alefadda

Nuovo Iscritto
Salve a tutti. Sono Alessandro e, scusate, ma solo ora vi scopro come forum. Ho deciso di contattarvi perchè avrei bisogno di un chiarimento e di un consiglio su come comportarmi riguardo una vicenda che stà per avvenire nella mia famiglia. Premetto che sono sposato e mia moglie ha altre tre sorelle. Mio suocero ha un immobile ed un piccolo appezzamento di terreno agricolo ( diciamo circa 1000 mq.). Fatto presente questo pongo il mio problema. Una delle 4 figlie (mia cognata) vorrebbe acquistare l'immodile. Ad una cifra che il padre ha deciso in €160.000,00 (senza fare nessuna perizia) lei vorrebbe pagarne la metà con assegno e il resto lo vorrebbe scalcolare come sua fututa eredità.
A questo punto mi sorgono delle domande:

1) può mio suocero vendere un suo immobile ad una figlia e nel contratto di compravendita includere vicende di eredità senza averle prima quantificate e senza aver effettuato un testamento o uno scritto dove dichiara le volontà dopo la sua morte?

2) considerato che il valore del terreno è decisamente inferiore a quello dell'immobile di almento 1/5, è giusto che una delle 4 eredi si prenda subito la bellezza di € 80.000,00 (come sua parte d'eredità) e lasciare alle altre le poche bricciole da spartirsi in 3 dopo la morte del padre (campasse 100'anni)?

Non mi sembra una mossa molto leale quella che mia cognata vuole fare alle sue sorelle. Come posso muovermi? Cosa mi consigliate di fare per ottenere qualcosa di giusto ed equo a mia moglie e le altre 2 sorelle.

Mille grazie ... Alessandro.
 

mike greenwings

Nuovo Iscritto
Donazione in vita

La legge prevede che l'ederità, le successioni e le donazioni in vita debbano essere eque per tutti gli eredi e legatari. Nel caso di una donazione in vita il donante deve tenere in considerazione tutti gli eredi e riservare una parte "legittima" a ciascuno di essi. Dunque nel caso da Lei descritto gli altri eredi dovranno avere in dono o eredità un bene equo a quello donato. Il notaio farà presente questo particolare al donante ed esigerà che sia rispettata la legge.
 

erwan

Membro Assiduo
La legge prevede che l'ederità, le successioni e le donazioni in vita debbano essere eque per tutti gli eredi e legatari.
non esattamente: la legge consente di preferire alcuni soggetti ad altri, purchè almeno una quota sia riservata ai parenti più stretti, (in questo caso le figlie debbono ricevere ciscuna almeno 1/6 ciascuna, ma nulla impedisce ad una di queste di ricevere fino a metà di tutto)
1) può mio suocero vendere un suo immobile ad una figlia
assolutamente sì...
e nel contratto di compravendita includere vicende di eredità senza averle prima quantificate e senza aver effettuato un testamento o uno scritto dove dichiara le volontà dopo la sua morte?
assolutamente no, e neppure se le quantifica.
quanto deve accadere dopo la morte si deve stabilire con un testamento, ma non può essere oggetto di patti con altri soggetti.
Non mi sembra una mossa molto leale quella che mia cognata vuole fare alle sue sorelle. Come posso muovermi? Cosa mi consigliate di fare per ottenere qualcosa di giusto ed equo a mia moglie e le altre 2 sorelle.
è una situazione difficile, perché a prescindere dalla modalità di pagamento del prezzo, che non potrà realizzarsi nei termini prospettati, siamo in presenza di una vendita mista a donazione, che è ben più difficile da gestire e contrastare....
:basito:
 

alefadda

Nuovo Iscritto
Situazione complicata, è vero.
Oggi sono anche venuto a conoscenza di altri fatti che risalgono alla costruzione dell'immobile i questione. Ebbene, 2 delle 4 sorelle hanno partecipato attivamente (con esborso di denaro, pultroppo non quantificabile e non documentabile visto che sono trascorsi almeno 25 anni) alla costruzione di quest'ultima. A questa spesa non ha partecipato la sorella che vorrebbe acquistare.
Mi sembra chiaro che comunque bisogna dividere questa situazione in 2 problemi ben distinti
1) la compravendita dell'immobile
2) donazione o eredità o qualsiasi altro che riguardi il patrimonio che il padre lascerà alle figlie.

A questo punto cosa mi consigliate di fare? Credete che sia giusto dare un valore a tutto il patrimonio e vedere bene cosa spetterebbe ad ognuna delle 4 eredi?
 

erwan

Membro Assiduo
.. 2 delle 4 sorelle hanno partecipato attivamente (con esborso di denaro, pultroppo non quantificabile e non documentabile visto che sono trascorsi almeno 25 anni) alla costruzione di quest'ultima. A questa spesa non ha partecipato la sorella che vorrebbe acquistare.
per la serie: oltre al danno la beffa!

:rabbia:
 

alefadda

Nuovo Iscritto
Esatto, oltre il danno anche la beffa.
Non mi va giù il fatto che l'ultima arrivata trovi la pappa pronta, si scelga quello che vuole dell'eredità del padre e se ne impossessi come e quando vuole lei.
Più ci penso e più la cosa mi secca.
 

GianfrancoElly

Membro Attivo
Proprietario Casa
Se tuo suocero non ha la moglie la quota del suo patrimonio che può lasciare in eredità a chi vuole è 1/3 mentre i 2/3 devono andare in parti uguali alle 4 figlie. Pertanto a tua cognata può dare al massimo 1/3 del patrimonio + 1/4x2/3 cioè in totale 1/2 del patrimonio. Pertanto bisognerebbe valutare il patrimonio per poter fare i conti. Inoltre mi sembra che i beni venduti a un potenziale erede negli anni precedenti al decesso (per evitare favoritismi) rientrano nell'asse ereditario. Credo che dovresti interpellare un notaio o un avvocato.
 

alefadda

Nuovo Iscritto
Ho interpellato un avvocato e, in attesa di un ulteriore incontro più approfondito, a grandi linee mi accennava quanto segue:
1) mio suocero, in vita, può vendere l'immobile a chi crede e quindi anche ad una figlia (come diceva erwan).
2)la cosa primaria da fare sarebbe quella di quantificare i beni di mio suocero in modo tale da avere un quadro esatto di quanto spetterebbe di eredità ad ogni figlia.
E' comunque una situazione molto complicata e delicata.
A questo punto mi viene un dubbio.
Ma se mio suocero decidesse di fare una donazione alla figlia facendola rientrare come una specie di anticipo di eredità.... al momento di notificare un simile atto davanti ad un notaio (sempre che sia fattibile) occorrerebbero, oltre la firma della diretta beneficiaria, anche quelle delle altre figlie oppure no?

Dimenticavo di scrivere un'altro particolare che mi accennava il mio avvocato.
Eventualmente se tra mio suocero e la figlia vada in porto questo contratto di compravendita con una parte in donazione tra vivi.... alla morte di mio suocero, la restante eredità, verrebbe comunque divisa sempre per 4 figlie e non per 3. Questo significa che oltre alla sua parte di eredità che vuole prendersi subito, gliene spetta un'altra fetta dopo che muore il padre.

Qui sento puzza di fregatura.
 

romrub

Membro Ordinario
Vedo di ricapitolare: le eredi sono sempre e comunque quattro, in assenza di testamento, con pari diritti.
Nel caso prospettato, se una erede riceve anticipatamente 80.000 euro, non partecipa alla divisione di beni, se l'asse ereditario residuo è di 240.000 euro, in quanto ha già ricevuto la sua quota.
Se l'asse ereditario è più corposo, detratto la valorizzazione del frutto di quanto ricevuto anticipatamente, partecipa alla divisone dell'eccedenza per la quota di un quarto.
Se il valore dell'eredità è inferiore ai 240.000, allora gli 80.000 euro ricevuti in anticipo, rivalutati al momento della divisione, vanno a sommarsi al valore dell'eredità ed il tutto va suddiviso per quattro.
Nel caso di testamento, concettualmente cambia niente, se non le proporzione (tra le eredi) nella divisione. Ciao.
 

alefadda

Nuovo Iscritto
Grazie romrub....il quadro della situazione è stato chiarito. Ora non ci resta che vedere se mio suocero ha intenzione di trattare le figlie in egual misura oppure no. Eventualmente scriverò come andrà a finire questa vicenda.
 

Gratis per sempre!

  • > Crea Discussioni e poni quesiti
  • > Trova Consigli e Suggerimenti
  • > Elimina la Pubblicità!
  • > Informarti sulle ultime Novità

Discussioni simili a questa...

Le Ultime Discussioni

Alto