Mgrazia@

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Proprietario Casa
Buongiorno,
sono a chiederVi un parere in merito alla seguente vicenda.
Nel marzo 1986, abbiamo presentato istanza di condono di cui alla legge n. 47 del 1985 al Comune di competenza per la casa di abitazione, pagando gli importi dovuti a titolo di oblazione.
Nel 2018, recandoci dal Notaio ci dice che per detto immobile manca il permesso di costruire in sanatoria.
ci rechiamo dal Comune e scopriamo che la domanda di condono è rimasta chiusa nel cassetto.
Successivamente alla nostra richiesta il comune ci richiede una serie di elaborati. Forniamo tutto per il tramite di un ingegnere. Ora per definire la domanda ci richiedono gli oneri concessori.
A Vostro parere, stante l'assoluta inerzia del Comune in tutti questi anni, come dovrebbero essere quantificati gli oneri concessori?
1 ipotesi: tariffa del 1985 con rivalutazione istat;
2 ipotesi tariffa 1985 con interessi degli ultimi 10 anni;
3 ipotesi: varie ed eventuali.

Grazie del vostro cortese riscontro
 

salves

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Occorre verificare se esistono circolari e leggi regionali in merito. Solitamente tariffe del 1985 più interessi.
 

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