Elisabetta48

Membro Senior
Proprietario Casa
La settimana scorsa vi ho chiesto aiuto per il problema dei fili del citofono (la ditta installatrice, interpellata tramite l'amministratore ancora non ha risposto). Lo stesso elettricista che ha sollevato quel problema ha detto che cmq l'impianto non è a norma perché la linea della illuminazione non è separata da quella delle prese.
A me non risulta che questa separazione sia obbligatoria. O invece lo e'?
 
Il tuo elettricista ci marcia un po’: è la solita storia.
Un conto sono le norme da seguire adesso su impianti nuovi, altre le norme vigenti all’epoca della realizzazione del tuo impianto.
Nessuno pretende l’adeguamento alla attualità.

Più delicato l’aspetto se devi mettere mano all’impianto. Dovendo certificare la modifica , qualche adeguamento minimo diventa necessario.
Ricordo però che la norma uni in vigore ha parti obbligatorie: altre sono invece solo raccomandate, ad es i tre livelli di complessità a seconda degli usi degli ambienti (nr di punti luce e prese per locali ecc) : sospetto che la separazione dei circuiti luce e forza sia tra queste ultime; certamente avere quel sezionamento è una comodità in caso di manutenzione.
In passato erano di fatto separate quando la rete era a due tensioni: 125 luce, 220V la forza; poi sono state unificate a 220 (ad uso promiscuo)
 
Sicuramente sarebbe piu' comoda la separazione ma gia' mia figlia, che ha ereditato l'appartamento ma abita lontano quindi non puo' seguirne le vicende, voleva metterlo in vendita alla scadenza del contratto di affitto e non intende ora fare lavori impegnativi se non obbligatori.
L'elettricista interpellato non intende toccare nemmeno un filo se non puo' fare un lavoro di completo adeguamento alle norme attuali.
 
L'elettricista interpellato non intende toccare nemmeno un filo se non puo' fare un lavoro di completo adeguamento alle norme attuali.
Come tutti gli artigiani: se li interpelli, ti dicono che è tutto fuori norma, che bisogna mettere tutto a norma, costa un po' però sei tranquillo... frottole. Valgono le nome dell'epoca di realizzazione. L'adeguameto è obbligatorio solo se si ristruttura.

Per quanto riguarda la separazione delle linee luce e forza motrice, pare che non sia obbligatoria per quanto sia suggerito dalla buona pratica.

Leggo infatti (vedere qui) che la norma chiede sempllicemente che la protezione a monte non consenta amperaggi superiori a quello dei componenti impiegati. La norma non vieta di montare prese da 16A sotto un interruttore da 10, perché caricandole con un apparecchio che assorbe più di 10 A interverrà la protezione. Vieta invece di montare le prese da 10 sotto un interruttore da 16A, perché se si collega un apparecchio che assorbe più di 10A risulteranno sovraccaricate, ma la protezione non interverrà.
Quindi se tu hai una sola linea con una protezione da 16A, dovrai avere TUTTE le prese da 16 A (quindi con passo largo oppure bipasso), e sarai a norma.
Molto meglio sostutuire un paio di prese che rifare tutto l'impianto!

Per quanto riguarda le carte, dovrai trovare (magari non sarà semplice) un elettricista abilitato che ti faccia una dichiarazione di rispondenza (non di conformità), che è quella che si fa per impianti rispondenti a norme passate.
Questo signore ti cambierà le prese da 10A, ti misurerà l'efficacia della messa e terra, ti controllerà la funzionalità delle sicurezze, magari sostituendo qualche componente poco sicuro. E poi ti metterà in mano le carte che ti servono. Con poche centinaia di euro te la cavi e se vendi non sarai attaccabile.

In un appartamento acquistato in asta, quindi senza garanzie, l'elettricista mi ha fatto i pochi adeguamenti necessari, dovuti alla realizzazione approssimativa di chi c'era prima (praticamente ha tirato una nuova linea per la cantina, ha rifatto il collegamento della caldaia che era tirato alla bell'e meglio, e ha cambiato le protezioni che non erano della taratura adatta). L'appartamento è ora affittato e se qualcuno si facesse male con la corrente, ho la dichiarazione di rispondenza.
 
@davideboschi Grazie per la dettagliata spiegazione.

Se penso che tutto è nato, ne sono assolutamente convinta, dall'aver reso "ballerino" un contatto a un morsetto dentro la scatola del salvavita mentre ci trafficavano dentro per il citofono... è abbastanza seccante. Prima tutto funzionava. Solo che nel momento in cui l'inquilina si sente dire "questo non è a norma, quell'altro non è a norma..." si preoccupa.

I citofonisti ancora non hanno risposto. Ora cerco un diverso elettricista, uno che mi faccia "i pochi adeguamenti necessari". L'avevo proposto, al mio. Lui ha detto "o tutto o niente".
Grazie ancora per le indicazioni.
 
Come tutti gli artigiani: se li interpelli, ti dicono che è tutto fuori norma, che bisogna mettere tutto a norma,
Purtroppo capita spesso

dovrai trovare (magari non sarà semplice) un elettricista abilitato che ti faccia una dichiarazione di rispondenza (non di conformità), che è quella che si fa per impianti rispondenti a norme passate.
Vero: ma per la verità la DI.RI. nella legge dovrebbe riguardare solo gli impianti realizzati domo il 90 , di cui si è persa la Di.CO.: secondo una associazione elettrotecnica non sarebbe prevista dalla legge (convengo essere una lacuna) una DI.RI. per impianti precedenti la legge 46/90 che obbligavano ad emettere la Di.Conformità.

ti misurerà l'efficacia della messa e terra,
Qui non sono d'accordo.
IL DM37/08 per le abitazioni residenziali, in sostanza prevede la esenzione della messa a terra, purché sia presente l'interruttore differenziale da 30 mA (il salvavita)

A parziale discolpa dell'elettricista consultato, avrei qualche dubbio su come debba comportarsi in caso modifichi o metta mano ad un impianto preesistente.
 
Cmq la messa a terra nel nostro caso e' a posto.

Ora contatto un secondo elettricista. Gli spiego bene il tutto, alla luce di quello che ho visto coi miei occhi e delle indicazioni da voi ricevute e sentiamo cosa dice. Grazie
 
Francamente mi viene persino il dubbio che luce e prese abbiano già due linee indipendenti. Se non erro nel 58 c’era ancora il doppio voltaggio.
Mi ricorda un mio precedente: la nuova inquilina preoccupata mi telefona dicendo che l’elettricista gli ha detto che l’impianto non era a norma e mancava la terra e chiesto 5 milioni.

Poiché in precedenza l’alloggio era locato ad una specie di ufficio che vi aveva installato calcolatori per elaborare le paghe, ero sicuro avessero fatto mettere su tutte le prese la linea di terra.

A quel punto ho verificato di persona e contestualmente sostituito 24 frutti magic per prese 10/16A in circa 2 ore.
La terra era presente dappertutto
 

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