Per esprimere un parere tecnico sarebbe necessario avere uno stralcio della mappa catastale.
Cerco la documentazione.

Comunque inizialmente il lotto era unico, è stata fatto la divisione/frazionamento del lotto e noi abbiamo comprato la parte A. Non è più stato fatto nessun altro atto, divisione ecc.. abbiamo solamente chiesto al proprietario del lotto B se ci autorizzava a costruire la muretta a cavallo del confine; a NS spese. Senza atti notarili, comune ecc.. quindi dopo la prima divisione a metà del lotto più nulla. Comunque verifico la carta catastale..

Ma cosa dovrebbe esserci scritto per eventualmente avere il diritto escluviso della muretta?

Grazie ancora
 
Dal tipo di frazionamento si può accertare il confine catastale. A quel punto, se il tuo vicino è daccordo si può realizzare la recinzione in rete o muratura a cavallo del confine. Altrimenti la erigerai sul confine, all'interno della tua proprietà.
 
se il tuo vicino è daccordo si può realizzare la recinzione in rete o muratura a cavallo del confine. Altrimenti la erigerai sul confine, all'interno della tua proprietà.
La recinzione è già stata realizzata a cavallo del confine; d'accordo con il primo proprietario del lotto (circa 10 anni fa). La questione, è se il nuovo proprietario del lotto B, che si è trovato a gratis la muretta/recinzione, sul confine, quindi metà muretta sulla sua proprietà, può farne quello che vuole..
 
A me pare comunque inappropriato costruire l'edificio B in modo tale da non rendere possibile il passaggio di mezzi verso il giardino. Per accedere con mezzi al giardino occorre così passare sulla tua proprietà, ma questo è sufficiente a creare una servitù? In definitiva, il proprietario del lotto B avrebbe potuto tranquillamente costruire in modo da lasciare il passo carrabile verso il giardino, se non l'ha fatto è stata una sua mancanza di accortezza: non può ora accampare una servitù che prima non c'era, solo perché non aveva pensato di dover passare sul suo terreno. Lui ha reso il giardino inaccessibile costruendo la casa. Adesso che si arrangi.

Al momento, se deve passare con camion e scavatori, non è il caso di mettergli i bastoni tra le ruote. Se ha bisogno, concedigli bonariamente il passaggio e così sia. Ma in futuro, se avesse bisogno di far passare periodicamente (o peggio ancora quotidianamente) dei mezzi, io gli direi che doveva pensarci prima di costruire casa, e che ora sono cavoli suoi.
Quindi gli farei subito una raccomandata AR spiegandogli che provvisoriamente e durante i lavori gli concedi il passaggio, ma che la sagoma del suo costruendo immobile dovrà prevedere la possibilità del passaggio di tutti i mezzi a lui necessari, e che se così non fosse non è tua intenzione concedergli una servitù in tal senso.
A questo punto, anche i cancello sul retro non servirebbe più.

Inoltre, le rive dei corsi d'acqua sono tra le cosa più instabili che esistono, geologicanente parlando. Chedilo a un progettista di ponti: ti dirà che le rive "camminano". E possono pure franare. Quindi affidarsi a passare in riva a un canale non è cosa che lascia tranquilli per il futuro, Anche se il canale fosse artificiale e quindi regolarmente mantenuto, chi ti dice che in futuro l'ente propeitario non decida di allargarlo, prendendo parte della tua proprietà per pubblica utilità? E allora coma si fa?
 
Ultima modifica:
La discussione si è focalizzata sul muretto ma ancche a me mi è parso strana la cosa e il motivo di passare infondo alla proprietà quando c'è una strada che confina con ambedue proprietà o non è cosi?
 
Si, la strada comunale, la via, confina con entrambe le proprietà. Infatti entrambi abbiamo l'accesso per le auto sulla strada, naturalmente. L'accesso posteriore è per eventuali mezzi per la manutenzione del giardino. Per non far passare, generalizzo, lo scavatore sul vialetto auto (accedendo lato strada comunale) e quindi magari sporcare, rovinare ecc.. passo da dietro ed entro, tramite cancello posteriore, sul giardino stesso..
 
Buongiorno a tutti!

Sono un nuovo utente, capitato qui, cercando spunti e soluzioni per alcuni dubbi su come gestire la mia proprietà e i nuovi vicini.

Ho aperto una nuova discussione vista la doppia "questione".

Da circa 10 anni abito sullo spazio indicato con la lettera "A" sotto. Il lotto è diviso in edificabile ed agricolo (parte verde nell'immagine). Quando abbiamo costruito casa (bifamiliare) abbiamo anche recintato con muretta tutto il lotto (edificabile ed agricolo) a ns. spese. Il terreno B era vuoto ed il precedente proprietario ci aveva dato autorizzazione ma senza mettere denaro. nessun problema.

Adesso un nuovo proprietario ha acquistato il lotto e ha iniziato la costruzione della sua abitazione. Bene..

Come detto nel lotto A c'è una bifamiliare. Lato mio nessun problema, ma l'altro proprietario lamenta che per passare nel lotto B con i macchinari (scavatori ecc) sono passati dietro la ns. recinzione su un pezzo che è ns. (finita la recinzione c'è un canale con relativo argine che è di ns. proprietà ma naturalmente il passaggio è libero.

I nuovi proprietari del lotto B possono passare dietro tranquillamente o non potrebbero?

Seconda domanda: come detto sopra, noi abbiamo costruito la muretta perimetrale a ns. spese sul confine. Il nuovo vicino può fissare, sul suo lato ma comunque sulla ns. muretta staffe, ganci ecc per un cancello?

Come anticipato, per me non ci sono problemi, ma il secondo proprietario del lotto A non è d'accordo. Vorrei quindi capire cosa dice "la legge" così da evitare possibili malintesi e compromettere eventuali rapporti di buon vicinato.

Grazie a tutti!

Visualizza allegato 8615
Buongiorno



Se il muro è in parte su proprietà di B, allora tale parte del muro, in base al codice civile, si presume essere di proprietà di B.

Se il muro è su proprietà di B e non vi è accordo scritto che riservi ad A la proprietà dell'intero muro, allora B può usare il proprio pezzo di muro per appoggiarvi altra costruzione (il cancello) appendervi cose, ecc. B non può invece - a stretto rigore - usare la parte di proprietà di A.

Se invece il muro fosse interamente su proprietà di A, allora B non sarebbe proprietario di nessuna parte del muro e non avrebbe titolo per usarlo in nessun modo (costruzione di cancello in appoggio o altro uso).
In pratica, ovviamente, per dimostrare che il muro sia interamente su proprietà di A occorrerebbe un rilievo e tale rilievo dovrebbe essere così preciso, da non lasciare dubbi sulla posizione rispetto alla linea di confine. Vista la scarsa precisione delle mappe catastali, si può considerare pressoché impossibile arrivare a tale risultato. Inoltre esistono vari motivi logici che in caso di contenzioso farebbero propendere per la tesi che un muro "di confine" fra fondi privati, sia da intendersi costruito con il proprio asse esattamente sul confine e dunque appartenga per metà a ciascun proprietario. Se A non ha una prova evidente che non sia così (come sarebbe un accordo scritto che lo chiarisca), gli sconsiglierei di inerpicarsi su interpretazioni diverse.

Quanto sopra risponde al secondo quesito.

Rispetto al primo quesito, l'illustrazione data da fbuffolo chiarisce parecchio ma non tutto.

"Per passare nel lotto B con i macchinari (scavatori ecc) sono passati dietro la ns. recinzione su un pezzo che è ns. (finita la recinzione c'è un canale con relativo argine che è di ns. proprietà ma naturalmente il passaggio è libero"

La questione è se B abbia diritto per passare sul tratto di argine appartenente al fondo A.
E' chiaro che vi sono almeno due fatti che inducono a pensare che la striscia di terreno in questione sia destinata al transito:
- si tratta dell'argine di un canale, laddove occorre considerare che di norma gli argini sono transitabili almeno da parte dell'ente che provvede alla loro manutenzione (sfalcio erba, operazioni di controllo idraulico del canale, ecc.);
- la recinzione è stata arretrata rispetto al corpo arginale che è rimasto aperto al transito ("il passaggio è libero").
Ciò rende difficile dimostrare che quell'argine non sia oggettivamente destinato al transito. Vi sono dei motivi oggettivi per credere che vi sia tale destinazione "oggettiva".
Chiaramente la destinazione oggettiva dell'argine per il transito non dimostra ancora che tale percorso sia oggettivamente a servizio del fondo B.

Alcune circostanze (il fatto che ora B sta realizzando un cancello prima inesistente e che il fondo B abbia anche un altro accesso nella parte bassa dell'immagine) fanno pensare che B intenda usare il percorso di accesso che usa la striscia di argine di proprietà di A solamente d'ora in avanti mentre in precedenza non vi fosse tale uso.

Chiaramente se in passato non vi fosse stato un uso continuativo almeno ventennale della striscia appartenente ad A da parte del fondo B e non vi fossero state, già prima dei lavori del cancello, opere che dimostrano che la striscia era destinata oggettivamente a servire il fondo B, allora il proprietario di B non avrebbe titolo per usare la striscia d'ora in avanti.

In caso di assenza di tali requisiti (uso continuativo+presenza di opere oggettivamente destinate a tale uso in favore del fondo B) che sono quelli per l'usucapione della servitù, il proprietario di B non ha titolo per usare la striscia di terreno appartenente ad A.

In caso di contenzioso nascerebbe una negatoria servitutis o una confirmatoria servitutis. L'onere di provare la sussistenza dei requisiti per l'usucapione della servitù graverebbe su B interessato ad avere una pronuncia sull'esistenza di una servitù che attualmente non risulta agli atti.
 
Buongiorno, mi permetto (sperando di non sbagliare) questa conversazione cambiando però leggermente l'argomento.

In questi giorni, il mio vicino, di cui parlavo sopra, ha iniziato i lavori sul giardino. Questa mattina, purtroppo, in modo un pò aggressivo, come prima presentazione (prima volta che ci parliamo), si sono presentati chiedendo di tagliare la siepe presente nel mio giardino.

La siepe è formata da varie piente di Tasso, messe a 50cm dal confine (muretta con rete messa a cavallo del confine, pagata interamente da me).

Alcuni rametti sporgono dalla rete (classica a maglie rettangolari) e fanno cadere gli aghi dove adesso realizzeranno le aiuole).

Domanda: in questi casi, come bisogna comportarsi? Devo togliere siepe, basta che faccio tagliare dalla parte mie le "eccedenze", posso mettere un telo divisorio sulla rete affinchè i rami dei tassi non passino la recinzione?

Vorrei, nonostante l'approccio del nuovo vicino, comportarmi nel miglior modo possibile.

Grazie
 

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