Rossellaf

Membro Attivo
Proprietario Casa
Buongiorno, sto acquistando una piccola casa a Roma da una signora di 8o anni che l'ha ricevuta dal marito in donazione 5 anni fa. All'acquisto partecipa anche il loro unico figlio. In che modo posso tutelarmi? Far dichiarare al figlio nell'atto di acquisto che nulla avrà a pretendere? Oppure?
 

ccc1956

Nuovo Iscritto
e quindi? non ho alcuna possibilità di acquistare una casa ricevuta in donazione dal marito vivente?

Certo che puoi farlo a tuo rischio e pericolo, se te la senti ma attenzione se hai bisogno di un mutuo, solitamente le banche non lo concedono quando c'e' una donazione in mezzo.
devi cercare una banca che sia disponibile a farlo, qualcuna c'e'.
 

CrisMa

Nuovo Iscritto
Per evitare i rischi accennati conseguenti al vittorioso esperimento dell'azione di riduzione da parte del legittimario leso nonchè dell'azione di restituzione sull'immobile, ti consiglio di proporre ai coniugi di concludere un contratto (atto pubblico) di mutuo dissenso di donazione, valido rimedio alla "incommerciabilità" degli immobili provenienti da donazione. Con tale contratto (di 2° grado), le parti estinguono, ex art. 1372, 1° co. c.c., il precedente negozio (di 1° grado) con efficacia ex tunc, cosicché la donazione è come se non fosse mai avvenuta e il donante non avesse mai perso la proprietà del bene. Solo dopo concluderai col donante —e non col donatario!— il contratto di compravendita. In questo modo ci si pone a riparo non solo, come anticipato, da possibili azioni di riduzione del legittimario, ma anche da possibili azioni da parte dei creditori dello stesso (non dimenticare che i creditori possono agire in surrogatoria) e la banca non potrà sollevare eccezione alcuna (salvo che l'atto di provenienza di acquisto da parte del signore non sia, a sua volta, una donazione).
Cordialità,
CM
 

Rossellaf

Membro Attivo
Proprietario Casa
Scusate vorrei dire che il suggerimento di CrisMa mi piace e anche moltissimo, devo aver spinto il tasto sbagliato e la ringrazio per il suggerimento. Credo che sia l'unica strada percorribile e probabilmente se voglio portare a termine dovrò pagare io l'atto, vi farò sapere, è questione di giorni. Grazie ancora Rf
 

Rossellaf

Membro Attivo
Proprietario Casa
Ho proposto al proprietario della casa (donata alla moglie, ancora in vita) che vorrei che facesse una revoca della donazione, per rendere libera la proprietà. Lui mi ha detto che non vuole spendere soldi e che se voglio fare quest'atto devo pagarlo io. Pensate che sia l'unica possibilità per comprare una casa con donazione?
 

CrisMa

Nuovo Iscritto
Cara Rossellaf,
è l'unico strumento che garantisca che il bene, una volta entrato nel tuo patrimonio, non esca più. A questo punto l'arma che hai è quella di riuscire a convincere il venditore argomentando che non è solo nel tuo interesse fare il mutuo dissenso di donazione, ma anche e soprattutto nel SUO, dal momento che non riuscirà con facilità a vendere l'immobile. Quindi, proponi di dividere la spesa dell'atto, mi sembra la soluzione più equa.
Cordialità,
CrisMa
 

Jrogin

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Professionista
Per evitare i rischi accennati conseguenti al vittorioso esperimento dell'azione di riduzione da parte del legittimario leso nonchè dell'azione di restituzione sull'immobile, ti consiglio di proporre ai coniugi di concludere un contratto (atto pubblico) di mutuo dissenso di donazione, valido rimedio alla "incommerciabilità" degli immobili provenienti da donazione. Con tale contratto (di 2° grado), le parti estinguono, ex art. 1372, 1° co. c.c., il precedente negozio (di 1° grado) con efficacia ex tunc, cosicché la donazione è come se non fosse mai avvenuta e il donante non avesse mai perso la proprietà del bene. Solo dopo concluderai col donante —e non col donatario!— il contratto di compravendita. In questo modo ci si pone a riparo non solo, come anticipato, da possibili azioni di riduzione del legittimario, ma anche da possibili azioni da parte dei creditori dello stesso (non dimenticare che i creditori possono agire in surrogatoria) e la banca non potrà sollevare eccezione alcuna (salvo che l'atto di provenienza di acquisto da parte del signore non sia, a sua volta, una donazione).
Cordialità,
CM

L'ottima soluzione proposta da CrisMa (che ha tutta l'aria di saperla lunga...) l'ho personalmente percorsa più di una volta nella mia professione con ottimi risultati.
Per cui non mi resta che paludire :applauso: e concordare :daccordo:

Ottima anche la lettura suggerita da fravveduto :applauso:
 

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