Che poi sia una scelta personale, hai ragione solo sul piano teorico:
- nel momento che si prospetta lo sconto in fattura, i prezzi quotati sono ampiamente maggiorati (non c'era bisogno della Gabanelli e il suo meritevole Dataroom sul tema, per capirlo): sarebbe folle che a fronte di tale preventivo, il singolo optasse per la cessione del credito.
E' e rimane sempre una scelta personale: su diversi condòmini, alcuni potrebbero optare per lo sconto in fattura, altri per la cessione del credito e altri ancora per la detrazione in dichiarazione (con comprensibile disperazione da parte dell'amministratore)
Che lo sia solo teoricamente non comporta un minore impegno lavorativo, poiché sempre e comunque sarà necessario avere da parte di ogni interessato una dichiarazione con la quale attesti di essere nelle condizioni oggettive e soggettive di poter disporre del credito e di optare per lo sconto in fattura (oppure per la cessione) oltre ad affrontare le relative pratiche fiscali.
sarebbe folle che a fronte di tale preventivo, il singolo optasse per la cessione del credito.
Non sempre manca la convenienza per il singolo a scegliere la cessione del credito (o addirittura la detrazione in dichiarazione): alcune ditte trattano gli oneri finanziari conseguenti all'applicazione dello "sconto in fattura" considerandoli una loro spesa e aumentando di conseguenza i prezzi, ed è il tuo esempio; altre ditte li fatturano a parte, mantenendo i prezzi più bassi, e in questo caso li oneri finanziari andranno ripartiti solamente tra i condòmini che hanno aderito allo "sconto in fattura".
la gestione della pratica passa per la maggior parte degli adempimenti burocratico-fiscali tra l'impresa e la banca eventualmente finanziatrice dell'impresa (almeno da quel che ho capito dalal APP predisposta
Per quanto riguarda il minor carico di adempimenti burocratici è vero, mancano tutti quelli intercorrenti tra cedente e cessionario; ed è per questo, secondo me, che il compenso amministratore non può essere uguale per le due situazioni ma proporzionato al diverso impegno.
Gli adempimenti fiscali a carico del Condominio (e quindi dell'amministratore) sono però gli stessi.
Non mi pare che l'unica differenza sia quella indicata: innanzi tutto la differenza sta nella esposizione finanziaria del condominio.
Nel caso di cessione del credito, l'esposizione è tutta a carico del condominio, che anticipa tutti i denari connessi all'appalto, eventualmente mitigata dai contributi percepiti a SAL, ma sempre a posteriori.
Nel caso di sconto in fattura l'esposizione del condominio, salvo incidenti e sottovalutazione di intoppi, si limita alle voci non beneficianti dei bonus e dello sconto: c'è una bella differenza : da 100% a 10-20% dell'appalto
L'esposizione finanziaria del Condominio rimane la stessa.
Se affrontiamo un intervento di 100.000 euro con lo "sconto in fattura" (mettiamo) del 90% per "bonus facciate", i condòmini NON pagheranno 10.000 euro come si è portati facilmente a credere. Il pagamento è sempre di 100.000 euro: 10.000 euro mettendoli di tasca propria, 90.000 euro "cedendo" il loro credito al fornitore.
E' questa la cifra "materialmente sborsata", della quale rimangono responsabili: se il beneficio dovesse decadere per qualche errore, magari fatto in buona fede, saranno loro a dover materialmente pagare l'Erario restituendo quei 90.000 euro (più sanzioni e interessi). Motivo in più per pretendere dal proprio amministratore preparazione e approfondimento affinché tratti la materia con sicurezza, oltre a serietà, attenzione e precisione.
Si dovrebbe inoltre tener conto che l'amministratore, in qualità di committente a nome del Condominio, è sempre (D.Lgs. 81/2008) responsabile dei lavori;, che è una figura diversa da D.L. e Coordinatore sicurezza; unica eccezione se venisse appositamente nominata una terza persona retribuendola a parte (poiché sarebbe un'ulteriore spesa i condòmini di solito, per non dire sempre, non lo fanno).
Spesso sfugge che ognuno di noi, anche nel privato, quando siamo committenti e appaltiamo un lavoro (per tinteggiare la casa, per sistemare un impianto idraulico, per ... qualsiasi cosa) diventiamo automaticamente, per la normativa della sicurezza sul lavoro, "responsabili dei lavori" con relativi compiti e responsabilità; lo stesso è per chi rappresenta il Condominio committente.
Questa responsabilità non cambia con l'applicazione o meno dello "sconto in fattura" da parte della ditta.
E infine, l'estensione della polizza assicurativa professionale, che da normativa l'amministratore ha obbligo di integrare con apposita appendice specifica per "ogni" lavoro straordinario affrontato nei Condomini, nel calcolare la maggiorazione di premio tiene conto del valore totale del cantiere, non del valore "scontato".
Considerato che anche nella gestione della contabilità relativa al lavoro straordinario non c'è differenza tra avere lo "sconto in fattura" oppure no, penso sia corretto mantenere come "base" l'imponibile totale dei lavori e non l'importo scontato; mentre troveri giusto diversificare le percentuali a seconda dell'effettivo impegno richiesto dalle varie situazioni.
Grazie a te per aver posto l'argomento; probabilmente ognuno di noi manterrà la sua idea, ma è sempre piacevole il confronto.