifamiliare in cui una parte e' occupata da lei,l'altra c'e' un inquilino al quale scade il contratto ad aprile PV.Le ho dato ora la disdetta perche',volendo vendere,non e' piu' possibile fare un contratto come quello in scadenza 4+4.L'inquilino mi ha chiesto di poter prolungare la sua permanenza finche' non avremmo venduto.(premetto che non e' un'ambiente facile da vendere,e che possono volerci anche anni).Potresti indicarmi che tipo di contratto potrei fare per la sua permanenza fino alla vendita,fra l'altro cosa gradita per mia mamma perche' quell'affitto le e' utile per arrotondare la sua misera pensione.Grazie di nuovo
 

Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
che tipo di contratto potrei fare per la sua permanenza fino alla vendita
Transitorio (durata max 18 mesi), ben specificando l'esigenza transitoria del locatore nel contratto e confermando il permanere di tale esigenza di transitorietà con lettera raccomandata da inviarsi al conduttore prima della scadenza del termine stabilito nel contratto.
In mancanza, il contratto di locazione non potrà che essere sottoposto alla disciplina dei contratti previsti dall'art. 2, comma 1 della legge n. 431/1998 (durata di anni quattro + quattro).
Prestare attenzione anche a quanto dispone l'art. 6 del D. Lgs. n. 192/2005:
- il proprietario deve rendere disponibile l'attestato di prestazione energetica al potenziale acquirente o al nuovo locatario all'avvio delle rispettive trattative e consegnarlo alla fine delle medesime;
- nei contratti è inserita apposita clausola con la quale l'acquirente o il conduttore dichiarano di aver ricevuto le informazioni e la documentazione, comprensiva dell'attestato, in ordine alla attestazione della prestazione energetica degli edifici.
 
Ultima modifica:

Magnus Ansegar

Membro Junior
Conduttore
Transitorio (durata max 18 mesi), ben specificando l'esigenza transitoria del locatore nel contratto e confermando il permanere di tale esigenza di transitorietà con lettera raccomandata da inviarsi al conduttore prima della scadenza del termine stabilito nel contratto.

Posso dissentire? :) L'esigenza transitoria presuppone una data certa di vendita: la semplice volontà di vendere non configura un evento certo a data certa. Ne consegue che un'esigenza transitoria senza una fine prevista a data prestabilita, non è, a mio sommesso parere, ammissibile poichè non è possibile fornire una data oggettivamente predeterminabile al momento iniziale del contratto e dipendente da fattori estranei alla volontà del soggetto coinvolto in questa contrattazione: la oggettiva prevedibilità di questa temporalità non può essere rimessa alla volontà o al mero arbitrio delle parti.

Diverso il caso se la data prefissata del rogito relativo alla compravendita dell'immobile locato, risultasse essere precedente alla data di stipulazione del negozio di natura transitoria. In questo caso è giustificabile che la madre dell'OP, al fine di mettere a reddito 'immobile per il periodo anteriore alla sua alienazione, lo conceda in locazione temporanea.
 

Magnus Ansegar

Membro Junior
Conduttore
Allora quale può essere un'esigenza transitoria?

La puoi attingere direttamente dalla convenzione locale. Se ti riferisci al locatore, ogni specifica esigenza collegata ad un evento certo a data prefissata (l'esigenza non può essere generica), espressamente indicata nel contratto. Ricorda, però, che hai in mano un timer e un contratto potenzialmente di durata superiore a quella indicata a contratto, la cui efficacia è subordinata al verificarsi di due eventi: il primo di natura formale (devi confermare prima della scadenza il verificarsi dell'esigenza temporanea in una sorta di preventiva disdetta atta ad impedire la continuazione del rapporto per quattro anni più quattro anni), l'altro oggettivo (il venir meno dell'esigenza). Se queste condizioni, per qualche ragione, non si avverano, il conduttore può contestarle, i sogni si infrangono, le attese svaniscono e la locazione contenuta nel tempo, imprevedibilmente, si tramuta in una locazione di ben più lunga durata.
 

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
Una mia conoscente si trovava nella stessa situazione: intendeva locare un appartamento destinato alla vendita per non lasciarlo sfitto.
Ha stipulato un contratto transitorio la cui durata corrispondeva a quella del mandato conferito all'agenzia immobiliare incaricata della vendita (sei mesi), in modo da "provare" la sua reale intenzione che giustificava la transitorietà della locazione. La vendita era un evento molto probabile, ma non c'era la certezza che si realizzasse entro quel termine.
L'appartamento è stato venduto un mese prima, e allo scadere del contratto l'inquilino l'ha rilasciato libero come d'accordo.
 
B

Bluechewanna

Ospite
Se queste condizioni, per qualche ragione, non si avverano, il conduttore può contestarle, i sogni si infrangono, le attese svaniscono e la locazione contenuta nel tempo, imprevedibilmente, si tramuta in una locazione di ben più lunga durata.

Orcaeva, Magnus, mi sembri Tiziano Ferro! Un post struggente che, con una lacrimuccia, condivido. Quel dolce veleno chiamato contratto transitorio.:fiore:
 

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