lippa

Membro Attivo
Salve a tutti, un mio cliente ha un problema di muffa, spiego meglio:
E' in affitto da 6 mesi, appartamento piano terra, quando ne ha preso possesso era tutto in ordine, ora ha la muffa nella cameretta della bimba, con tanto di condensa sul pavimento, come deve comportarsi?
Io ho consigliato di avvisare telefonicamente il proprietario e di inviargli il giorno dopo una raccomandata con ricevuta di ritorno il giorno successivo esponendo il problema, evidenziando i danni causati ( armadio da buttare) e dando un tempo limite per verificare con un esperto il problema.
Poi ho anche consigliato di mandare una seconda lettera dopo che sarà stato eseguita la verifica danni con esperto, dando ancora un termine per l'esecuzione dei lavori di risanamento della stanza, considerando che forse in inverno è meglio non fare nulla se non sistemare un deumificatore, dare sempre un termine per esecuzione lavori e poi intimare la sospensione dell'affitto.
Ho dato consigli esatti o deve procedere diversamete? GRAZIE
 

Andrea Sini

Membro dello Staff
Professionista
Si direi che il consiglio è giusto.
Non arrivere iaminacciare di sospendere il pagamento dell'affitto, in quanto non c'è titolo per farlo.
Tutto funziona se con un tecnico si appura che il problema deriva da un "ponte termico" ovvero una zona nella quale tra l'interno e l'esterno manca o è insufficiente l'esolamento termico quindi l'aria interna carica di umidità, nei suoi movimenti deposita l'umido nel punto più freddo.
Se siamo in presenza di un edificio di nuova costruzione o di nuovi infissi, il problema potrebbe anche essere originato da una scarsa ventilazione del locale.
Accertare bene le cause poi agire, tenendo presente che se la proprietà interviene con un tecnico che appura cause esterne, di fatto c'è il riconoscimento del danno dal parte della proprietà, quindi coretto il suggeriento della raccomandata che deve essere spedita entro 10 giorni dall'avvenuta constatazione del difetto.
 

guerrino26

Nuovo Iscritto
Se prima dell'ingresso dell'inquilino l'appartamento era in perfette condizioni cioè non si notava muffa, probabilmente la persona/e che vivono nell'appartamento, stanno in casa sempre con finestre chiuse non permettono un cambio di aria causando il formarsi della muffa.
 

Andrea Sini

Membro dello Staff
Professionista
Quoto Isabel, è una possibilità che capita spesso, specie nelle case nuove.
Dovrebbero cambiare anche le abitudini del proprietario in funzione delle tecnologie utilizzateper la costruzione o le ristrutturazione.
 

AlexIron

Membro Attivo
Proprietario Casa
Ciao a tutti,
anche in un appartamento di mia proprietà e dato in locazione a settembre scorso, si stà verificando lo stesso problema (nel bagno). Il vecchio proprietario (l'appartamento l'ho acquistato in agosto) è stato interpellato e ha detto che la muffa è apparsa soltanto dopo la nascita del bambino ed alla conseguente minore ventilazione del bagno. Penso che se, dopo ever consigliato all'inquilino una maggior ventilazione, non risolverò valuterò la possibilità di realizzare un cappotto esterno (o forse interno??) in corrispondenza della parete interessata !!! Anche perchè non potrò mai dimostrare che l'inquilino non ariegggia abbastanza :rabbia: mentre la muffa lui me la fa vedere :disappunto: !!! Che ne pensate ???
 

guerrino26

Nuovo Iscritto
Il cappotto esterno o interno all'appartamento non risolve il problema anzi lo peggiora se non si aprono le finestre, spendi soldi inutili è come buttarli via. l'unica soluzione è quella di far prendere aria al bagno aprendo la finestra (bastano pochi minuti) in special modo dopo aver fatto la doccia o il bagno perchè il vapore che si forma si impregna nel muro e nel tempo vedi la muffa che nasce. Visto che l'inquilino non apre come soluzione ti consiglio di mettere una ventolina sul vetro, vedrai che la muffa non si formerà più amenochè l'inquilino non la tappi, se così fosse linquilino non deve vivere in un appartamento ma in una capanna.:ok:
 

vany

Nuovo Iscritto
Ciao
io ho lo stesso problema col mio inquilino, ma tutto l'immobile ha due anni di vita e il problema è apparso subito su diversi appartamenti. (soprattutto dove abitano bimbi piccoli) Dubito che ci si possa rivalere sull'impresa perchè hanno tutte le certificazioni del caso, e rimandano la responsabilità all'inquilino che non arieggia.
Ed io non ho intenzione di metter mano ad un'appartamento NUOVO! L'inquilino che cosa può avanzare nei miei confronti? Grazie
 

AlexIron

Membro Attivo
Proprietario Casa
L'idea della ventolina mi piace !!!;) Ho anche letto, in giro sul web, che ci sono delle pitture ad effetto isolante !!!:shock: sono un pò incredulo ma penso che prima di fare lavori impegnativi proverò quelli più facili ed economici !!! Comunqhe sono anche io dell'idea che la vera soluzione è la ventilazione. L'appartamento in questione, negli anni precedenti, sembra che non evidenziasse problemi di umidità in presenza di una buona ventilazione !!! Anche l'appartamento nel quale vivo, asciuttissimo, se nel bagno non arieggio abbastanza dopo la doccia e magari metto ad asciugare biancheria sul termosifone, si forma in pochi giorni muffa sul soffitto !!!
 

raflomb

Membro Assiduo
A prescindere dalle disquisizioni tecniche circa le soluzioni da apportare, il dato di fatto e di diritto è il seguente: è sopravvenuta una situazione non prevedibile di insalubrità di un ambiente che fra l'altro a causa dell'umidità ha prodotto dei danni. Necessaria la denuncia dello stato di fatto a mezzo raccomandata dove si invita il proprietario a provvedervi con immediatezza, dando un termine di 10 gg., e anticipando idei danni prodotti. Non sospendere il pagamento del canone. Dopo di che se il proprietario si rende parte adempiente e provvede all'eliminazione di quanto richiesto e provvede a risarcire i danni subiti, il caso è risolto, In difetto due sono le soluzioni: a) o risolvere il contratto per giusta causa, richiedendo un risarcimento dei danni; b) far fare una perizia tecnica e tramite legale rivolgersi al giudice affichè l'obblighi ad effettuare i lavori con condanna del risarcimento dei danni subiti e del parziale mancato godimento dell'immobile.
 

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