Salve a tutti.
Con sorpresa ho scoperto che il mio comune, non ad alta densità abitativa, con una delibera comunale volta a favorire i contratti 3+2, ha aderito all'accordo territoriale del comune X a cui far riferimento per il calcolo del canone.
Ho in scadenza un contratto transitorio, probabilmente da rinnovare (avrei fatto un 4+4) ma la cosa a questo punto è interessante: il comune prevede un risparmio dell'aliquota IMU dello 0,25% rispetto ai contratti 4+4, agevolazioni cedolare secca al 10%, non male! Considerato lo stato dell'immobile ho preso il valore massimo del coefficiente (nuova costruzione, riscaldamento singolo, bagno completo, garage, posto auto, terrazza, giardino privato e presenza di mobilio/elettrodomestici completi) e sono arrivata ad una cifra di 680 euro senza considerare neppure gli adeguamenti ISTAT dal 2009 ad oggi . In realtà la richiesta attuale è di 550, pensavo di portarla a 600 … ma non certo 700 e passa euro. Chiedo se è corretta l'applicazione in un contratto concordato di una cifra inferiore a quella scaturita dai calcoli relativi. In caso negativo dovrò prendere un valore di riferimento medio più basso? Grazie
Con sorpresa ho scoperto che il mio comune, non ad alta densità abitativa, con una delibera comunale volta a favorire i contratti 3+2, ha aderito all'accordo territoriale del comune X a cui far riferimento per il calcolo del canone.
Ho in scadenza un contratto transitorio, probabilmente da rinnovare (avrei fatto un 4+4) ma la cosa a questo punto è interessante: il comune prevede un risparmio dell'aliquota IMU dello 0,25% rispetto ai contratti 4+4, agevolazioni cedolare secca al 10%, non male! Considerato lo stato dell'immobile ho preso il valore massimo del coefficiente (nuova costruzione, riscaldamento singolo, bagno completo, garage, posto auto, terrazza, giardino privato e presenza di mobilio/elettrodomestici completi) e sono arrivata ad una cifra di 680 euro senza considerare neppure gli adeguamenti ISTAT dal 2009 ad oggi . In realtà la richiesta attuale è di 550, pensavo di portarla a 600 … ma non certo 700 e passa euro. Chiedo se è corretta l'applicazione in un contratto concordato di una cifra inferiore a quella scaturita dai calcoli relativi. In caso negativo dovrò prendere un valore di riferimento medio più basso? Grazie
Ultima modifica: