basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Confesso che ho letto di sfuggita domande e risposte. Le quali risposte (alcune) mi sono parse di interpretazione ambigua. Riassumo.
Domanda: potrebbe la sorella chiedere la sua quota di affitto? (e da quando?)
Io preciserei che fino a quando il padre ha abitato nella casa coniugale, ha goduto del diritto di abitazione, per se e per i suoi "famigli". Fino a quel momento quindi la sorella non può pretendere nulla.

Non sono certo invece se il padre mantenga tale diritto oggi, vivendo in casa di riposo pur avendo vi mantenuto la residenza. Gianco mi pare inizialmente propendesse per il si. Dimaraz non distingue e parrebbe escluderlo. Io credo di si. Servirebbe una precisazione.

Mancando il padre senza testamento le due sorelle verrebbero comproprietarie al 50%, e certamente la sorella da quel momento pretenderà tale quota di canone

Se invece fa testamento potra disporre liberamente della quota "disponibile" : la sorella avrebbe quindi diritto ad aggiungere al suo 1/6 la sola quota di legittima a lei riservata sul lascito del padre .
La quota legittima per i due figli è 1/3 ciascuno dei 4/6, cioè 4/18.
La sorella verrebbe quindi a disporre di 1/6+4/18=7/18
Se la disponibile venisse lasciata come presumibile alla nostra memy, lei diverrebbe proprietaria della casa per 11/18.
Anche qui la sorella potrà esigere i 7/18 dell'importo di un canone virtuale di mercato.
 
U

User_53757

Ospite
Buongiorno...Innanzitutto ringrazio tutti per aver letto il mio post e le vostre risposte.Mi scuso anche se in certi tratti ho "caricato la mano".Credo che l'unica soluzione a questo punto sia consultare un esperto.
 

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