farei firmare al locatario lo stesso contratto con inizio dalla data in cui il vecchio e' resuscitato
Se stipuli un contratto identico a quello di cui avevi comunicato la risoluzione all'Agenzia delle Entrate (con decorrenza successiva alla risoluzione) si tratta di un nuovo contratto; non la "resurrezione" di quello "vecchio" risolto/chiuso/finito.
Sarebbe comunque una mossa sbagliata.
Perché non possono coesistere due contratti di locazione per lo stesso immobile: quello "vecchio" ancora in essere a seguito ordinanza del giudice, e quello nuovo che firmereste tu e il conduttore.

Potrebbe essere logico comunicare all'Agenzia la proroga del contratto "vecchio", ossia la prosecuzione del contratto del quale avevi comunicato la risoluzione.
In passato ho seguito un caso di risoluzione di un contratto di locazione seguita da "pentimento" e da proroga. Il locatore aveva risolto il contratto alla scadenza, previa disdetta, e poi ha deciso di mantenerlo in vita con lo stesso inquilino invece di mandarlo via.
L'Agenzia delle Entrate accettò di annullare la risoluzione e registrare una proroga. La pratica venne svolta allo sportello dopo avere spiegato la vicenda al funzionario.
 
La pratica venne svolta allo sportello dopo avere spiegato la vicenda al funzionario.
Teoricamente dovrebbe essere registrata una proroga tardiva senza sanzioni visto dovuta a sentenza. Ma non sono sicuro che in Agenzia delle Entrate siano così comprensivi
 

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