das1973

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ciao a tutti,

sto cercando casa a milano (devo vendere e comprare...) e vedo che un sacco di proposte riguardano loft accatastati C3.

Mi chiedo come sia possibile questo spuntare di ex aree industriali ove ristrutturano e vendono senza che si apossibile poi prendere la residenza. La cosa sconvolgente è che costanpo cifre tipo 180/200K.

ma come si spiega a Vs avviso?


ciao

Dani
 

cappottone

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Semplice, in Italia abbiamo leggi PENOSE che non permettono di recuperare determinate zone rendendole abitabili, adducendo motivazioni ASSURDE per giustificare il divieto.
E poi fanno edificare dove la terra e' franosa, pongono 1000 obblighi inutili, dispendiosi e controproducenti (vedi monetizzazione parcheggio per i recuperi abitativi del sottotetto) e via discorrendo.
Per recuperare determinate zone quindi (che sono spesso anche meglio delle residenziali) e' necessario usare degli escamotage come l'accatastamento in C3 che pero', di fatto, limita l'acquisto perche' non puo' farlo com e prima casa, non ci puoi prendere la residenza, e' difficile farsi fare il mutuo, allacciamento impianti tipo hobby o commercio e non come casalingo etc...etc... .
Non farti scandalizzare dal prezzo, e' equo per quel che offrono, alla fine sono appartamenti che a causa dell'ignoranza delle leggi italiane, devono essere accatastati diversamente, ma sempre appartamenti rimangono.
E' ovvio che, al momento, non sono per chi deve metter su famiglia o comprare la prima casa.
Purtroppo in Italia la regolamentazione edilizia FA PENA perche' e' fatta da persone che non hanno mai visto un cantiere in vita loro e non sanno com'e' fatto un mattone (pero' sulla carta sono capaci di costruirti un grattacielo, che se lo costruisci come dicono loro, dopo 2 ore crolla come un castello di sabbia).
 

das1973

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devo dire che è scandaloso ed inoltre mi fa passare la voglia di cercare una casa a Milano :triste: tra cose del genere e pressi di 300K per un 3 locali di 80 mq.
Penso sia semplicemente una cosa vergognosa, le mezze truffe (vedi C3) ed i prezzi alle stelle. La mia casa la rivenderò a 130-140K e la ho pagata 125....ma è tanto difficile essere onesti e lucrarci il giusto?

ciao a tutti

Danilo

cappottone ha scritto:
Semplice, in Italia abbiamo leggi PENOSE che non permettono di recuperare determinate zone rendendole abitabili, adducendo motivazioni ASSURDE per giustificare il divieto.
E poi fanno edificare dove la terra e' franosa, pongono 1000 obblighi inutili, dispendiosi e controproducenti (vedi monetizzazione parcheggio per i recuperi abitativi del sottotetto) e via discorrendo.
Per recuperare determinate zone quindi (che sono spesso anche meglio delle residenziali) e' necessario usare degli escamotage come l'accatastamento in C3 che pero', di fatto, limita l'acquisto perche' non puo' farlo com e prima casa, non ci puoi prendere la residenza, e' difficile farsi fare il mutuo, allacciamento impianti tipo hobby o commercio e non come casalingo etc...etc... .
Non farti scandalizzare dal prezzo, e' equo per quel che offrono, alla fine sono appartamenti che a causa dell'ignoranza delle leggi italiane, devono essere accatastati diversamente, ma sempre appartamenti rimangono.
E' ovvio che, al momento, non sono per chi deve metter su famiglia o comprare la prima casa.
Purtroppo in Italia la regolamentazione edilizia FA PENA perche' e' fatta da persone che non hanno mai visto un cantiere in vita loro e non sanno com'e' fatto un mattone (pero' sulla carta sono capaci di costruirti un grattacielo, che se lo costruisci come dicono loro, dopo 2 ore crolla come un castello di sabbia).
 

cappottone

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Bhe ragazzi, se uno vuole abitare a MILANO, paga il giusto per la situazione che MILANO offre.
Servizi, comodita' di ogni genere a portata di mano, Casa di un certo tipo anche con valore storico ed artistico etc...etc... . Non si puo' pretendere di volere la casa in centro e pagarla 1500 Euro al mq.
Se uno non dispone di un certo potere economico,non fa altro che andare ad abitare fuori milano e con 150.000 Euro riesci anche a comprarti una villetta.
Quindi vedete che il prezzo non e' il vero problema, il vero problema e' che la gente pretende la Luna e non vuole pagarla.
Il prezzo non lo fanno i costruttori, lo fa la situazione e la disponibilita' economica della gente.
Se in una zona si va a 4.000 Euro al mq e trovare un appartamento e' difficile, significa che quella zona ha un giusto prezzo e che le persone che ci abitano sono disposte a pagare quel prezzo. Se quella zona non valesse quei soldi, posso assocurarvi che gli appartamenti sarebbe li tutti vuoti.
 

das1973

Nuovo Iscritto
:) diciamo che sono visioni della società differenti le nostre ;).

ovviamente nn è il luogo per parlarne, ma come faccio io (giusto guadagno senza un lucro sfrenato) altri potrebbe fare...eheh l'economia l'ecomonia.


ciao a tutti

dani

cappottone ha scritto:
Bhe ragazzi, se uno vuole abitare a MILANO, paga il giusto per la situazione che MILANO offre.
Servizi, comodita' di ogni genere a portata di mano, Casa di un certo tipo anche con valore storico ed artistico etc...etc... . Non si puo' pretendere di volere la casa in centro e pagarla 1500 Euro al mq.
Se uno non dispone di un certo potere economico,non fa altro che andare ad abitare fuori milano e con 150.000 Euro riesci anche a comprarti una villetta.
Quindi vedete che il prezzo non e' il vero problema, il vero problema e' che la gente pretende la Luna e non vuole pagarla.
Il prezzo non lo fanno i costruttori, lo fa la situazione e la disponibilita' economica della gente.
Se in una zona si va a 4.000 Euro al mq e trovare un appartamento e' difficile, significa che quella zona ha un giusto prezzo e che le persone che ci abitano sono disposte a pagare quel prezzo. Se quella zona non valesse quei soldi, posso assocurarvi che gli appartamenti sarebbe li tutti vuoti.
 

ralf

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Ciao das e cappottone, non entro nel merito delle cifre, mentre consiglerei a das ed a chiunque intenda acquistare un cosiddetto loft di riflettere attentamente prima di procedere. Infatti oltre a non potere usufruire delle agevolazioni prima casa e non prenderci la residenza, in caso di verifica da parte delle autorità che l'immobile è adibito abusivamente ad abitazione inizieranno un procedimento per il ripristino dell'immobile alla situazione regolare, oltre a sanzioni ecc. Ovvio quindi che se tu hai acquistato come appartamento poi ti ritrovi con un magazzino in una zona commercialmente scadente subisci un danno grave. Riguardo invece le considerazioni di capottone sulla marea di unutili e farraginose norme non posso che essere anche io della stessa idea. Tornando però al teme centrale "loft-c3" contributi di altri utenti sarebbero utili. :D Grazie a tutti. :D
 

cappottone

Nuovo Iscritto
Ralf, se le zone recuperate sono in punti periferici sono d'accordo con te nel dire che il gioco non vale la candela e mi troverei anche d'accordo con qualche legge che non prevde insediamenti residenziali ove non ci siano dei prerequisiti fondamentali (anche se pure in questo caso uno potrebbe dire "Ok, non ci sono i prerequisiti per il residenziale, dimmi cosa serve che lo costruisco" altro discorso lungo ma il concetto spero di averlo espresso bene).
Se prendiamo in considerazione invece zone come il recupero di Via Varesina a Milano, bhe', se avessi i soldi e potessi permettermi una seconda casa senza problemi, comprerei uno di quei loft al volo, anche se C3, perche' sono spettacolari e la zona e' piu' che ben servita. Mi stupisce infatti che non abbiamo permesso l'accatastamento in A3, pure A4 m'andava bene.
Sai cosa fa specie, che rompono tanto le scatole col verde, l'ambiente, il recupero di zone verdi e bla bla bla, poi quando uno arriva li e ti dice "Voglio recuperare un sottotetto (cosi creo una nuova unita' abitativa, senza toccare un solo centimetro di verde) oppure "voglio recuperare un'area industriale" (dando quindi altre case ad altre persone senza intaccare il verde ma anzi, magari creando pure qualche parchetto o simili), bene, se vai in comune a dire cosi, la prima cosa che ti dicono e' il conteggio degli oneri da pagare...e allora va a dar via i ciap no ???
Al posto di INCENTIVARE queste attivita', le penalizzano con sovratassazioni indecenti, dai dai daiiiii !!!
Voglio dire, tornando ai C3 (decenti), sono gia li, c'erano, gli cambio solo la destinazione d'uso, te li rifaccio tutti a norma, ma dimmi te per quale motivo non me li devi passare in A...e che diamine.
 

Ennio Alessandro Rossi

Membro dello Staff
Professionista
Il loft è abitabile se viene variata la destinazione: vedi qui sotto per avere le idee piu' chiare

In urbanistica si definisce destinazione d’uso di un immobile l’insieme delle modalità e delle finalità di utilizzo del manufatto edilizio.
Tra le diverse destinazioni d’uso, vi sono quella residenziale, quella commerciale o quella industriale.

E’ frequente trovarsi di fronte alla possibilità, o alla necessità, di dover mutare la destinazione d’uso per la quale un’unità immobiliare è stata progettata, realizzata ed utilizzata per lungo tempo.
Può essere il caso, ad esempio, della trasformazione di un loft, caratteristica tipologia edilizia di origine industriale, in abitazione.
Oppure si può decidere di trasformare dei locali terranei usati come abitazioni, in locali commerciali, destinazione più consona alle abitudini di vita contemporanea.

Per poter effettuare un mutamento di destinazione d’uso per un immobile, è indispensabile richiedere i necessari titoli autorizzativi, in mancanza dei quali si configurerebbe un abuso edilizio.

Per prima cosa, è necessario verificare che il locale Piano Regolatore consenta il cambio di destinazione nella zona oggetto dell’intervento.
In secondo luogo, bisogna distinguere il caso in cui, per cambiare l’uso dell’immobile, sarà necessario effettuare delle opere edilizie da quello in cui ciò non occorrerà.
Nel caso in cui il cambiamento d’uso sia semplicemente funzionale e non comporti, quindi, l’esecuzione di opere, è possibile ottenerlo semplicemente presentando una Denuncia di Inizio Attività, a firma di un tecnico abilitato.
Se invece, per poter svolgere delle nuove funzioni, è necessario compiere delle modifiche strutturali o distributive, bisognerà richiedere un Permesso di Costruire.

In ciascuno dei casi il cambiamento potrebbe essere oneroso, cioè necessiterà del pagamento di un contributo per gli oneri di urbanizzazione. Ma, a questo proposito, l’obbligo cambia in base alla normativa regionale.

Attenzione, però: alcuni regolamenti condominiali contengono prescrizioni che vietano specifiche destinazioni d’uso. Pertanto, in questo caso, non sarà sufficiente che la strumentazione urbanistica consenta questo tipo di intervento, ma andrà preventivamente richiesto il parere dell’assemblea condominiale.

Contestualmente all’ottenimento del titolo autorizzativo e alla esecuzione di eventuali lavori, bisognerà presentare una dichiarazione di variazione d’uso catastale, all’Ufficio dell’Agenzia del Territorio competente, in quanto, modificando la categoria edilizia, cambieranno anche la rendita catastale e i relativi parametri per il calcolo dell’imposta (ICI).

Infine, prima di passare al nuovo utilizzo dell’immobile, bisognerà richiedere al Comune il Certificato di agibilità, allegando i permessi ottenuti, la dichiarazione di variazione catastale e tutta la rimanente documentazione necessaria.
arch. Carmen Granata

Fonte http://www.lavorincasa.it/architetto/ne ... ews_id=367

cordialità
http://www.realessandro
 

cappottone

Nuovo Iscritto
I cambi di destinazione d'uso si possono fare solo se ci sono i requisiti.
Se fosse possibile, penso che il costruttore farebbe direttamente lui il cambio di destinazione d'uso degli immobili, visto che cio' renderebbe anche decisamente piu' facile la vendita degli stessi.
 

brack

Nuovo Iscritto
Ci troviamo anche noi in una situazione del tutto similare.

Siamo in cerca di una nuova casa e ci siamo imbattuti nella proposta di un costruttore.
L'immobile è di nuova realizzazione ed in fase di costruzione avanzata ( mancherebbero solo le personalizzazioni... ). L’immobile ha tutte le sembianze di un appartamento, ma ci viene svelato solo alla fine che tutto lo stabile è accatastato C/3.
Il costruttore ci rimbambisce di numeri, percentuali e decreti legge...
Da quanto capiamo il prezzo richiesto sarebbe già comprensivo del 10% di IVA.
Occorrerà sommare a tale valore il 4% di tasse oltre ai costi dell’atto notarile.
Tutto il teorema si basa sulla futura approvazione del nuovo PGT su Milano che consentirà la liberarizzazione del cambio d’uso.
In quel momento sarà possibile trasformare l’immobile in residenziale alla modica cifra di 300/500euro al metro quadro ( x 110mq siamo nel peggiore dei casi a ben 55000euro! )
Il costruttore si dice certo che il nuovo PGT verrà approvata entro marzo 2011, tanto da proporre una sorta di assicurazione: si versa un anticipo per fermare l’immobile e se le cose non vanno come programmato si ha indietro il 97% del denaro versato.
Saputo infine che la mia compagna ha p.IVA (psicologa) ci consiglia di mantenere la cat C3 dichiarando l’immobile come studio senza ovviamente spostarci la residenza e sfuttare la possibilità di scaricare perte dei costi.

In questo momento ci troviamo con mille domande per la testa!
Sapete indicarci dove e chi interpellare per fare luce sull’argomento?
Risiedere in un C3, anche se un angolo viene dedicato a studio, non credo sia legale a tutti gli effetti e in tal caso a che sanzioni o provvedimenti si può incorrere?
Ci sono uleriori costi “nascosti” rispetto a quelli prospettati dal venditore?
E’ possibile mettersi in contatto con altri utenti che hanno o hanno avuto a che fare con il problema e magari già risiedono in un C3?

Grazie mille
Ciao
 

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