cesareud

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Buongiorno!
Purtroppo mi trovo anch'io in una situazione spiacevole per via di disaccordi con 1 fratello (siamo in 4).
Abbiamo una proprietà composta da immobile e terreno circostante.
E' stato fatto un piccolo finanziamento cointestato a tutti e 4, con un residuo attuale di circa 5000€.
Ora la banca, per via di nuove regole, ci ha chiesto di formalizzare questo scoperto di conto con un fido che, naturalmente, dovremmo firmare tutti e 4. Uno dei fratelli non vuole metter firma, perchè non vuole avere a che fare con le banche (addirittura ha paura di perder la casa per poco più di 1000€)
Il problema principale non son i 5000€, ma il fatto che con la sua testardaggine può bloccarci nello sviluppo di quest'immobile dove vorremmo aprire un bed-and-breakfast; per far questo dovremmo ristrutturare la casa chiedendo un finanziamento cosa che lui non vorrà fare!
Ora io gli ho detto che non può impedirci di fare queste opere, per cui decida di firmare o rinunci alla sua parte d'eredità. (è già intestata a noi fratelli, anche se mia madre si è riservata l'usufrutto, e piange ogni giorno per questa situazione!). Io non voglio "buttare fuori" mio fratello, ma non accetto neanche che ci metta il bastone tra le ruote in questo modo (oltretutto sotto tutto questo c'è lo zampino della sua morosa che lo ha plagiato!)
Qualcuno ha una soluzione da propormi?
Grazie!
 

ralf

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Potreste proporgli amichevolmente di cedervi la sua quota di proprietà, così da potere poi fare tutti i lavori che ritenete e non averre vincoli per il futuro.
 

cesareud

Nuovo Iscritto
Si, certo, sarebbe la soluzione migliore, ed ho timore anche che sia la soluziione a cui piacerebbe arrivare la sua morosa... :rabbia::rabbia:
Però, la proprietà ha un valore importante, e tirar fuori 3-400.000€ per liquidarlo è per noi impossibile (a meno di non vendere qualcosa per far cassa, cosa che vorremmo evitare!)
 

cesareud

Nuovo Iscritto
Un'ultima richiesta per cortesia...
Avevo pensato, per liberarlo dal fido che mi chiede la banca, di fargli firmare una carta in cui si stabilisce che in caso di vendita o divisione della proprietà, lui percepirà la sua quota al valore del momento della donazione (circa 10 anni fa, così da non dover fare una valutazione che comporterebbe dei costi) e che, non volendo partecipare alla gestione dell'immobile (sottoscrivendo finanziamenti e quant'altro), rinuncia all'aumento di valore che la proprietà avrà avuto grazie alle migliorie, attività svolta, contributi e qualsiasi altro introito.
Ci potrebbero essere delle controindicazioni, o qualche altro punto da inserire in questa carta?
Può essere sufficiente una scrittura privata tra le parti o va fatta da un notaio..?
Grazie!
 

Adriano Giacomelli

Membro dello Staff
Proprietario Casa
Casareud, la situazione che vai, faticosamente portando avanti, non può che peggiorare. Non voglio raffreddare i tuoi entusiasmi, ma vorrei farti fare un approccio differente al tuo progetto.
A) Le società dovrebbero essere fatte con soci in numero dispari inferiore a tre!
B) Siete in 4 fratelli, uno già è dissenziente, tutto quello che cerchi di fargli firmare, non varrà nulla, quando un domani tu avrai un immobile che frutterà soldi, valorizzato con i tuoi sacrifici e il tuo ingegno. Un avvocato del fratello dissenziente, rivendicherà tutto e di più. alla faccia dei documenti firmati.
Questo fabbricato, grande, importante, prova a guardarlo in maniera differente:
1) Liquida i fratelli o parte di loro, oggi ti sembrerà una cifra inimmaginabile, fra 5 anni ti dirai, benedetta l'ora che l'ho fatto/l'abbiamo fatto.
2) Immagina il fabbricato diviso in 2/3 parti di cui tu sei l'unica proprietaria di 1/3, di metà, o altro. Nella tua parte potrai fare attività o semplicemente abitarci.
 

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