Dimaraz

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2. la richiesta del codice fiscale condominiale non è obbligatoria (e dunque non lo è l'apertura di un c/c condominiale);

Su questo torno a ribadire che non sono concorde...seppur l' Agenzia delle Entrate si sia "premurata" di dire il contrario (rammento che comunque l' Agenzia delle Entrate non ha poteri normativi)..ergendosi a Giano bifronte.

E' fatto obbligo di munirsi di Codice Fiscale a tutte le persone fisiche ed enti (Giuridici o meno).
E sono previste pure sanzioni per chi non ottempera.
 

uva

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La questione dell'obbligo/non obbligo di chiedere il codice fiscale per un Condominio minimo o piccolo è stata dibattuta diverse volte sul Forum.
Secondo l'opinione di alcuni, incluso @Nemesis , il codice fiscale occorre solo se e quando il Condominio diventa sostituto d'imposta.

A @wmar può interessare questa discussione sull'argomento:
Costituzione condominio | Pagina 3 | propit.it - Forum per la Casa
(post dal n. #44 in avanti)
 

wmar

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La questione dell'obbligo/non obbligo di chiedere il codice fiscale per un Condominio minimo o piccolo è stata dibattuta diverse volte sul Forum.
Secondo l'opinione di alcuni, incluso @Nemesis , il codice fiscale occorre solo se e quando il Condominio diventa sostituto d'imposta.

A @wmar può interessare questa discussione sull'argomento:
Costituzione condominio | Pagina 3 | propit.it - Forum per la Casa
(post dal n. #44 in avanti)

Innanzitutto grazie davvero per i tuoi link. Ho saputo che più di 20 anni fa il condominio in oggetto si dotò di un codice fiscale, poi formalmente cessato poco dopo... Mi rimangono per adesso questi dubbi:

1. Accantonando per un momento la questione della obbligatorietà del codice fiscale anche per i condomini minimi,
se un condominio minimo si dota di codice fiscale (sia esso o meno obbligatorio) diventa per ciò stesso sostituto d'imposta qualora dovesse materialmente presentarsi la necessità di pagare spese relative alle parti comuni?

2. Qualora l'assemblea deleghi un condomino per gli adempimenti e i pagamenti, quali sono precisamente le responsabilità che questi si accolla? E sono differenti a seconda se le operazioni di pagamento avvengano da c/c personale o da uno intestato al condominio (con codice fiscale, ovviamente)? Non mi riferisco tanto alle somme di denaro in sé che transiterebbero sul conto quanto ad eventuali negazioni, in seguito ad accertamenti dell'agenzia fiscale, del diritto alle agevolazioni per i condòmini (a causa di errori, omissioni etc.).

3. Dalle discussioni che hai gentilmente linkato emerge, com'era prevedibile, che continua ad essere seguita e consigliata, nel caso del ricorso alle detrazioni ordinarie per lavori di manutenzione straordinaria sulle parti comuni (es. bonus facciate), la prassi della intestazione delle fatture ai singoli condòmini per la quota di spettanza. Addirittura ho verificato in questi giorni, come già detto, che alcuni tecnici stanno facendo seguire, ai condòmini di condomìni minimi con ingressi indipendenti per le singole unità abitatative, questa procedura anche per la cessione del credito.
Quest'ultimo è il mio dubbio principale.
 

Dimaraz

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1. Accantonando per un momento la questione della obbligatorietà del codice fiscale anche per i condomini minimi,
se un condominio minimo si dota di codice fiscale (sia esso o meno obbligatorio) diventa per ciò stesso sostituto d'imposta qualora dovesse materialmente presentarsi la necessità di pagare spese relative alle parti comuni?

1)E' una questione di "lana caprina".
Non tutte le "spese comuni" sono soggette a ritenuta d'acconto.
Nello stretto ambito delle ristrutturazioni/efficientamenti energetici le Ritenute Fiscali sono operate solo dalla Banca con cui si salda il conto.
Un Condominio "minimo" molto spesso nemmeno vuol fare fare la Fattura per le prestazioni comuni.

Ma restando nella "legalità" ogni acquisto/prestazione/fornitura "comune" dovrebbe essere fatturata al Condominio...e da questo sorge l'obbligo di Codice Fiscale.

Quando il "contatore elettrico" per le scale/fontana/irrigazione giardino viene intestato ad uno dei Condomini nei fatti si contravviene ad una norma con il fornitore di elettricità.

2)Svariate. Per cominciare si assume la responsabilità sulla destinazione dei soldi....quindi è bene che non li mischi con il proprio patrimonio alias c/c personale.
(Il c/c del Condominio necessità di Codice Fiscale del Condominio)
 

uva

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Innanzitutto grazie
Prego!
Rispondo brevemente ai tuoi quesiti.

1) Il Condominio non diventa automaticamente sostituto d'imposta.
Lo è ad esempio quando vi sono dei dipendenti, tipo il custode, o contratti di appalto. La fornitura di utenze come energia elettrica non fa parte di questa tipologia di contratti.
Allego la circolare dell'Agenzia delle Entrate dove puoi approfondire l'argomento (capitolo 3 - contratti interessati).

2) Se non viene aperto un c/c intestato al Condominio (cosa che richiede il codice fiscale del Condominio stesso), è opportuno che la persona fisica ne utilizzi uno (intestato a lei personalmente) dedicato esclusivamente al Condominio, distinto dai suoi movimenti personali.
Chi opera sui c/c è comunque responsabile verso gli altri condòmini: purtroppo vi sono anche amministratori regolarmente nominati che "scappano con la cassa" appropriandosi di denaro altrui!

3) Circa la cessione del credito non so come funziona.
La prassi di intestare le fatture dell'impresa che esegue i lavori ai singoli condòmini era stata citata nella discussione che ho linkato, ma non si parlava di cessione.
 

Allegati

  • RIT.ACC.CONDOMINIO.pdf
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uva

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