Comproprietà ed usufrutto

[Nemesis]

che intendi?

Che la concessione in locazione infranovennale di un immobile in comunione è un atto di ordinaria amministrazione. Pertanto, ex art. 1105 c.c., le deliberazioni della maggioranza dei partecipanti, calcolata secondo il valore delle loro quote, sono obbligatorie per la minoranza dissenziente. Quindi (relativamente ai soli rapporti tra i comunisti) per la concessione in locazione occorre almeno la maggioranza delle quote dei soggetti partecipanti alla comunione.
Mentre (relativamente agli effetti esterni alla comunione) la locazione di una cosa comune da parte di un comproprietario svolgerebbe pienamente i suoi effetti anche quando il locatore abbia violato i limiti dei poteri che gli spettano ex art. 1105 c.c., poiché ai fini della stipula del contratto di locazione è sufficiente che abbia la disponibilità dell'immobile locato.

 

[Gianco]

Nemesis, è quello che ho scritto prima. Cioè: "Il reddito dell'immobile va ripartito per quote fra i proprietari ed il/gli usufruttuari. I nudi proprietari sono esclusi. In altre parole la somma delle rispettive quote dei proprietari con quelle dello o degli usufruttuari equivale a 100/100 o se preferisci 1000/1000.

 

[Nemesis]

Nemesis, è quello che ho scritto prima. Cioè: "Il reddito dell'immobile va ripartito...

Quando capirai che si stava discutendo di altri elementi da tenere in considerazione nella situazione prospettata, di là dalla ripartizione del reddito fondiario tra i soggetti coinvolti (e che non pareva risultasse dubbia all'OP)? E cioè di quale sia la maggioranza necessaria affinché un bene posseduto in comunione possa essere locato a terzi e delle conseguenze riguardanti sia i rapporti interni tra i comunisti sia i rapporti tra un eventuale comunista dissenziente e il conduttore. Che è quello che all'OP non risulta(va) chiaro.

 

[Gianco]

Scusa, ma credi che il tuo ultimo intervento si riferisca ad un altro quesito. Ho riletto più volte tutti gli interventi e trovo il tuo ultimo fuori luogo. Probabilmente, mi sono perso un passaggio. O l'hai perso tu? Pertanto confermo tutti i miei interventi.

 

[Nemesis]

Scusa, ma credi che il tuo ultimo intervento si riferisca ad un altro quesito

Invece risponde al quesito dell'OP: "si ma non potrebbero opporsi alla volontà dell'usufruttuario giusto?"

Pertanto confermo tutti i miei interventi.

Continua pure a confermare fin che vuoi... questioni che erano già pacifiche e che nessuno ha messo in dubbio.

 

[quiproquo]

Non volevo intervenire...e infatti non entro nel "conflitto"...Mi limito al mio caso...emblematico credo per il dibattito.
Da oltre 25 anni la prima figlia è nuda proprietaria 100% dell'alloggio in cui vive dall'inizio; Ed io usufruttuario al 100%...la seconda figlia è nuda proprietaria di un alloggio che è stato dato da me, usufruttuario al 100%, in locazione con regolare contratto ad una coppia di rumeni...Un terzo alloggio in montagna: nuda proprietà: un sesto cadauno le due sorelle, quattrosesti al padre sottoscritto; e l'usufrutto al 100% sempre al sottoscritto. Ebbene in tutti questi anni da sempre ho dovuto pagare su i tre alloggi sia l'ICI-IMU, sia le spese condominiali, sia la tassazione ai fini IRPEF o altro;
I canoni della locazione da oltre venti anni sono stati sempre incamerati dal sottoscritto...così pure la scelta dei conduttori e dei relativi contratti sempre a me intestati...insomma le mie due figlie dovranno farsi carico di tutto quando, Jaco permettendo, il buon Dio vorrà richiamarmi nell'al di là... E nessuna autorità si è fatta viva nei confronti delle mie figlie. Insomma l'usufruttuario
è il "Deu ex machina"...mentre il nudo proprietario
è chiamato a "sganciare" solo nel caso di rilevanti
interventi ristrutturativi. Mi sbaglio??? Quiproquo.

 

[Nemesis]

Insomma l'usufruttuario
è...

quello che percepisce i frutti e quindi è il solo soggetto passivo d'imposta. Sia ai fini dell'IRPEF sia ai fini dell'IMU.
Se ha l'usufrutto totale.