Buongiorno.
Ancora una volta ho bisogno del vostro aiuto; ricapitolo la situazione :
Siamo 11 proprietari con varie percentuali di un appartamento ricevuto in eredità ormai da 4 anni ed affittato. Abbiamo all'unanimità nominato un amministratore esterno per rappresentarci.
Ultimamente per screzi con l'amm. re del bene uno dei proprietari ha ritirato la delega all'amministratore stesso dichiarando di voler esercitare in proprio e da quel momento la propria rappresentanza contro terzi in altra maniera (condominio, affittuario... ecc)
Le mie domande sono queste :
1) poteva questo proprietario revocare l'amministratore oltretutto senza una giusta causa?
2) deve comunque il proprietario dissenziente sottostare alle delibere prese dagli altri comunisti in apposite assemblee (ovviamente a maggioranza)
3) deve il proprietario dissenziente contribuire alle spese deliberate dai comunisti ad es. parcella avvocato per sfratto e recupero spese condominiali non pagate dall'inquilinio moroso ma pagate invece dagli altri proprietari anche in sua quota parte?
4) nelle riunioni condominiali in effetti chi è abilitato a partecipare? Il solo amm. re dei bene comune o anche i comunisti dissenzienti o no?
5) infine: l'assemblea dei proprietari deve seguire determinate regole (convocazione entro determinati giorni, doppia convocazione, maggioranze partecipanti, verbale ecc)
Ringrazio anticipatamente e mi scuso per le tante domande ma ho bisogno di farmi un po' di chiarezza.
Ancora una volta ho bisogno del vostro aiuto; ricapitolo la situazione :
Siamo 11 proprietari con varie percentuali di un appartamento ricevuto in eredità ormai da 4 anni ed affittato. Abbiamo all'unanimità nominato un amministratore esterno per rappresentarci.
Ultimamente per screzi con l'amm. re del bene uno dei proprietari ha ritirato la delega all'amministratore stesso dichiarando di voler esercitare in proprio e da quel momento la propria rappresentanza contro terzi in altra maniera (condominio, affittuario... ecc)
Le mie domande sono queste :
1) poteva questo proprietario revocare l'amministratore oltretutto senza una giusta causa?
2) deve comunque il proprietario dissenziente sottostare alle delibere prese dagli altri comunisti in apposite assemblee (ovviamente a maggioranza)
3) deve il proprietario dissenziente contribuire alle spese deliberate dai comunisti ad es. parcella avvocato per sfratto e recupero spese condominiali non pagate dall'inquilinio moroso ma pagate invece dagli altri proprietari anche in sua quota parte?
4) nelle riunioni condominiali in effetti chi è abilitato a partecipare? Il solo amm. re dei bene comune o anche i comunisti dissenzienti o no?
5) infine: l'assemblea dei proprietari deve seguire determinate regole (convocazione entro determinati giorni, doppia convocazione, maggioranze partecipanti, verbale ecc)
Ringrazio anticipatamente e mi scuso per le tante domande ma ho bisogno di farmi un po' di chiarezza.