Franci63

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Proprietario Casa
Puoi vendere alla cifra che vuoi; è sufficiente che sia superiore al valore catastale per evitare accertamenti fiscali (a meno che tu sia pieno di creditori, ma lo hai già
escluso ).
Fino a prova contraria siamo liberi di vendere i nostri beni alla cifra che vogliamo .
Ho fatto lo stesso con mia figlia, senza alcun problema.
 

basty

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Proprietario Casa
@Franci63 :Certamente dichiarare una cifra superiore o uguale al valore catastale, mette al riparo da accertamenti fiscali, credo limitatamente alle compravendite di immobili abitativi.

Non sono sicuro invece che possa evitare eventuali rivendicazioni ed impugnazioni all'apertura della successione, se detto valore si dimostrasse di molto inferiore ai valori di mercato.
Vero però che a distanza di anni non è facile dimostrare il realistico valore di mercato.

Cosa ne pensi?
 

Franci63

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Proprietario Casa
Premesso che ogni situazione fa storia a sé, non mi pare ci sia obbligo di vendere a prezzo di mercato.
Inoltre qui si parla di vendita di quota di immobili (75%), che ovviamente sul mercato sarebbe poco appetibile per chiunque, tranne il comproprietario.
Non sono sicuro invece che possa evitare eventuali rivendicazioni ed impugnazioni all'apertura della successione, se detto valore si dimostrasse di molto inferiore ai valori di mercato
Si, se ci fossero altri eredi potrebbero contestare come vendita mista a donazione; ma la parte in donazione ( da dimostrare), può essere la quota disponibile .
 

griz

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Professionista
Ma se ti risposi, con la divisione dei beni, dove è il problema
la quota ereditaria esiste a prescindere dalla comunuone o separazione dei beni, comunque nel caso in analisi sarebbe difficile dimostrare l'eventuale incongruità del valore di quote di comproprietà da parte di un'eventuale moglie che compare dopo anni e entrerebbe nell'asse ereditario alla morte
 

moralista

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La quota ereditaria esiste nei confronti degli eredi, non con quelli esclusi per divisione (separazione)
 
Ultima modifica:

Gianco

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Professionista
La sola separazione non esclude il diritto all'eredità del coniuge separato. Solo con il divorzio l'ex coniuge lo perde.
 

Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
La sola separazione non esclude il diritto all'eredità del coniuge separato
Il coniuge cui non è stata addebitata la separazione con sentenza passata in
giudicato
, ha gli stessi diritti successori del coniuge non separato.
Il coniuge cui è stata addebitata la separazione con sentenza passata in giudicato ha diritto soltanto a un assegno vitalizio se al momento dell'apertura della successione godeva degli alimenti a carico del coniuge deceduto. L'assegno è commisurato alle sostanze ereditarie e alla qualità e al numero degli eredi legittimi, e non è comunque di entità superiore a quella della prestazione alimentare goduta. La medesima disposizione si applica nel caso in cui la separazione sia stata addebitata a entrambi i coniugi.
 

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