celefini

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Quando si effettuano bonifici bancari fiscali, con indicazione della partita IVA del beneficiario (ditta che ha eseguito i lavori ), e del codice fiscale dell'ordinante, la Banca è tenuta per legge ad effettuare la ritenuta d'acconto nei confronti del beneficiario , sull'importo bonificato. La ritenuta d'acconto sino al Luglio 2011, era del 10%, dopo tale data è stata ridotta al 4 %, in seguito alle lamentele delle categorie imprenditoriali. La Banca a fine di ogni anno fiscale, è tenuta a certificare,ai vari binificati, gli importi trattenuti a titolo di ritenuta d'acconto, in modo che gli stessi possano successivamente detrarli. Detto questo, a te interessa poco se i tuoi beneficiari, abbiano ricevuto o meno l'importo detratto della ritenuta, l'unica cosa che devi verificare, è che il bonifico sia stato eseguito correttamente. Questo serve solo nel caso in cui l' Agenzia delle Entrate, ti chieda conto, degli sgravi effettuati in dichiarazione dei redditi, infatti i controlli vengono fatti a campione e non in modo analitico.
 

wmar

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Quando si effettuano bonifici bancari fiscali, con indicazione della partita IVA del beneficiario (ditta che ha eseguito i lavori ), e del codice fiscale dell'ordinante, la Banca è tenuta per legge ad effettuare la ritenuta d'acconto nei confronti del beneficiario , sull'importo bonificato. La ritenuta d'acconto sino al Luglio 2011, era del 10%, dopo tale data è stata ridotta al 4 %, in seguito alle lamentele delle categorie imprenditoriali. La Banca a fine di ogni anno fiscale, è tenuta a certificare,ai vari binificati, gli importi trattenuti a titolo di ritenuta d'acconto, in modo che gli stessi possano successivamente detrarli. Detto questo, a te interessa poco se i tuoi beneficiari, abbiano ricevuto o meno l'importo detratto della ritenuta, l'unica cosa che devi verificare, è che il bonifico sia stato eseguito correttamente. Questo serve solo nel caso in cui l' Agenzia delle Entrate, ti chieda conto, degli sgravi effettuati in dichiarazione dei redditi, infatti i controlli vengono fatti a campione e non in modo analitico.

Si tratta di una detrazione complessiva di circa 2.000 euro (da effettuarsi, ovviamente, in dieci anni), faticosamente conquistata negoziando con le due imprese, per cui ci terrei molto a non perderla. Il problema è se io, omettendo la causale ABI "ZX" (la precisazione della causale è facoltativa e in caso di omissione viene attribuito d'ufficio la causale "48" corrispondente a "bonifico a suo favore") e indicando tutti i dati (nell'ordine: descrizione sintetica dell'intervento di manutenzione straordinaria eseguito; riferimento alla L. 449/1997; codice fiscale dell'ordinante; partita IVA del beneficiario), abbia o meno effettuato il bonifico "correttamente".
Se, come dici, i controlli vengono effettuati a campione (e dunque non andando a spulciare nell'anagrafe tributaria, alla quale immagino la banca del beneficiario abbia inviato i dati della ritenuta, tra i quali anche il mio codife fiscale quale codice fiscale dell'ordinante), allora nel 730/2013 mi avvarrò della detrazione, dovessi anche verificare che la banca del beneficiario, a causa della omissione del codice "ZX", non ha operato la detrazione.
 

dolly

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Detto questo, a te interessa poco se i tuoi beneficiari, abbiano ricevuto o meno l'importo detratto della ritenuta, l'unica cosa che devi verificare, è che il bonifico sia stato eseguito correttamente. Questo serve solo nel caso in cui l' Agenzia delle Entrate, ti chieda conto, degli sgravi effettuati in dichiarazione dei redditi, infatti i controlli vengono fatti a campione e non in modo analitico.
Scusa, celefini, daccordo che a wmar non possa interessare che al beneficiario gli sia stata decurtata o meno la ritenuta, ma verificando questa condizione, potrà accertarsi se il bonifico è stato effettuato (o meno) correttamente. Non è rilevante che non abbia indicato il numero di fattura, fattura che potrà comunque esibire (congiuntamente agli altri documenti eventualmente richiestigli) in caso di controllo 36ter da parte dell'Amm.Finanziaria.
Saluti
dolly
 

celefini

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Non credo che un'istituto bancario, sia disponibile a fornire se sia stata o meno effettuata la ritenuta d'acconto. Certamente trattandosi della banca dell'ordinante, in via del tutto amichevole potrà chiedere al Direttore, tale notizia. Il buon fine di un bonifico, si ha quando sono indicati : Ordinante e beneficiario, con relativi cod.fisc/P.IVA, legge di cui si chiede l'applicazione, se del 36% o del 55%, eventualmente, non si può indicare il numero del documento fiscale ( fattura ), purchè la somma del bonifico, sia uguale, alla somma della fattura.
 

dolly

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Professionista
Non credo che un'istituto bancario, sia disponibile a fornire se sia stata o meno effettuata la ritenuta d'acconto. Certamente trattandosi della banca dell'ordinante, in via del tutto amichevole potrà chiedere al Direttore, tale notizia.
L'informazione potrà essere richiesta direttamente al fornitore beneficiario del bonifico. Per tutto il resto, fidati di quanto ho asserito.
Saluti
dolly;)
 

celefini

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Cara Dolly, non avevo dubbi su quanto da te asserito. Rimangono comunque le mie perplessità sulla disponibilità delle banche. Certamente, la via più facile è chiedere a chi si è fatto il bonifico, l'importo effettivo a lui accreditato. Nel nostro forum, sono proprio questi scambi di opinioni, che molte volte, diradano le nebbie che ci avvolgono, nel nostro quotidiano.
 

wmar

Membro Attivo
Proprietario Casa
Non credo che un'istituto bancario, sia disponibile a fornire se sia stata o meno effettuata la ritenuta d'acconto. Certamente trattandosi della banca dell'ordinante, in via del tutto amichevole potrà chiedere al Direttore, tale notizia. Il buon fine di un bonifico, si ha quando sono indicati : Ordinante e beneficiario, con relativi cod.fisc/P.IVA, legge di cui si chiede l'applicazione, se del 36% o del 55%, eventualmente, non si può indicare il numero del documento fiscale ( fattura ), purchè la somma del bonifico, sia uguale, alla somma della fattura.

Tutti dati che ho indicato nel campo riservato alle "comunicazioni al beneficiario", omettendo al contempo l'indicazione del codice "ZX" nel campo (la cui compilazione è per altro facoltativa) del "codice ABI". Ho già scritto alla mia banca (Poste Italiane; di solito dopo alcuni giorni telefonano); al più potrò domandare ai beneficiari.
L'unica norma che regola le modalità del pagamento necessarie ai fini del godimento dell'agevolazione fiscale è, come dicevo, l'art. 1, comma 3 del D.M. n. 41 del 18.02.1998 emanato dal Ministero delle Finanze, il quale stabilisce che il pagamento debba essere <<disposto mediante bonifico bancario dal quale risulti la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione ed il numero di partita IVA ovvero il codice fiscale del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato>>. Ora, mi pare che il problema giuridico sia se l'omissione del codice "ZX" (introdotto dall'ABI dopo l'emanazione del del D.L. 78/2010, il quale all'art. 25 dispone che le banche operino una ritenuta del 4% [nella versione originaria: del 10%] sui pagamenti per i quali l'ordinante vuole avvalersi di detrazioni fiscali) implichi o meno, sia pure a fronte della indicazione (in un "luogo" diverso del modello del bonifico, quale è quello riservato alle "comunicazioni al beneficiario) degli altri dati, l'infrazione di tale norma.
In sostanza l'A.d.E. nella sua risoluzione utilizza questo schema:
diritto alla detrazione => correttezza del bonifico ai sensi del D.M. 41/1998 => applicabilità della ritenuta da parte della banca del beneficiario.
Ergo, ragiona l'A.d.E. per contrapposizione, la non applicabilità della ritenuta implica la non correttezza del bonifico, la quale implica la perdita del diritto alla detrazione.
A questo punto, se allo schema aggiungessimo l'ultimo anello "applicabilità della ritenuta => indicazione del codice ZX", uscirebbe fuori, per contrapposizione, che non ho diritto alla detrazione. Per fortuna, almeno espressamente, l'interpretazione dell'A.d.E. non si spinge (né probabilmente avrebbe potuto) fin qui:).
 

dolly

Membro Senior
Professionista
E allora, continuando a ragionare e supponendo che la ritenuta non sia stata applicata ai miei bonifici, l'unica speranza è la differenza tra effettiva applicazione ed applicabilità;).
Se non è stata operata la ritenuta, il motivo non risiede certo nell'incompletezza della causale, dove avresti potuto anche semplicemente riportare lavori ex L. 449/97 e succ. mod. .
La cosa in genere funziona così:
la banca, ricevuto l'ordine di bonifico, lo trasmette alla banca presso cui ha il conto corrente il beneficiario, segnalandolo con la causale introdotta dall'ABI per i bonifici soggetti a ritenuta del 4%.
La banca del beneficiario ricevuto l'ordine di bonifico, effettua la ritenuta sull'importo che residua dopo aver provveduto a scorporare l'IVA del 21%.
;)
 

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