Io invece sono del parere che è importante nell'infanzia e nell'adolescenza, proprio psicologicamente il bambino lo aspetta con ansia il regalo, dopo che i genitori sopratutto, con orgoglio, hanno aspettato un anno intero per poterlo fare E così via via crescendo, invitando i compagnetti della scuola dell'infanzia ed elementare. Non c'è niente di astruso, è un festeggiare e conseguentemente rafforzare ancora di più l'amicizia e lo stare insieme, è importante almeno sino alla maggiore età. Poi si festeggia il diploma, la laurea, e per non dimenticare gli amici di scuola si può festeggiare, ci si può riunire per festeggiare i decenni che sono passati ed è occasione per ricordare gli anni spensierati vissuti in gioventù. Non c'è bisogno per festeggiare, scambiarsi regali costosi, basta un pranzo, una cena tutti insieme, al ristorante o in campagna (quanti porchetti arrostiti, capitoni ecc...). Dalle mie parti (e immagino in tantissimi altri luoghi, città, paesi) ci si riunisce per la festa dei quarantenni, cinquantenni ecc..., nella cerchia di amici Quindi, festeggiare il compleanno presenta più di una sfaccettatura: è al contempo un evento personale, un pretesto per far festa, un modo per rafforzare il proprio narcisismo messo a dura prova dal passare degli anni (narcisismo genitoriale, nel caso del compleanno dei figli). Oggi, una festa di compleanno permette anche di mettere alla prova la solidità dei legami affettivi, resi ancor più necessari dall'indebolimento del tessuto sociale. Ripeto ancora una volta, tutto dipende anche da ciò che si intende per "festeggiare". La condivisione di un semplice pasto in famiglia o con alcuni amici può presentare maggiori benefici psicologici rispetto a una festa smodata o a un regalo sbagliato.
Questo, beninteso è il mio parere, condivisibile o meno.