basty

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Ma da quello che scrivi non pare che esista una scelta esplicita nel contratto di locazione.
Direi che anche se insolita, esiste implicitamente.
“Qualora non si aderisca a tassazione con cedolare secca il locatore ad inizio del secondo anno e cosi successivamente con periodicità annuale aggiornare il canone con riferimento all’indice di svalutazione Istat…..”
Lascerebbe presumere che inizialmente si sia optato per CS.
 

Nemesis

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Nel contratto non emerge in maniera esplicita, palese, la scelta. La dizione cedolare secca compare esclusivamente in un periodo che recita solo così: “Qualora non si aderisca a tassazione con cedolare secca il locatore ad inizio del secondo anno e cosi successivamente con periodicità annuale aggiornare il canone con riferimento all’indice di svalutazione Istat…”
Se il contratto non conteneva l'espressa tua rinuncia a esercitare la facoltà di chiedere l'aggiornamento del canone a qualsiasi titolo, e non avevi dato preventiva comunicazione al conduttore di voler aderire al regime della c.s. con lettera raccomandata, contenente anche quella rinuncia, l'opzione per la cedolare secca non poteva avere e non ha tuttora effetto. Di fatto, non l'avresti mai esercitata.
 
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basty

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Se il contratto non conteneva l'espressa tua rinuncia
Mi sembra una interpretazione molto restrittiva nel caso in specie, non considerare che la frase riportata equivale di fatto al combinato della dichiarazione di opzione e negazione aumenti.
E' scritta a rovescio (una sorta di frase al negativo, ma il risultato è lo stesso di quello prescritto)
 

Nemesis

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Mi sembra una interpretazione molto restrittiva nel caso in specie
È quella perfettamente conforme alla norma di legge e ai documenti di prassi.
Il locatore, per beneficiare del regime della cedolare secca, deve comunicare preventivamente al conduttore, tramite lettera raccomandata, la scelta per il regime alternativo di tassazione e la conseguente rinuncia, per il corrispondente periodo di durata dell’opzione, a esercitare la facoltà di chiedere l’aggiornamento del canone a qualsiasi titolo (inclusa la variazione accertata dall’Istat dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati dell’anno precedente). È esclusa la validità ai fini in esame della raccomandata consegnata a mano, anche con ricevuta sottoscritta dal conduttore.
La comunicazione deve essere inviata al conduttore prima di esercitare l’opzione per la cedolare secca, e, pertanto, in linea generale, prima di procedere alla registrazione del contratto, ovvero prima del termine di versamento dell’imposta di registro per le annualità successive.
Il conduttore che riceve tale comunicazione è così posto in condizione di sapere che, per il periodo di durata dell’opzione, non è tenuto al pagamento dell’imposta di registro.
Non deve solo sapere che "Qualora non si aderisca...", ma deve sapere se si è effettivamente aderito o no.
Per i contratti di locazione nei quali è espressamente disposta la rinuncia agli aggiornamenti del canone, "si ritiene" (e del tutto logicamente), che non sia necessario inviare al conduttore la comunicazione in questione.
 
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basty

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What? Che vuol dire?
Cercherò di spiegarmi.
È quella perfettamente conforme alla norma di legge e ai documenti di prassi.
Non ne avevo alcun dubbio: e proprio per questo ripeto che la lettura negativa è fatta col paraocchi della nostra burocrazia che fa prevalere la forma alla sostanza.
O diciamo almeno che la Agenzia delle Entrate non tratta il contribuente con spirito collaborativo.

Intanto mi permetterei di evidenziare una lacuna (il che accade molto raramente ...) nella peroratio di @Nemesis: ha dimenticato che , nel caso il contratto contempli esplicitamente la scelta della opzione, con le relative rinunce, non è più richiesta la lettera raccomandata (vedi documento di prassi che si esprime esplicitamente in proposito). (Direi che non basta la sola rinuncia di qualunque aumento)

Adesso vediamo se questa volontà di avvalersi della cedolare , era espressa o no.

Dato per scontato che non è stata certo una idea felice discostarsi dal formulario previsto dalla nostra cara burocrazia, (ne è la prova questa discussione), analizziamo la frase incriminata:
Qualora non si aderisca a tassazione con cedolare secca il locatore ad inizio del secondo anno e cosi successivamente con periodicità annuale aggiornare il canone con riferimento all’indice di svalutazione Istat…..”

Quale significato può essere dato alla frase qualora seguito da non si aderisca a cedolare secca ...... il locatore ad inizio del secondo anno e cosi successivamente con periodicità annuale aggiornare il canone con riferimento all’indice di svalutazione Istat…..” ?
La lettura più spontanea sarebbe quella di pensare che fin dall'inizio abbia inteso adottare la CS, riservandosi alle successive scadenze di tornare alla tassazione ordinaria, con le relative possibilità di applicazione dell'adeguamento Istat. Altrimenti sarebbe una frase campata per aria priva di nesso con il contratto. Assumendo il presupposto che non fosse espressa l'intenzione di aderire alla CS, il locatore non aveva alcun bisogno di anteporre la scelta della cedolare, nel precisare che si sarebbe avvalso della facoltà di applicare l'aggiornamento Istat.

E' vero che si potrebbe dire che la frase non equivale a formulare esplicitamente la scelta, ma se guardiamo alle ambiguità, la regola non dovrebbe essere a senso unico. Se tolleranza e pazienza deve il contribuente sopportare di fronte ad apparenti incongruenze delle norme che si succedono, non sarebbe il caso di usare un pò di comprensione quando si sia di fronte ad un contribuente non molto attrezzato?

p.s.: Ammetto: come difensore d'Ufficio non sono granchè! :confuso:

Però: a quando un Fisco veramente amico?
 

Nemesis

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Intanto mi permetterei di evidenziare una lacuna (il che accade molto raramente ...) nella peroratio di @Nemesis: ha dimenticato che , nel caso il contratto contempli esplicitamente la scelta della opzione, con le relative rinunce, non è più richiesta la lettera raccomandata (vedi documento di prassi che si esprime esplicitamente in proposito
Replico, ora, solamente a questo, dato che sto uscendo. Hai letto l'ultimo periodo del mio precedente intervento?
 

basty

Membro Storico
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Replico, ora, solamente a questo, dato che sto uscendo. Hai letto l'ultimo periodo del mio precedente intervento?
Certo: intendi questo?
Per i contratti di locazione nei quali è espressamente disposta la rinuncia agli aggiornamenti del canone, "si ritiene" (e del tutto logicamente), che non sia necessario inviare al conduttore la comunicazione in questione.

Ho dato risposta con questo:
Direi che non basta la sola rinuncia di qualunque aumento
ovviamente in collegamento alla frase che lo precede e che completa.
 

47franco

Membro Attivo
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Ne io ne l’inquilino abbiamo alcuna corrispondenza ho dichiarazione in merito al regime fiscale.

Rimane l'ipotesi che abbia sottoscritto frettolosamente, tramite l’agente, una preferenza senza trattenere copia. Questo lo potrò scoprire andando all’Agenzia delle Entrate dove è avvenuta la registrazione originaria. (Ci vogliono 1.300 km)

Mi chiedo e vi chiedo se può essere possibile apportare modifiche alla registrazione originaria ora per allora. Mi troverei subito a posto. E’ questa una soluzione improponibile?

Grazie e saluti
 

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