orlandoagatino

Nuovo Iscritto
Sono convinto più che mai che la professione di amministratore condominiale è qualcosa che va definita meglio e riqualificata. Fare l'amministratore oggi non è come qualche anno fa. Oggi è richiesta competenza professionale. Gli adempimenti da assolvere sono numerosissimi e spesso si parla di responsabilità penale. Quindi quei signorotti che presentono preventivi per
accapararsi l'amministrazione di un condominio e, senza alcuna vergogna propongono compensi minimi, devono sapere che non basta farsi nominare. Farsi affidare un mandato vuol dire assumersi contestualmente tutte le responsabilità connesse (che sono molte). L'amministratore deve essere pagato per il lavoro che svolge in modo adeguato. I condomini devono stare tranquilli perchè sanno che si sono affidati ad una persona seria e competente. Non fidatevi dei ""tutto fumo e niente arrosto""
 

Antonio Azzaretto

Membro dello Staff
"tutto fumo e niente arrosto"

Caro Agatino, chi chiede compensi molto bassi può essere sprovveduto, oppure molto furbo,

....ma approfondiamo il problema:

Chi può fare l' amministratore?

E' noto che se lasciate la casa incustodita, possono entrare i ladri!
E' noto anche che se lasciate un bambino da solo in casa, molto probabilmente farà dei danni alle cose e a se stesso.

L' amministratore che lavora per voi potrebbe benissimo appartenere alla categoria dei ladri, oppure alla categoria dei bambini.

Ciò in quanto, "legalmente", chiunque può essere nominato amministratore.

Ma il problema, se lo vediamo in questa prospettiva non si capisce, in quanto è necessario, prima di stabilire "chi" può "diventare" amministratore, decidere bene "cosa" deve fare l' amministratore.

La norma del Codice Civile stabilisce che l' amministratore deve:

  • - Eseguire le delibere dell' assemblea.
    - Far rispettare il regolamento di condomìnio.
    - Disciplinare l' uso delle cose comuni e la prestazione dei servizi nell' interesse di tutti, in modo che ne sia assicurato il miglior godimento.
    - Riscuotere i contributi dovuti poichè deliberati dall' assemblea.
    - Affrontare le spese necessarie per la manutenzione ordinaria delle parti comuni dell' edificio e per l' esercizio dei servizi comuni, nei limiti delle delibere approvate dall' assemblea.
    - Compiere gli atti diretti a conservare le parti comuni dell' edificio.
    - Predisporre il rendiconto consuntivo della sua gestione alla fine di ogni esercizio amministrativo, in occasione della propria riconferma.

Ciò che la norma non stabilisce sono i dettagli, le cosiddette "procedure operative".

Sono le procedure (Cioè i sistemi di lavoro controllati), che garantiscono il cliente sulla qualità del servizio offerto.
Senza procedure non esistono parametri di confronto, e la qualità diventa solo il punto di vista di chi ha il potere di "imporla" .

Ad esempio:


...la scelta dei fornitori

L' amministratore, per eseguire le delibere, ha bisogno di tecnici e di fornitori che, materialmente, eseguano i lavori decisi dall' assemblea.

Ebbene:

Chi sceglie i fornitori? Chi stipula i contratti con i fornitori? Chi controlla che il lavoro sia eseguito a regola d' arte?

Risposta facile: E' l' amministratore!

E se domando: Chi paga i lavori svolti dai fornitori?
Risposta: Sempre l' amministratore, ma con i soldi dei condòmini!

Questa procedura è carente di controllo, e causa un conflitto di interessi evidente tra la "veste" di amministratore che incarica il fornitore, e la "veste" di amministratore che paga con soldi non suoi e a beneficio del condomìnio.

A mio giudizio è evidente che se non si "inventano" dei meccanismi di controllo indipendenti ed autorevoli, l' amministratore in questo caso assumerà nei fatti il ruolo di "procacciatore di affari" per i fornitori del condomìnio, e manifesterà per questa ragione il diritto di chiedere ed ottenere a proprio favore (dai fornitori stessi) cospicue provvigioni economiche sui pagamenti dovuti per i lavori svolti per conto dei condòmini.

Un amministratore, in assenza di meccanismi di controllo che lo tutelino e lo promuovano nella gestione corretta e trasparente, per non accettare tangenti (ossia provvigioni economiche illegittime), dovrà essere estremamente motivato dal punto di vista morale e/o religioso; infatti, ritrovandosi nel "conflitto di interessi" di cui ho appena scritto, egli sarà continuamente esposto, che lo voglia o no, ad offerte di denaro e/o richieste di favori dai fornitori.

La cosiddetta "onestà" oggi è una qualità morale che non va di moda; se non si inventano dei meccanismi che "valorizzino" i comportamenti onesti, con il tempo gli amministratori "integerrimi", anche se molto motivati, si sentiranno sempre più soli ed incompresi, e cominceranno a pensare di essere "dei fessi idealisti" se non adegueranno i propri comportamenti all' andazzo generale.

Un altro problema importante da definire è il seguente:


...il rendiconto della gestione

Come si fa il rendiconto della gestione?

Questo documento, oggi, prevede molteplici modelli di rappresentazione, ed ogni amministratore si prende il diritto di presentare il rendiconto interpretando le regole contabili come più gli conviene, senza curarsi nè di spiegarle ai condomìni, nè di approfondirne lui stesso il significato.

Le stesse associazioni di amministratori che esistono in Italia non hanno un "loro" modello di rendiconto di riferimento che propongono come standard ai loro associati.

L' unica associazione che ha predisposto un modello di riferimento (che io sappia), in collaborazione con altre associazioni di piccoli proprietari è l' ANACI.

Questo modello, tuttavia, è praticamente sconosciuto dalla gran parte degli stessi amministratori che si riconoscono iscritti all' ANACI, i quali proseguono nella loro attività di presentazione dei rendiconti di gestione annuali in modo autonomo e autoreferenziale.

I due problemi esposti sono solo degli esempi, che mi servono per rappresentare la complessità dei problemi che abbiamo da affrontare.

Ma a questo punto, la domanda da porsi in modo onesto e sincero, ancora prima di iniziare l' attività di ricerca delle procedure adatte a gestire gli Enti Condomìnio in modo trasparente e vantaggioso per chi abita nella casa è la seguente:

I Condòmini vogliono essere amministrati con regole di "qualità"?


...la richiesta della qualità da parte dei condòmini

L' impressione che traggo talvolta è che della qualità del lavoro svolto, sembra che a nessuno importi nulla!

Gli amministratori, agli occhi dei condòmini, sembrano tutti uguali.

I condòmini non hanno mai pensato di organizzarsi per fare i loro interessi.

Non immaginano che la gestione condominiale potrebbe andare molto meglio se imparassero a comunicare, a farsi delle domande, a vedere l' amministrazione come fonte di guadagno e non di spesa.

E questo è il problema più difficile da affrontare!

Il mercato offre ciò che i consumatori vogliono.

Fino a che i condòmini non impareranno a richiedere servizi di gestione efficienti e di qualità, gli amministratori non avranno alcun interesse a lavorare meglio.

Perchè mai un amministratore dovrebbe organizzarsi per garantire trasparenza e qualità ai servizi amministrativi che offre, se nessuno lo richiede?


...obiettivi della Community

Per questo, la Community AziendaCondomìnio si pone a servizio dei condòmini, degli amministratori e dei fornitori di beni e/o servizi che vogliono organizzarsi per offrire e richiedere servizi di qualità.

Insieme troveremo le procedure operative necessarie per gestire gli Enti Condomìnio con criteri di qualità totale, e per migliorare la qualità della vita delle Comunità Residenziali.

Siamo disposti a parlare con tutte le persone che vogliano "mettersi in gioco" e siano disposte a "cambiare" e "migliorare".

Per noi la domanda "chi può fare l' amministratore?" non ha senso!

Ciò che vogliamo chiederci è: "Come si fa l' amministratore?"
 

orlandoagatino

Nuovo Iscritto
Certo, tutto quello che hai detto è giustissimo ma intanto ancora girano troppo furbi e chi
ha l'obbligo di regolamentare questa materia (che è più vasta di quello che sembra all'appa-
renza) dorme sonni tranquilli. Bisogna istituire al più presto un albo professionale di categoria
fissando precisi parametri di riferimento per stabilire i compensi (una sorta di tariffario).
Purtroppo tutto il resto sono solo chiacchiere. Un saluto.
 

Antonio Azzaretto

Membro dello Staff
Penso che l' albo professionale degli amministratori sia inutile e dannoso.

Penso che i condòmini, se vogliono, possono organizzare la propria comunità in modo efficiente, trovando i servizi necessari per gestire al meglio le proprie parti comuni.

Finchè non lo fanno, gli amministratori avranno la possibilità di percepire tangenti in modo così esoso da rendere il compenso deliberato dall' assemblea persino facoltativo.
 

StLegaleDeValeriRoma

Membro Assiduo
Professionista
Invito a leggere sulla scelta dell'amministratore professionista ed i compensi risibili il mio post sull'altra discussione avviata dal buon orlandoagatino "l'amministratore nominato direttamente dal costruttore".
Per quanto riguarda l'albo degli amministratori professionisti con esame di ammissione è non solo utile ma necessario e urgente con l'introduzione di censura ed eventuale radiazione per chi commette irregolarità.
L'introduzione delle tariffe, con un minimo ed un massimo ed un collegamento al numero dei condomini, sarebbe un giusto rimedio ai compensi risibili.
L'argomento è oltremodo di attualità.
Avv. Luigi De Valeri
 

orlandoagatino

Nuovo Iscritto
Mi dispiace sentire da un esperto come te che non possa essere utile un albo professionale per gli amministratori condomniali. Io lo ritengo a dir poco indispensabile proprio per dare ai condomini quella tranquillità di cui hanno tanto bisogno. La materia in questione è vasta e complicata. Non regolarizzarla in modo capillare significa soltanto incrementare vertiginosamente il numero dei processi civili in atto. Mi auguro che anche te ti ravveda in merito. Ciao un saluto.
 

Antonio Azzaretto

Membro dello Staff
La cosiddetta "tranquillità", deriva da un' organizzazione efficiente; ciò potrà succedere soltanto quando si riusciranno a trovare le procedure per dirigere e controllare l' esagerato potere concesso dalla legge all' amministratore.

Per avere un' idea di quanto la gestione condominiale sia oggi incontrollabile, si dovrebbe immaginare di unire il potere del governo, dei giornali, del presidente della rebubblica e di buona parte della magistratura, e di delegarlo tutto in blocco per un anno all' amministratore (...Berlusconi forse sarebbe contento!), con l' ulteriore problema di non poter riunire il parlamento per tutto questo periodo.

La realtà del mercato bisogna saperla vedere con obiettività, se veramente si vuole migliorare.

Di seguito voglio descriverti come funziona effettivamente questo mercato, affinchè non ci siano dubbi:


Il funzionamento distorto del mercato di gestione delle Comunità Resicenziali

La mancanza di un efficace controllo interno della gestione condominiale, e l' eccessivo potere attribuito dalla legge all' amministratore di condominio, invoglia (incentiva) i fornitori a pagare tangenti all' amministratore, al fine di ottenere i contratti da parte del condomìnio.
Anche l' amministratore, allo stesso modo, è invogliato (incentivato) ad accettare le tangenti dai fornitori, poichè, siccome i condòmini non hanno alcun controllo diretto sull' attività dei fornitori del loro Ente Condomìnio, pertanto, l' amministratore rimane libero di controllare o di non controllare i lavori svolti, e i fornitori stessi non hanno interesse (non hanno alcun incentivo) a fare il loro lavoro a regola d' arte; essi (i fornitori), in mancanza di un controllo esterno della loro attività, hanno l' obiettivo principale di consolidare il loro rapporto commerciale con l' amministratore di condomìnio, non con i condòmini, nonostante questi (i condòmini), siano (ed effettivamente sono) gli effettivi clienti e pagatori.
Il vantaggio per i fornitori di pagare tangenti in percentuale sugli incassi a loro dovuti per forniture ai condomìni, aumenta proporzionalmente al numero degli enti condomìnio di cui l' amministratore è:
Sia il rappresentante legale (ossia ha il potere di firmare i contratti a nome e per conto dell' Ente Condomìnio pagatore);
Sia il gestore tecnico (ossia ha il potere di decidere in autonomia e senza controlli le forniture e i servizi da affidare ai fornitori);
Sia il gestore amministrativo e finanziario (ossia ha il potere di decidere se pagare, quando pagare e come pagare i fornitori).
Questo enorme e incontrollato potere aziendale, causa una proporzionale enorme tentazione (da parte dell' amministratore), di accettare tangenti illegittime dai fornitori, i quali (fornitori), dal loro punto di vista, hanno tutto l' interesse (cioè hanno incentivi economici convenienti), a "condividere" parte degli incassi a loro dovuti con gli amministratori, poichè questi appaiono e si comportano, nonostante non lo siano effettivamente, come se fossero gli effettivi clienti.
Pertanto:
L' enorme potere aziendale degli amministratori, la mancanza di controllo della gestione, e la generale disinformazione dei condòmini, determina una conseguente debolezza commerciale dei fornitori e dei tecnici che lavorano per il condomìnio, e, quindi, la necessità di questi (dei fornitori e dei tecnici), di cercare accordi commerciali illegittimi al fine di ottenere dagli amministratori servizi e trattamenti di favore, o, perlomeno, per essere trattati con una onesta e dovuta reciprocità commerciale.


Il mercato "premia" gli amministratori "truffatori"

A causa del mercato "distorto" di cui abbiamo appena descritto il funzionamento, in assenza di un controllo dell' attività esterno che vogliamo definire e proporre tramite la Community AziendaCondomìnio, gli amministratori non avranno, (ed effettivamente non hanno), alcuna possibilità di dimostrare "obiettivamente" la propria onestà e trasparenza.
Per di più, gli amministratori "onesti", (che, pertanto, non hanno entrate diverse dai loro compensi), saranno, (ed effettivamente sono), costretti a praticare prezzi esageratamente alti in confronto ai prezzi che potranno, (ed effettivamente possono) praticare gli amministratori "truffatori", (poichè questi possono contare in aggiunta ai loro compensi "regolari", anche su cospicue tangenti "erogate" dai fornitori del condomìnio in cambio di contratti vantaggiosi e trattamenti commerciali convenienti).
 

Antonio Azzaretto

Membro dello Staff
Mi dispiace sentire da un esperto come te che non possa essere utile un albo professionale per gli amministratori condomniali. Mi auguro che anche te ti ravveda in merito. Ciao un saluto.

Orlando Agatino, mi sembra ingiusto che dai voto negativo alle mie risposte, senza difendere il tuo giudizio con argomenti convincenti.

Se sbaglio qualcosa, mi piacerebbe che me lo facessi notare, così che possa "ravvedermi"!

:sorrisone:
 

Antonio Azzaretto

Membro dello Staff
E' ricercando l' impossibile che l' uomo ha sempre realizzato il possibile.
Coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che appariva loro come possibile non sono mai avanzati di un solo passo.

Michail Bakunin






Pensieri fuori dai denti (lettera per i condòmini)

Spesso, guardando i Condòmini che si presentano in assemblea, mi torna in mente la storiella su un tizio che bussa alla porta di suo figlio:

  • "Gennaro", dice "Svegliati!"
    Gennaro risponde: "Non voglio alzarmi papà".
    Il padre urla: "Alzati, devi andare a scuola".
    Gennaro dice: "Non voglio andare a scuola".
    "E perchè no?" Chiede il padre.
    "Ci sono tre ragioni", risponde Gennaro:
    "Prima di tutto è una noia; secondo, i ragazzi mi prendono in giro; terzo, io odio la scuola".
    E il padre dice:
    "Bene, adesso ti dirò io tre ragioni per cui devi andare a scuola:
    Primo perchè è tuo dovere; secondo, perchè hai quarantacinque anni, e terzo, perchè sei il preside".



Svegliatevi, svegliatevi, siete adulti. Siete troppo grandi per dormire.

Svegliatevi!

Se non vi prendete "voi" le vostre responsabilità, qualcuno le prenderà al posto vostro e si prenderà cura dei "suoi" interessi.

......."L' amministratore ci pensa!", ecco quì la chiave di accesso alla gestione "malandrina" della casa!

"A cosa pensa?"....mi chiedo....."Smetta di pensare! Parliamone insieme, e, insieme, decidiamo quali servizi vogliamo e come vogliamo ottenerli!".

....Perchè tutto non si può avere! E' opportuno chiarire questo concetto per evitare di andare in cerca di amministratori "salvatori della patria".

E' necessario riuscire a "vedere" oltre la figura che chiamiamo amministratore di condominio!

Per riuscire a "vedere" la realtà, è sufficiente guardare "oltre" il signore che arriva ogni anno per chiedere di essere "riconfermato" con il vostro voto in assemblea.

Se andate a visitare gli studi che si occupano di gestione immobiliare, vedrete professionisti e fornitori di ogni ramo: Tecnico, amministrativo, fiscale, assicurativo.....che forniscono "servizi" per conto dello studio amministrativo.....cioè LUI ordina i servizi, e VOI....pagate!

.....Una vera pacchia, ma non per voi!!!

Voi, senza saperlo, "pagate" fornitori che non avete scelto, che lavorano come "partners" dell' amministratore.

Più esattamente si può scrivere che l' amministratore assume il ruolo di "procacciatore di affari" per i "suoi" fornitori!

.....scusate se sono ripetitivo: Gli "affari" i fornitori li fanno con gli amministratori! Non li fanno con "voi", anche se, in pratica, siete "voi" i "clienti" a tutti gli effetti, visto che "pagate" tutti i servizi tramite le rate condominiali.

Chi è tutta questa gente che lavora per voi?

Che ne sapete se i "vostri" fornitori lavorano bene o lavorano male?

Perchè ci deve essere questa enorme confusione di responsabilità e di compiti, che "obbliga" chi vi rappresenta (il vostro amministratore) a organizzare una rete di rapporti commerciali che lo "supporti" nel suo lavoro?

La risposta è semplice: Perchè voi non ci avete pensato! Non avete trovato professionisti e tecnici di vostra fiducia! Non vi siete preoccupati di "dirigere" l' amministratore, e lo avete lasciato "libero" di gestire i vostri interessi.

Viva la libertà!

.....ma vi chiedo umilmente:

"Cosa farà una libera volpe, chiusa in un libero pollaio, in mezzo a tante libere galline?"

Mi sta tornando in mente la scena dei condòmini che si recano in assemblea, spesso senza avere la minima consapevolezza dei problemi in discussione.

Ma voglio dirvi che non è colpa vostra......Se le cose nel vostro condominio vanno male non è colpa vostra, ma di un sistema di regole sbagliato!

Non ci credete?

Va bene! Facciamo un piccolo test:

Voglio diventare l' amministratore di casa tua!

.....dunque,

I soldi che mi servono me li dai in anticipo a rate.

Se non me li dai, ti obbligo a pagare minacciandoti con lettere raccomandate, e poi promuovo anche azioni legali nei tuoi confronti.

Se devi fare la spesa mi telefoni e mi dici cosa ti serve....e poi non ti preoccupare: Ci penso io ad andare al supermercato e dal panettiere e ti porto la spesa.

Se devi dipingere le pareti o aggiustare i mobili, mi telefoni...e non ti preoccupare: Ci penso io a trovare i fornitori giusti per te, te li mando a casa e pensano a tutto loro.

....e così via per ogni tipo di servizio.........la carta igienica? Ci penso io! La tintoria? Sono quì per questo....etc...etc....

Alla fine dell' anno, ma anche dopo, a volte anche mesi dopo, ti mando a casa il rendiconto di tutto quello che ho speso......ma senza regole:

I conti li faccio come mi pare!

Se ho speso di più di quanto mi hai già anticipato, i soldi che non mi hai pagato in anticipo me li dai a conguaglio: Anche se i fornitori che hanno lavorato per te li ho scelti io; i lavori da fare li ho decisi io; il controllo del lavoro svolto l' ho eseguito io; le regole per stabilire la qualità dei lavori svolti le ho decise io.

Se invece ho speso di meno (Ipotesi improbabile, ma, comunque, possibile), i soldi avanzati NON te li restituisco: Li conservo a credito, e li "storno" dai soldi che mi darai "in anticipo" il prossimo anno.

L' unico "diritto" che ti resta è quello di "approvare" o di "non approvare" il rendiconto che ti faccio, e di "accordarmi" la fiducia per l' anno successivo.

Tu lo faresti un contratto così? .....beh, neanche io!
 

jac0

Membro Senior
Proprietario Casa
Certo, tutto quello che hai detto è giustissimo ma intanto ancora girano troppo furbi e chi
ha l'obbligo di regolamentare questa materia (che è più vasta di quello che sembra all'appa-
renza) dorme sonni tranquilli. Bisogna istituire al più presto un albo professionale di categoria
fissando precisi parametri di riferimento per stabilire i compensi (una sorta di tariffario).
Purtroppo tutto il resto sono solo chiacchiere. Un saluto.

Il punto cruciale è proprio l'onestà dell'amministratore: se non è onesto la qualità va a farsi benedire! Personalmente ritengo che come una volta le ragazze cercavano un marito tra i carabinieri perché questi erano stati scelti sulla base di una rigorosa selezione gli amministratori vanno scelti tra coloro che sono assidui frequentatori della parrocchia. In entrambi i casi c'è una probabilità molto alta di trovare brave persone. Insomma c'è almeno un rischio controllato (basso) di avere fregature. Gli albi sono inutili: basta pagare la quota, per entrare.
 

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