Orazio Martorina
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Salve, vi scrivo per avere delucidazioni sulla possibilità di recedere da una proposta di acquisto fatta un anno fa' e di cui stentano a partire i lavori. Provo a fare un sunto della situazione:
1. Il 3 dicembre ho firmato la proposta di acquisto di una casa in costruzione per la somma di € 205.000 con inizio lavori prevista per maggio (data fornita a voce) e conclusione a 24 mesi. In questa fase mi è stata fornita una bozza del capitolato (caratteristiche costruttive) che riportava la presenza dell’impianto fotovoltaico.
2. A metà aprile hanno incassato l’assegno di accettazione proposta di acquisto;
3. Il 5 giugno mi è stata inviata mail certificata per la convocazione e firma del compromesso. Non essendo minimamente iniziati i lavori non mi sono fidato e non sono andato a firmare dicendo che aspettavo l’inizio dei lavori così come riportato nella proposta di acquisto.
4. A fine luglio hanno firmato la convenzione con Roma Capitale per l’autorizzazione a costruire in edilizia convenzionata.
5. A novembre ho visto che avevano iniziato a recintare il terreno e quindi ho inviato raccomandata di richiesta convocazione per il compromesso. In quella sede mi è stato comunicato che:
a. sono iniziati i lavori in termini di rilievi archeologici ma al comune ancora non hanno approvato il progetto e quindi non risulta ancora dichiarato l’inizio lavori;
b. il prezzo è aumentato di € 900;
c. la fideussione bancaria non mi sarà fornita contestualmente al pagamento e firma del compromesso (cosa invece prevista per legge) bensì un paio di settimane dopo;
d. la variazione del capitolato, in particolare l’assenza dell’impianto fotovoltaico;
e. non è presente la dimensione dello stabile che mi accingo ad acquistare ne tantomeno delle pertinenze vedi giardino in quanto dicono che la vendita è a lotti;
f. il compromesso si compone di un contratto preliminare per un ammontare di € 180.000 (importo suscettibile di variazione sulla base di variazioni del prezzo imposto dal comune) e di una scrittura privata per un ammontare di € 26.000 contenente le migliorie presenti nel capitolato.
Da qui risulta che nel caso di aumento del prezzo massimo imposto dal comune il prezzo aumenterebbe senza poter ribattere e poi non è prevista alcuna penale nel caso i lavori vadano oltre i 24 mesi.
Alla luce di ciò vorrei trovare un modo per uscirmene così da recuperare i 5.000 € dati in acconto al costruttore. A maggior ragione visto che stanno andando lunghi con i tempi, che non mi daranno la fideiussione subito, che il prezzo è aumentato e non hanno rispettato il capitolato. Inoltre volevo sapere se c’era modo di recuperare anche i soldi dell’agenzia.
Ringrazio anticipatamente chiunque possa darmi informazioni su come muovermi.
Grazie
Orazio
1. Il 3 dicembre ho firmato la proposta di acquisto di una casa in costruzione per la somma di € 205.000 con inizio lavori prevista per maggio (data fornita a voce) e conclusione a 24 mesi. In questa fase mi è stata fornita una bozza del capitolato (caratteristiche costruttive) che riportava la presenza dell’impianto fotovoltaico.
2. A metà aprile hanno incassato l’assegno di accettazione proposta di acquisto;
3. Il 5 giugno mi è stata inviata mail certificata per la convocazione e firma del compromesso. Non essendo minimamente iniziati i lavori non mi sono fidato e non sono andato a firmare dicendo che aspettavo l’inizio dei lavori così come riportato nella proposta di acquisto.
4. A fine luglio hanno firmato la convenzione con Roma Capitale per l’autorizzazione a costruire in edilizia convenzionata.
5. A novembre ho visto che avevano iniziato a recintare il terreno e quindi ho inviato raccomandata di richiesta convocazione per il compromesso. In quella sede mi è stato comunicato che:
a. sono iniziati i lavori in termini di rilievi archeologici ma al comune ancora non hanno approvato il progetto e quindi non risulta ancora dichiarato l’inizio lavori;
b. il prezzo è aumentato di € 900;
c. la fideussione bancaria non mi sarà fornita contestualmente al pagamento e firma del compromesso (cosa invece prevista per legge) bensì un paio di settimane dopo;
d. la variazione del capitolato, in particolare l’assenza dell’impianto fotovoltaico;
e. non è presente la dimensione dello stabile che mi accingo ad acquistare ne tantomeno delle pertinenze vedi giardino in quanto dicono che la vendita è a lotti;
f. il compromesso si compone di un contratto preliminare per un ammontare di € 180.000 (importo suscettibile di variazione sulla base di variazioni del prezzo imposto dal comune) e di una scrittura privata per un ammontare di € 26.000 contenente le migliorie presenti nel capitolato.
Da qui risulta che nel caso di aumento del prezzo massimo imposto dal comune il prezzo aumenterebbe senza poter ribattere e poi non è prevista alcuna penale nel caso i lavori vadano oltre i 24 mesi.
Alla luce di ciò vorrei trovare un modo per uscirmene così da recuperare i 5.000 € dati in acconto al costruttore. A maggior ragione visto che stanno andando lunghi con i tempi, che non mi daranno la fideiussione subito, che il prezzo è aumentato e non hanno rispettato il capitolato. Inoltre volevo sapere se c’era modo di recuperare anche i soldi dell’agenzia.
Ringrazio anticipatamente chiunque possa darmi informazioni su come muovermi.
Grazie
Orazio