ANTOPE
Membro Attivo
Salve a tutto il Forum, vorrei dei chiarimenti sull'azione di riduzione.
Sono interessato all'acquisto di una casa ricevuta dalla parte venditrice per succesione testamentaria.
Nel testamento del de cuius si stabilisce che alla parte venditrice viene assegnata una casa ( che è quella che mi interessa ), mentre all'altro erede vengono assegnati soldi e altri beni immobili.
Ho sentito due Notai e ognuno di loro mi ha dato una interpretazione diversa della possibile azione di riduzione che uno dei legittimari eventualmente danneggiato potrebbe intraprendere per vedersi riconosciuti i suoi diritti ad una equa distribuzione dell'eredità.
In particolare per un Notaio l'azione di riduzione si prescrive in un arco temporale di 10 anni dal momento in cui è aperta la successione e accettata l'eredità, e questo per tutelare l'acquirente di un immobile derivante da testamento;
per l'altro Notaio invece anche se ci sono termini tecnici in realtà l'azione di riduzione è un diritto che non va in prescrizione perchè potrebbero verificarsi delle condizioni che aprono i termini per una eventuale azione e in questi casi può essere difficile anche che una banca accetti erogare un mutuo su un bene acquistato da una persona che è come se non avesse il titolo per vendere anche se esiste un testamento che assegna a lui una casa.
Per quest' ultimo Notaio l'unica cosa che può garantire al 100% il futuro acquirente è un "Atto di Acquiescenza" da parte dell'altro erede che mette al riparo da ogni altra possibile azione di rivalsa.
Cosa ne pensate, potete aiutarmi?
Grazie a chi vorrà intervenire.
Antonio
Sono interessato all'acquisto di una casa ricevuta dalla parte venditrice per succesione testamentaria.
Nel testamento del de cuius si stabilisce che alla parte venditrice viene assegnata una casa ( che è quella che mi interessa ), mentre all'altro erede vengono assegnati soldi e altri beni immobili.
Ho sentito due Notai e ognuno di loro mi ha dato una interpretazione diversa della possibile azione di riduzione che uno dei legittimari eventualmente danneggiato potrebbe intraprendere per vedersi riconosciuti i suoi diritti ad una equa distribuzione dell'eredità.
In particolare per un Notaio l'azione di riduzione si prescrive in un arco temporale di 10 anni dal momento in cui è aperta la successione e accettata l'eredità, e questo per tutelare l'acquirente di un immobile derivante da testamento;
per l'altro Notaio invece anche se ci sono termini tecnici in realtà l'azione di riduzione è un diritto che non va in prescrizione perchè potrebbero verificarsi delle condizioni che aprono i termini per una eventuale azione e in questi casi può essere difficile anche che una banca accetti erogare un mutuo su un bene acquistato da una persona che è come se non avesse il titolo per vendere anche se esiste un testamento che assegna a lui una casa.
Per quest' ultimo Notaio l'unica cosa che può garantire al 100% il futuro acquirente è un "Atto di Acquiescenza" da parte dell'altro erede che mette al riparo da ogni altra possibile azione di rivalsa.
Cosa ne pensate, potete aiutarmi?
Grazie a chi vorrà intervenire.
Antonio