mapeit

Membro Senior
Proprietario Casa
Un'inquilino ha liberato, dopo parecchi anni, un mio appartamento in un condominio. Volendo procedere a dei lavori di ammodernamento, vorrei chiedere agli esperti di Propit dei suggerimenti per poter sfruttare al meglio le detrazioni e i bonus fiscali. L'impianto di riscaldamento è centralizzato con valvole termostatiche sui radiatori. Sostituire i radiatori in ghisa con quelli più moderni può rientrare in qualche "bonus" ? I due bagni sono da rifare completamente, così come la cucina con le relative tubazioni sotto il pavimento. L'impianto elettrico è da rifare, i serramenti e le relative tapparelle sono da cambiare. Il vecchio climatizzatore è da sostituire con uno più moderno con pompa di calore. Mi conviene affidarmi ad un'impresa che faccia il tutto emettendomi una fattura sulla quale applicare le detrazioni per ristrutturazione oppure eseguire i lavori singolarmente sfruttando vari bonus per risparmio energetico (asseverato ovviamente ...) e ristrutturazione ? Ci sono altre opportunità più favorevoli in base ai recenti decreti ? Grazie a chi vorrà fornire chiarimenti.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
In realtà singolarmente alcuni lavori indicati non godrebbero di detrazioni, ad es la sostituzione dei radiatori.
Lo diventano quando compresi in interventi più sostanziosi come sostituzione caldaia.
La detrazione burocraticamente più semplice è chiedere il tutto come ristrutturazione al 50%: ma puoi anche valutare di sfruttare le varie aliquote previste. Per una sommaria sintesi vedi
 

Biz Consulting

Membro Attivo
Professionista
Concordo con quello che dice @basty e aggiungerei un consiglio.
Visto il numero degli interventi da effettuare e visto che alcuni (es. sostituzione tubi e rifacimento bagno e cucina), a seconda dell'invasività, potrebbero ricadere dalla manutenzione ordinaria alla ristrutturazione, ti conviene sentire un professionista (geometra, architetto, ingegnere) prima di procedere in autonomia per singoli lavori.

Questo prima ancora di farti fare preventivi dalle imprese, che è il passaggio successivo.
Altrimenti rischieresti di trovarti a valutare valanghe di offerte fatte singolarmente senza un progetto sistematico a monte che tenga conto del complesso degli interventi e, per questo motivo, potenzialmente incomplete o non adatte al tuo immobile.

Facendo fare un sopralluogo preliminare, invece, avresti una serie di vantaggi non da poco:
  1. certezza dell'inquadramento delle opere
  2. se alcune di esse ricadessero almeno in manutenzione straordinaria potresti accorparvi anche quelle che, singolarmente, non potrebbero essere agevolate e, dunque, detrarre pure queste ultime (es. cambio radiatori)
  3. non correresti il rischio di fare senza saperlo dei lavori che potrebbero richiedere comunicazioni o richieste autorizzative in Comune e, quindi, commettere abusi edilizi che comprometterebbero l'ottenimento dei bonus in caso di verifiche
E, ciliegina sulla torta, dato che i costi professionali (sopralluoghi, progettazione, gestione pratiche comunali, ecc.) sono anch'essi detraibili, avresti l'ulteriore vantaggio di fare tutto come si deve a fronte di una spesa assolutamente conveniente eliminando la possibilità di commettere sbagli che ti costerebbero cari in termini di tempo e denaro (ritiro detrazioni, sanzioni, interessi, ecc.)
 

Fift@

Membro Assiduo
Professionista
In linea di principio, chi chiede delucidazioni su questo maledetto bonus 110%, non vuole anticipare un euro. Quindi quando si chiarisce che serve prima di tutto il parere di un Professionista, tutto muore lì per non sganciare un euro
 

Biz Consulting

Membro Attivo
Professionista
In linea di principio, chi chiede delucidazioni su questo maledetto bonus 110%, non vuole anticipare un euro. Quindi quando si chiarisce che serve prima di tutto il parere di un Professionista, tutto muore lì per non sganciare un euro
Concordo con te.
Infatti noi riceviamo una media di 4-5 chiamate al giorno da parte di persone che vorrebbero ottenere il superbonus, la metà delle quali non hanno la più pallida idea di cosa dicano le nuove norme tecniche e fiscali.
Deve essere ben chiaro che esiste l'obbligatorietà delle diagnosi energetiche preliminari, seguite dalla redazione di una valanga di certificazioni e asseverazioni.
Se poi si vuole fruire di cessione del credito/sconto in fattura, vanno aggiunti anche CAF/commercialisti alla squadra.
Quindi il coinvolgimento di una o, più facilmente, diverse figure professionali è una prassi sine qua non per chi ha intenzione di accedere ai superbonus.

La timeline corretta è:
  1. sopralluogo tecnico
  2. diagnosi
  3. progetto
  4. computo metrico/capitolato
  5. verifiche economico fiscali su capienza/possibilità sfruttamento cessione credito
  6. preventivi
  7. screening offerte bancarie (in caso di mancanza liquidità immediata e richiesta cessione credito)
  8. pratiche autorizzative
  9. esecuzione lavori (da monitorare costantemente a livello tecnico e fiscale per tutta la durata)
  10. chiusura lavori con redazione asseverazioni (nel caso si scegliesse la cessione del credito su base SAL, anche moltiplicata per tre step durante l'esecuzione lavori) e invio comunicazioni Enea
Chi sta chiedendo preventivi in giro senza un progetto a monte, non perda tempo, perché non serve a niente.
Chi pensa di fare i lavori "aggratis" (o quanto meno senza anticipare nulla), si dia un pizzicotto e si svegli perché è impossibile.
Se fosse così facile rifare casa senza spendere un euro, pensate che avrebbero scritto tanto per fare quasi 300 pagine di norme, decreti e circolari connessi?...
 

Fift@

Membro Assiduo
Professionista
Premesso che i requisiti sono molto restrittivi, se ci dovessero essere errori decade tutto e sono dolori perché occorrerà restituire il credito ottenuto. Fermo restando che ancora le banche non sanno niente, le imprese saranno tartassate da perditempo e richieste di informazioni. Qui il messaggio che è passato è, non si paga niente è tutto gratis.
 

mapeit

Membro Senior
Proprietario Casa
In effetti credo che Biz Consulting abbia ragione. Non affidandosi ad un professionista si rischia di cadere nelle trappole di quelle 300 pagine di norme, postille e circolari rendendo l'intervento un bagno di sangue sia dal punto di vista finanziario che da quello "tecnico", ovvero ottenendo un risultato scarso in termini di qualità del lavoro.
 

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