Come avevo scritto in altri thread, aiuto un'amica nella gestione di un piccolo condominio senza amministratore professionista, di cui lei è "referente".
Ha ricevuto per mail dalla Smat - Acquedotto Torino (l'utenza è intestata al Condominio col relativo codice fiscale) un'autocertificazione da compilare, di cui allego la parte poco chiara.
Nella mail sta scritto che l'Arera ha stabilito che la quota variabile relativa al servizio di acquedotto per le Utenze domestiche residenti debba essere determinata configurando le fasce di consumo sulla base dell'effettiva numerosità dei componenti, siano esse utenze mono-famigliari, sia condominiali.
Ai sensi della tassonomia ARERA per "Utenza domestica residente" si deve intendere l'Utenza mono-famigliare intestataria di un contratto diretto con SMAT e ciò è applicabile anche alle Utenze condominiali che comprendano unità immobiliari con la medesima tipologia d'uso.
In quel Condominio ci sono tutte utenze domestiche, nessuna attività commerciale.
Vi sono Y appartamenti abitati da persone residenti + 2 abitati da non residenti, per un totale di X alloggi cat A/2 e A/3.
Ci pare che si debba scrivere (oltre al numero di persone totale, residenti e no) il numero totale di alloggi X, lasciando in bianco la casella "di cui relativi a nuclei famigliari non residenti".
Perché il concetto di "residenza" non riguarda la residenza anagrafica delle persone, ma la parte che ho sottolineato.
Secondo voi abbiamo capito bene?
Grazie.
(Ho telefonato alla Smat per chiarimenti ma al n° verde dedicato agli utenti non hanno saputo rispondere)
Ha ricevuto per mail dalla Smat - Acquedotto Torino (l'utenza è intestata al Condominio col relativo codice fiscale) un'autocertificazione da compilare, di cui allego la parte poco chiara.
Nella mail sta scritto che l'Arera ha stabilito che la quota variabile relativa al servizio di acquedotto per le Utenze domestiche residenti debba essere determinata configurando le fasce di consumo sulla base dell'effettiva numerosità dei componenti, siano esse utenze mono-famigliari, sia condominiali.
Ai sensi della tassonomia ARERA per "Utenza domestica residente" si deve intendere l'Utenza mono-famigliare intestataria di un contratto diretto con SMAT e ciò è applicabile anche alle Utenze condominiali che comprendano unità immobiliari con la medesima tipologia d'uso.
In quel Condominio ci sono tutte utenze domestiche, nessuna attività commerciale.
Vi sono Y appartamenti abitati da persone residenti + 2 abitati da non residenti, per un totale di X alloggi cat A/2 e A/3.
Ci pare che si debba scrivere (oltre al numero di persone totale, residenti e no) il numero totale di alloggi X, lasciando in bianco la casella "di cui relativi a nuclei famigliari non residenti".
Perché il concetto di "residenza" non riguarda la residenza anagrafica delle persone, ma la parte che ho sottolineato.
Secondo voi abbiamo capito bene?
Grazie.
(Ho telefonato alla Smat per chiarimenti ma al n° verde dedicato agli utenti non hanno saputo rispondere)
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