uva

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come definire un unico allacciamento che serve una molteplicità di unità immobiliari di proprietà di un unico soggetto?
Rispondo in base a quanto mi ha detto venerdì l'operatrice del n° verde Smat.

Ho chiesto info per una nostra villa sulla collina torinese, monofamigliare, né io né i miei famigliari siamo residenti lì, l'utenza è intestata a me come persona fisica col mio codice fiscale.
Alla domanda se avrei ricevuto l'autocertificazione da compilare mi ha risposto di no, perché Smat la invia soltanto alle utenze collegate ad un codice fiscale condominiale.

Se la risposta è corretta, e se nel tuo caso:
tre utenze "collettive" di nostri immobili con più u.i
la fornitura è intestata a te o ad un'altra persona fisica, non riceverete nulla.
 

uva

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Perche hai scritto che "Uso domestico non residente" non si riferisce alla situazione anagrafica?

Ho cercato di spiegarlo nel primo post:
Ai sensi della tassonomia ARERA per "Utenza domestica residente" si deve intendere l'Utenza mono-famigliare intestataria di un contratto diretto con SMAT e ciò è applicabile anche alle Utenze condominiali che comprendano unità immobiliari con la medesima tipologia d'uso.
La citazione è copiata dalla mail di Smat.
Dalla parte sottolineata (da me) capiamo che "l'utenza domestica residente" si riferisce a due tipologie:

- quella monofamigliare,

- quella condominiale se nel condominio vi sono unità immobiliari con la medesima tipologia d'uso.
Questo è il caso del Condominio della mia amica:
ci sono tutte utenze domestiche, nessuna attività commerciale.
un totale di X alloggi cat A/2 e A/3.
ossia tutte u.i. ad uso abitativo.

Pensiamo che non c'entra nulla la residenza anagrafica delle persone che vi abitano anche per come è strutturato il modulo dell'autocertificazione.

C'è la casella "numero alloggi" seguita da un'altra casella "di cui relativi a nuclei famigliari non residenti". In quest'ultima scriverei il numero di u.i. ad uso diverso dall'abitativo (nel nostro caso zero) per il motivo che ho appena spiegato.
In quella casella si chiede quindi il numero di u.i., non delle persone senza residenza anagrafica.

Nella casella "numero persone totali" c'è scritto "inserire il totale delle persone che compongono il condominio", senza alcun riferimento alla residenza delle persone.

Chissà se la nostra interpretazione è corretta?!?
 
Ultima modifica:

uva

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Se lo pensi per “risparmiare”, penso sei tratta in inganno.
Sarebbe bello poter risparmiare, ovviamente.
Ma il motivo è un altro.

Sto gestendo le locazioni di quel Condominio e prossimamente con la mia amica gestiremo privatamente le vendite, ogni volta che un inquilino andrà via oppure scadranno i contratti di locazione e non verranno rinnovati.

Poi lei lascerà l'incarico e verrà nominato un amministratore professionista.
La mia amica è molto precisa e ci tiene a consegnare tutta la documentazione in regola al suo successore, compresa questa pratica della Smat.

Facci sapere poi la risposta di SMAT. Grazie
Certo, sperando che la promessa si avveri:
la chiamerà un funzionario dell'Ufficio contratti per darle una risposta precisa sulla questione dei "nuclei famigliari non residenti"
 

basty

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Chissà se la nostra interpretazione è corretta?!?
Ni. Ovviamente anch'io faccio solo delle ipotesi. Ma io mi baso soprattutto sui documenti scritti, e do un peso relativo ad una risposta verbale di una impiegata che risponde al telefono. E poi sai che ho un approccio "analitico" , ovviamente legato alla mia forma mentis ed alla mia esperienza professionale.
Provo a commentare.
Alla domanda se avrei ricevuto l'autocertificazione da compilare mi ha risposto di no, perché Smat la invia soltanto alle utenze collegate ad un codice fiscale condominiale.
Premesso che non è rilevante per quanto discutiamo, a chi arriverà per primi la richiesta di autocertificazione, avevo appunto sottolineato che in questo processo seguiranno delle priorità. Ed è ovvio che, se lo scopo è quello che ho suggerito, sono più interessati ad affinare le utenze multiple, indipendentemente da chi è l'intestatario. (PF, Soc, Cond)

la fornitura è intestata a te o ad un'altra persona fisica, non riceverete nulla.
Può essere: ma non sarebbe molto "furbo":
-una utenza è intestata ad una soc, e le condizioni contrattuali si basano su 10 unità domestiche (riportato in bolletta)
-un'altra è intestata a PF, basata su 4 unità domestiche
In entrambe sono presenti unità non domestiche, al momento del censimento forse sfitte e non ritenute meritevoli di contabilizzazione.
capiamo che "l'utenza domestica residente" si riferisce a due tipologie:
Non corretto, almeno stando ai documenti reperiti sul sito: esiste una unica tipologia = domestica, a cui appartengono 3 sotto-tipologie = residente, condominiale, non residente.
Per la cronaca ad oggi (ma domani?...) le condizioni tariffarie tra utenza residente, condominiale, e non residente non sono differenziate.
Ma tutte si basano su "consumo domestico pro capite" suddiviso sulle medesime soglie.

- quella condominiale se nel condominio vi sono unità immobiliari con la medesima tipologia d'uso.
Non corretto: Nella definizione del Regolamento che avevo citato si recita:
Regolamento del Servizio Integrato delal Smat a pag 5:
• Utenza condominiale è l’utenza servita da un unico punto di consegna che fornisce acqua a più unità immobiliari, anche con diverse destinazioni d’uso.

In quella casella si chiede quindi il numero di u.i., non delle persone senza residenza anagrafica
Qui stiamo a sentire le risposte: è però un fatto che la non residenzialità riconduce solo alla possibilità di non attuare una fascia agevolata agli utenti domestici non residenti: che non ha a che vedere con altri usi non residenziali. Unico motivo logico parrebbe a me quello di non agevolare i consumi delle seconde case o case ad uso turistico.
Sarebbe bello poter risparmiare, ovviamente.
Ma il motivo è un altro.
Quale sia il tuo motivo non lo discuto. Io mi sono chiesto quale sia il motivo di SMAT (e di Arera).
Ora per come è strutturata tutta la articolazione tariffaria, è del tutto evidente e riscontrabile nel testo della delibera 665/2017, che gli obiettivi sono:
- focalizzarsi inizialmente sulla utenza domestica residente
- assicurare la progressività, a partire dal consumo eccedente il quantitativo essenziale d'acqua
- basandosi sul quantitativo essenziale stabilito in 150 lt/abitante/giorno, corrispondente a 55 mc/anno (dato credo ricavato da ipotesi teoriche e confrontato sulle medie statistiche rilevate per nelle varie tipologie di uso domestico. (anch'esse presenti sul sito Smat)
---------------------------
Ne discende quindi che il tutto si traduce nello stabilire, per tutte le forme di utenza multipla (per smat condominiali, ma che presumo non legata all'intestatario), il numero più probabile di persone presenti, in modo da modulare correttamente la applicazione della fascia agevolata.

Da parte nostra invece abbiamo una diversa preoccupazione: come tener conto della variabilità del livello di occupazione (locati, sfitti, non domestici) in modo da avere una fatturazione il più mediana tra le varie situazioni variabili.

ps: ho commesso un errore in un post precedente, anch'io sviato dalle chiacchiere : il dichiarare un numero più elevato di persone , va a vantaggio delle famiglie più numerose, perchè la capienza della fascia agevolata è , detta sommariamente, il prodotto del numero di persone x 55 mc/anno: fino ad ora come puoi leggere, il tutto era calcolato basandosi su 3 persone/unità x 55 mc/anno.
Dichiarare meno persone, significa ridurre la capienza della fascia agevolata.

Buona domenica
 

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
esiste una unica tipologia = domestica, a cui appartengono 3 sotto-tipologie = residente, condominiale, non residente.
Copio e incollo dall'Allegato A Smat (che ho allegato al mio post #5):

Articolo 2 - Tassonomia delle utenze domestiche
2.1 Con riferimento all’utenza domestica, l’Ente di governo dell’ambito o altro soggetto competente può determinare differenti strutture tariffarie - nel rispetto dei criteri e delle regole di cui al successivo Titolo 2 - per le seguenti sottotipologie d’uso:
• uso domestico residente, in applicazione della disciplina delle agevolazioni;
• uso condominiale, tenuto conto degli obblighi di cui al comma 26.7;
• uso domestico non residente.


Questo ci ha indotte a pensare, forse sbagliando, che per l'uso condominiale non rileva la residenza anagrafica.
Altrimenti ci sembra che avrebbero fatto meglio a scrivere:
uso condominiale domestico residente,
uso condominiale domestico non residente,

Al comma 26.7 relativo all'uso condominiale sta scritto:
26.7 Con l’obiettivo finale di rendere più consapevoli gli utenti circa i propri consumi tramite l’installazione di un misuratore per ogni singola unità immobiliare, l’EGA o altro soggetto competente richiede al gestore del servizio di acquedotto di promuovere, nei casi di utenze condominiali che sottendono unità immobiliari con tipologie di utenza sia domestiche che non domestiche, l’installazione di misuratori differenziati, atti almeno a separare i consumi relativi alle tipologie di utenza domestiche da quelli relativi alle non domestiche.

Come si può notare dal pdf che ho allegato al primo post, nel modulo dell'autocertificazione c'è la casella "utilizzo di contatori divisionali".
Noi barriamo il NO perché in quel Condominio non ci sono (la spesa viene suddivisa in base al n° di persone che abitano nelle singole u.i., come scritto chiaramente nel regolamento di condominio redatto e depositato tre anni fa dalle due condòmine prima di vendere gli appartamenti ad estranei).
 

uva

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Proprietario Casa
hai capito in passato come avvengono i periodi di fatturazione Smat?
Questo è un altro rebus avvolto nel mistero: non l'abbiamo capito né in passato né nel presente.

Esempi pratici dei periodi di fatturazione in quel Condominio:
fattura emessa il 14/09/2023 - periodo di fatturazione dal 30/03/2023 al 01/09/2023.
fattura emessa il 15/12/2023 - periodo di fatturazione dal 27/06/2023 al 01/12/2023.

In quella palazzina c'è il "nuovo" (nel senso che fu cambiato ad aprile 2023) contatore elettronico predisposto per la lettura da remoto. Che non è ancora stata attivata, per cui la mia amica comunica l'autolettura al n. verde e manda la foto tramite wa ad un letturista che tempo fa le diede il suo cellulare.

Se ti può interessare, e se ancora non lo conosci, Smat ha dato il link di un simulatore del calcolo delle bollette:

Infine mi chiedo: Arera "vigila ed impera" in tutta Italia, per cui anche gli utenti di acquedotti gestiti da altre Aziende dovrebbero inviare un'autocertificazione analoga. Oppure solo noi serviti dalla Smat?!

Buona domenica
Grazie, altrettanto.
 

basty

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Smat ha dato il link di un simulatore del calcolo delle bollette:
Lo ho visto ieri: e ho pensato a chi su propit ritiene improprio suddividere l’acqua per nr di persone; senza considerare che anche arerà e conseguentemente i gestori, parametrizzano le fasce tariffarie proprio in base al nr di persone servite…
Questo ci ha indotte a pensare, forse sbagliando, che per l'uso condominiale non rileva la residenza anagrafica.
Altrimenti ci sembra che avrebbero fatto meglio a scrivere:
uso condominiale domestico residente,
uso condominiale domestico non residente,
ulteriore prova che per ora vanno in cerca del nr di persone, per affinare la fascia di applicazione agevolata.

E desidererebbero disaccoppiare i consumi domestici dagli altri usi: questo perché per usi diversi è spesso applicato anche un consumo minimo forfettario: quando ho capito il meccanismo sono riuscito ad adeguare un contratto uso non domestico passando ad uso artigianale, riducendo ad un decimo la spesa a parità di consumi reali.
 

uva

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per usi diversi è spesso applicato anche un consumo minimo forfettario:
Questo non lo sapevo.

Quando nel Condominio ci sono soltanto utenze domestiche, ossia nessuna attività commerciale, mi pare non esista un numero minimo di mc che si devono pagare anche se non consumati.
Mi confermi che è così?

Sulle bollette vedo indicato:

N. unità domestiche: X (sono tutti gli appartamenti cat A/2 e A/3)
N. unità non domestiche: zero (infatti non ce ne sono)
Tipologia utenza: Condominiale
Tipologia tariffa: Tariffa piena TICSI Condominiale

Inoltre c'è il volume di riferimento annuo e quello del periodo; ma non sta scritto un "minimo impegnato" di mc da pagare anche se non utilizzati.
 

basty

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No: nelle utenze domestiche(condominiali e non) non c'è il minimo fatturabile.

Tra l'altro mi hai fatto notare un particolare cui non avevo fatto caso: la tipologia di utenza "condominiale".

E' questo dato che farà verosimilmente scattare l'invio del modulo di autocertificazione, non il codice fiscale del sottoscrittore/intestatario dell'utenza (cvd)

Anche le mie due utenze con più unità domestiche hanno quella dicitura anche se una è intestata ad una persona fisica, e l'altra ad una soc. sempl.


Ecco perchè l'addetta ha risposto semplicisticamente che (per ora) inviavano il plico solo ai condomini.
 

basty

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Proprietario Casa
Torniamo a considerazioni "concrete".

Fino ad oggi Smat ha applicato una tariffa agevolata pari a circa 0, 5119 €/mc, considerando per ogni unità abitativa un consumo pari a 27-28 mc/anno, che deriva dal considerare 3 pers/unità_abitative, cioè 9 mc/per/anno
(già qui ci sarebbe da dire: teoricamente il risultato dovrebbe essere 28 se vale ciò che dichiarano: di fatto ne considerano solo 27) rapportata ai giorni di fatturazione. ()
L'eccedenza per lo scaglione successivo ha una tariffa pressoché doppia.

Ora valuta nel tuo "condominio" il consumo annuale riportato nella bolletta di ottobre: e considera che la fascia agevolata nasce dal nr di abitazioni X * 27.

Adesso supponi che invece tu dichiari una presenza reale media di 2 pers/ui: magicamente il consumo fatturato a tariffa agevolata potrebbe passare (passerà) a X * 18
L'eccedenza sarà fatturata almeno al doppio della attuale.

Così avrai una stima di quanto verrà maggiorato il costo del fabbisogno annuo dei vostri inquilini.

Ora non si tratta di barare/eludere le regole: ma visto che l'algoritmo tariffario è basato su parametri teorici/statistici, anche il condominio dovrebbe basarsi su analoghe considerazioni, fornendo un dati statisticamente probabile di occupazione media delle unità abitative (considerando la "composizione media familiare - la capacità abitativa - il livello di saturazione" delle unità), considerato che non è stabilita la flessibilità-frequenza nella modulazione personalizzata delle bollette.

PS: a seguito di questa chiacchierata con te, ho rilevato una grossolana bugia nella applicazione SMAT della delibera che tu avevi postato:

al punto 3.5 è espressamente scritto:
3.5 Qualora, in fase di prima applicazione della riforma, si ricorra all’adozione del criterio pro capite di tipo standard richiamato al precedente comma 3.4, lett. a), per ogni utente domestico residente, la fascia di consumo annuo agevolato corrisponde all'intervallo compreso tra 0,00 mc/anno e un volume almeno pari alla quantità essenziale di acqua a cui ha diritto una utenza tipo di tre componenti (ossia 150 litri/abitante/giorno, corrispondente a 54,75 mc/anno, valore che viene arrotondato a 55 mc/anno per tener conto delle annualità bisestili). Il soggetto competente può in ogni caso individuare una fascia di consumo agevolato più ampia di quella di cui al precedente periodo.

SE la lingua italiana e la aritmetica non sono una opinione, io dedurrei che la fascia agevolata dovrebbe essere applicata ad un volume pro capite di 55 mc.
Nella fattispecie invece sul tariffario 2023 e 2024 , la fascia agevolata procapite è pari a 28 mc
Nella pratica (bolletta) sarei portato a rilevare addirittura il 27 mc/capite

Vogliano concludere che è stata scritta male la delibera al punto 3.5, e/o che da un certo momento il criterio è stato di considerare solo il 50% del fabbisogno essenziale a tariffa agevolata, e il rimanente a tariffa base?

Capisco che i costi vadano coperti, ma vorrei anche non essere preso in giro.

(passatempi domenicali di un pensionato)
 

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